venerdì 23 dicembre 2011

La piscina di Solbiate e i muscoli di Mr. Melis

C’è una cosa su cui tutti sono d’accordo: la piscina di Solbiate funziona a pieno regime, gli ingressi sono sempre elevati, l’attività agonistica è avviata e c’è spazio anche per attività sociale. Perché allora c’è il rischio che venga chiusa? La storia di quello che sembra un evidente paradosso è abbastanza lunga, per raccontarla partiremo da un atto amministrativo recente, cioè la delibera 168 pubblicata il 6 dicembre, il cui contenuto riguarda la revoca della convenzione “per la concessione in diritto di superficie delle aree comprese nel piano attuativo sito in zona F1 – piazzale dello sport”. Dopo essersi districati nell’inutile burocratese si intuisce che i lavori di ampliamento della piscina vengono interrotti e con essi, di fatto, i rapporti con Swim Planet, il gestore della piscina.

I rapporti tra l’amministrazione comunale e l’allora Ispra nuoto, poi diventata Swim Planet holding, sono cominciati molti anni fa: la piscina, una struttura di proprietà del comune, venne affidata in gestione alla società Ispra nuoto in cambio di un canone di affitto. Il contratto prevedeva che i lavori di manutenzione straordinaria fossero a carico del comune mentre quelli di manutenzione ordinaria fossero a carico del gestore.

In realtà, secondo Mario Cacciapaglia, il responsabile di Swim Planet con cui abbiamo parlato, il comune di Solbiate non ha mai effettuato lavori di manutenzione straordinaria, demandandoli al gestore in cambio del prolungamento del contratto di concessione. Swim Planet è quindi intervenuta costruendo un impianto di filtrazione dell’acqua, sostituendo tutti i vetri della struttura, rifacendo le docce e mettendo mano ad altri interventi, assicurandosi così un contratto di gestione lungo ben 34 anni. Nonostante le spese affrontate la piscina di Solbiate Olona, proprio per i risultati che garantiva, anche economici, restava una delle risorse strategiche della società, che a un certo punto decise di investire ingenti capitali nella costruzione di un impianto più grande. E qui cominciano i guai. Riportiamo le due versioni dei protagonisti, quella dell’amministrazione comunale e quella di Swim Planet.

Interrogato sulla vicenda l’assessore allo sport Pierangelo Macchi ci ha detto, in poche parole, che quelli di Swim Planet volevano fare i furbi cercando tutte le scuse possibili per prendere tempo. In pratica, ogni volta che si approssimava qualche scadenza, presentavano richieste di miglioramento dei lavori o di modifica dei progetti, che richiedevano l’inizio di nuove procedure burocratiche. Come ulteriore danno c’è stato il sacrificio dei campi da tennis, che in tutti questi anni si potevano invece tenere aperti. L’assessore Macchi ha aggiunto che la gestione di Swim Planet è ormai insoddisfacente, perché negli ultimi tempi non venivano più pagati l’affitto e l’acqua e perché la piscina versa in condizioni fatiscenti, di fatto accusando il gestore di non effettuare la normale manutenzione.

La posizione di Swim Planet è invece diametralmente opposta. La convenzione per l’ampliamento venne sottoscritta nell’agosto del 2008 con la precedente amministrazione. Subito dopo si decise di migliorare il progetto con la creazione di un’area relax (sauna, idromassaggio) perché era la moda del momento e perché il mercato lo richiedeva. Il nuovo progetto però non poteva essere approvato perché eravamo nel semestre bianco del sindaco Bianchi, quindi si doveva attendere la nuova amministrazione. Venne eletto Luigi Melis che però era sempre stato dubbioso sull’opportunità del progetto di ampliamento e si rifiutò di incontrare Swim Planet fino a settembre, al ritorno dalle sue lunghissime prime vacanze da sindaco. Il progetto venne comunque accolto ma era necessario far partire tutto l’iter (comprensivo dei vari permessi) che si rivelò lunghissimo anche a causa della non collaborazione (parole di Mario Cacciapaglia) dell’ufficio tecnico del comune, che a un certo punto impose a Swim Planet anche la certificazione del CONI. Si tratta di una certificazione che Swim Planet già possedeva per la parte vecchia dell’impianto e che non aveva intenzione di richiedere per quella nuova, dove non era prevista attività agonistica. L’ufficio tecnico però la volle a tutti i costi e il CONI impose delle variazioni al progetto che portarono via tempo ulteriore perché si doveva ripartire con la trafila burocratica.

Quindi abbiamo già una divergenza di opinioni fondamentale, il comune dice che Swim Planet stava prendendo tempo inventandosi variazioni di progetto, mentre Swim Planet dice che le variazioni e i ritardi erano imposti dal comune. Di sicuro nel frattempo qualche cosa è cambiato nel mondo e la situazione globale di crisi ha investito anche Swim Planet, che adesso si trova in qualche difficoltà economica e ha ritenuto fosse lecito provare a ridiscutere i termini della convenzione. La risposta del comune è stata l’imposizione dell’inizio dei lavori che prevedeva la stretta osservanza di scadenze intermedie. Al primo ritardo di tre giorni su una delle scadenze è scattato il ritiro della convenzione e la richiesta di riscossione (termine tecnico escussione) della fidejussione di un milione di euro che Swim Planet ha dovuto sottoscrivere a garanzia del proprietario dell’impianto (cioè il comune di Solbiate).

Questa la storia e le versioni dei protagonisti. Ma andiamo a vedere le conseguenze: se non rientrerà la situazione di crisi la piscina probabilmente chiuderà finché non subentrerà un altro gestore, cui probabilmente non verrà chiesto di continuare i lavori. Avremo pertanto un cantiere aperto per un tempo indefinito e intanto i campi da tennis li abbiamo persi gratis. Nel frattempo la gestione della piscina potrebbe essere affidata a un gestore pro-tempore nell’attesa dello svolgimento della gara d’appalto, che potrebbe essere scelto, vista l’urgenza della fornitura di un servizio pubblico, senza un bando di gara. Ma soprattutto ci sarà probabilmente una serie di querele e controquerele perché Swim Planet si sente danneggiata e ha intenzione di far valere le sue ragioni in tribunale. Attenzione, la situazione è delicata, perché se il comune di Solbiate riuscirà e riscuotere la fideiussione, che comporterebbe per Swim Planet anche la perdita della gestione dell’impianto, la società è a serio rischio di fallimento, il che vuol dire la perdita di moltissimi posti di lavoro, alcuni anche a Solbiate.

Non possiamo esimerci dal commentare la vicenda, perché a noi questo metodo ha ricordato molto quello che abbiamo già visto in opera con il CAG: c’è una gestione sgradita da “far fuori” e quindi si fa ricorso alla forza, mediante delibere di giunta che fanno appello a cavilli che diano la possibilità di ritirare le convenzioni (guarda caso sempre firmate dalle precedenti amministrazioni). Le conseguenze di queste delibere non vengono però prese in considerazione: non ha nessuna importanza se il servizio viene interrotto, è molto più importante mostrare i muscoli e far vedere chi comanda. In questo caso però, oltre al rischio di perdere la piscina, perché non è detto che si trovi un gestore che abbia la possibilità di subentrare in tempi brevi, ci sono in ballo anche dei posti di lavoro. Ovviamente speriamo, per il bene di tutti, che la situazione si ricomponga, perché la cosa peggiore è sommare nuovi errori a quelli eventualmente fatti in passato.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre cara mi fu questa piscina,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell' ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma nuotando e mirando, interminanti
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
....
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s' annega il pensier mio:
E il naufragar m'è triste in questa piscina.

Anonimo ha detto...

quindi il mio abbonamento e della mia ragazza che scadono a settembre 2012 è carta straccia????!!!!! ho speso 600 euro per ciascun abbonamento!
chi me li rimborsa? direttamente la Fondiaria di mr. melis?

a chi posso rivolgermi?

bel regalo di Natale a tutti i solbiatesi, questa proprio non ci voleva è la ciliegina sulla torta quanto mai gli ho votati. andate a casa và.

Anonimo ha detto...

anch'io ho un abbonamento in scadenza novembre 2012 e mio figlio ha appena rinnovato il semestre scuola nuoto fino giugno. spero ci rimborsino!

Stefano ha detto...

A scopo puramente informativo posso segnalarvi quanto successo con un altro impianto gestito da Swim Planet http://www3.varesenews.it/varese/articolo.php?id=221489&fb_source=message

Anonimo ha detto...

due figli: due abbonamenti scadenza giugno 2012

Marisa

Anonimo ha detto...

POCHI GIORNI E VEDREMO LO STESSO CARTELLO AFFISSO A VARESE ANCHE A SOLBIATE.

Anonimo ha detto...

Non capisco come mai ci si accorga solo ora di come Swim Planet gestisca i suoi centri: sono in cronico ritardo con i pagamenti del personale (lo scorso settembre chi ha "osato" chiedere che gli venissero pagati gli arretrati è stato licenziato senza tanti complimenti); a Brugherio nel 2010 gli è stata revocata la concessione per inadempienze contrattuali, a Monza -sempre nel 2010 -ci sono andati vicino (hanno dovuto versare in fretta e furia circa 300 mila Euro dei 630 mila dovuti) e comunque a giugno 2011 la concessione non è stata rinnovata.
Sono 7 anni che frequento il centro e devo purtroppo constatare che la qualità della gestione e del servizio è in caduta libera da almeno 3. Basti pensare che in palestra gli istruttori sono presenti solo 2 ore al mattino e due al pomeriggio, no la domenica; se poi ci si fa male chi ne risponde? Possibile che l'amministrazione non si sia mai accorta di nulla: nessuna lamentela da parte dei cittadini di Solbiate? (a me risulta il contrario). Magari aver fatto qualche visita al centro ogni tanto, giusto per vedere come andavano le cose avrebbe potuto evitare di arrivare a questo punto. L'unica cosa certa è che, come sempre, a pagare per le conseguenze delle malefatte altrui potrebbero essere gli abbonati ed i cittadini di Solbiate. Davvero un peccato.

Anonimo ha detto...

sono un istruttore di nuoto presso una piscina Swim Planet e anche se rischio di perdere 2 stipendi arretrari, sono lieto del fallimento ufficiale della Holding (la ASD resta in piedi credo).
lavoro nel settore da oltre 10 anni e con SP solo per alcuni mesi perchè non trovavo altri posti di lavoro disponibili e la società si è sempre comportata scorrettamente con clienti e dipendenti (paghe in ritardo di 2 mesi e compenso di 5 € l'ora... nemmeno nel terzo mondo..)
in conseguenza di questo anche il livello del personale di vasca era scarso, per la maggior parte dilettanti, studenti giovanissimi e disinteressati a lavorare seriamente, con scarsissima esperienza e quasi nessuna conoscenza tecnica dehli impianti in cui lavorano... ragazzi presi dalle squadre agonistiche e messi a fare gli istruttori senza averne i brevetti (saper nuotare non significa saper insegnare) con l'obiettivo di fare qualche soldo per pagarsi il superfluo e avere accesso gratuito ai centri piuttosto che costruirsi una vera professionalità.. e questo si riperquoteva sulla qualità del servizio .
strategie di marketing al limite tra il suicidio finanziario e la truffa, i signori Cacciapaglia non finiranno comunque in mezzo a una strada e forse avranno l'ardire di ripresentarsi sul mercato con un nuovo nome..
Ma per un po' la piazza sarà pulita e spero che nuovi gestori, più seri e professionali ( è difficile fare peggio di loro!) si accaparrino e rilancino i numerosi impianti che la gestione Swim Planet ha portato al collasso.

Anonimo ha detto...

poteva rimanere chiusa uno massimo due giorni; sapevano già a chi dare in gestione la piscina se la swim planet falliva.

Ebbene ancora oggi la piscina è chiusa nessuno sa nulla, il comune , gli amministratori se ne fregano e 480 bambini che facevano laa scuola di nuoto, pensionati e adulti che avevano un abbonamento non sanno cosa fare.

Anonimo ha detto...

L'unica piscina chiusa é quella di solbiate. Tutte glu altri centri sono aperti Induno Ispra e Gorla.

Anonimo ha detto...

La proposta che mi sento di fare, in particolare per i solbiatesi che hanno iscritto i figli in piscina, è di chiederne conto comunque all'amministrazione comunale; se è vero che il Comune ha dato in gestione il centro ad un privato è altrettanto vero prima di Natale ha deciso di "dare lo sfratto" al gestore (con tutte le buone e giuste motivazioni s'intende). Quindi il tempo per valutare la possibilità di subentro di altri soggetti c'era tutto. Posso anche immaginare che si attenda la decisione del tribunale di Busto Arsizio di domani. Per informazione a Brugherio si sono trovati nella stessa situazione; in 1 mese circa hanno riaperto con un nuovo gestore. Speriamo che sia così anche per Solbiate.

Anonimo ha detto...

DEVE ESSERE PER FORZA COSì VISTO CHE I SIG.RI DELLA GIUNTA SBANDIERANO DA SETTIMANE SE NON DA MESI CHE SANNO GIà A CHI DARE IN GESTIONE LA STRUTTURA IN QUANTO C'è QUALCUNO INTERESSATO.

FANTASIE O REALTà???

Anonimo ha detto...

Buona sera,
c'e' un po' di confusione in tutta la faccenda, ma come al solito quelli meno informati, purtroppo, sono sempre quelli che ci rappresentano : non sanno la differenza tra una Spa e una ASD, non sanno se hanno un contratto con la Spa fallita o con l' ASD ancora in auge (cosi' sembra) e cosi' la piscina chiude e ci vanno di mezzo gli utenti : non era meglio prima di pensare al possibile milione di euro di fidejussione, pensare di salvaguardare l' attivita' della piscina ? Esistono molti modi per chiedere informazioni su una SPA : se fallisce il tuo amato milione, va a far parte dell' attivo fallimentare e tu non hai piu' ne'la piscina aperta e, per molto tempo, i tuoi soldi ! Bah .....

Anonimo ha detto...

io credo sinceramente che primo dovere di un amministratore sia assicurare un servizio pubblico di buon livello ai propri concittadini. io credo sinceramente che il primo dovere di un'amministrazione sia quello di sapersi districare tra le difficoltà normative e burocratiche per evitare in ogni modo che il servizio pubblico venga interrotto.io credo sinceramente che il primo dovere di un amministratore sia dare risposte certe alle domande ben precise poste dai propri concittadini. io penso sinceramente che quest'amministrazione non stia dimostrando di essere una buona amministrazione:
1) si è mossa troppo presto ingolosita da un miraggio ( la fidejussione),
2) non si è mossa abbastanza velocemente per precorrere l'intervento del curatore ( che ha di fatto sottratto, per un interesse privato, un bene pubblico alla disponibilità dei cittadini),
3)ha visto sfumare l'ipotesi di accaparrarsi la fidejussione,
4)ha lasciato che tutto l'impianto rischiasse (usando un eufemismo) di distrugggersi grazie alle temperature artiche di questa settimane...e non ha ad oggi nessun titolo (non ha nemmeno le chiavi!) per sincerarsi dello stato in cui versa l'impianto stesso,
5)non può fare nessuna assegnazione della gestione a chicchessia in quanto non può nemmeno accedere alla piscina,
6)si rivolge ai cittadini "danneggiati" sperando che la loro richiesta di danni al vecchio gestore (fallito) possa far apparire efficiente un'amministrazione passiva e non motivata,
per me questa non è una questione politica, è una questione meramente amministrativa. questo sindaco ( e la sua giunta, assessori compresi) non ha agito, in quest'occasione con l'interesse, l'attenzione, la cura, il rispetto del buon padre di famiglia. Di conseguenza non ha in alcun modo tutelato l'interesse della cittadinanza che usufruiva e avrebbe seguitato ad usufruire dell'impianto natatorio in questione.