mercoledì 12 novembre 2008

Area ex-Sir, ne vogliamo parlare?

di Ivan Vaghi

Sarebbe anche ora in effetti. Per chi non conoscesse la storia si tratta di quel grande complesso industriale abbandonato che si trova a ridosso dell’area feste, giusto all’ingresso di Solbiate per quelli che vengono da Olgiate Olona, gradevole biglietto da visita per gli ignari passanti. Fosse solo quello il problema sarebbe forse sopportabile, non lo è più se ci aggiungiamo i punti interrogativi che riguardano la salute pubblica. Lì dentro c’era un processatore pilota per la sintesi di chissà quali idrocarburi, per non parlare dell’amianto della copertura dei capannoni e chissà cos’altro. Non è certo mia intenzione creare allarme, ma forse qualche notizia in proposito è giusto che venga fornita, possibilmente da persone informate in qualche modo della situazione e se non altro per tranquillizzare. In effetti potrebbe anche non essere necessario perché pare, è d’obbligo l’ipotetica, che il problema sia in via di risoluzione definitiva con l’abbattimento dell’ecomostro, la bonifica dell’area e la sua riqualificazione (mi pare si dica così) edilizia. Ho usato la formula dubitativa perché sono anni che se ne parla, o meglio che si vocifera, ma poi vediamo che non è ancora successo niente. Questa volta però è forse la volta buona, perché un privato si farà carico di abbattimento e bonifica in cambio della possibilità di costruire abitazioni e attività commerciali. Il piano generale di intervento, compreso il progetto edilizio, è già stato pubblicato sul sito del comune (www.solbiateolona.org, cercate VAS, Verifica di esclusione della valutazione ambientale), e chiunque può prenderne visione, anzi, vi invitiamo caldamente a farlo anche se a volte qualche passaggio risulterà un po’ ostico. Per la definitiva approvazione manca solo il voto del consiglio comunale che si terrà a breve. Tempo fa giravano anche voci che parlavano di un’assemblea pubblica informativa che si doveva tenere a settembre o perlomeno nei dintorni, invece non se ne ha traccia. Chiariamo subito che non c’è l’obbligo da parte dell’amministrazione di rendere conto ai cittadini di ogni discussione tenuta in giunta o in consiglio (l’obiezione sarà che comunque i consigli comunali sono pubblici e che in questo caso il progetto è pubblicato), ma mi piacerebbe che per una volta sia l’amministrazione che va verso i cittadini e non viceversa. Si tratta pur sempre di una possibile questione di salute pubblica e di un intervento importante che i solbiatesi aspettano da troppo tempo, perché non comunicare loro che cosa sta succedendo e quali sono i termini e i tempi della questione? Andiamo, non costa poi così tanta fatica, si decide una data, si prepara qualche grafico e si manda un assessore a illustrare il tutto, un’oretta e siamo fuori, e ai solbiatesi che non saranno presenti verrà spiegato da quelli che c’erano di che cosa si tratta e quali sono i tempi di attesa. Se non si è capito è una richiesta ufficiale che arriva da cittadini che pensano sia arrivato il tempo di un dialogo diretto con chi li amministra, pubblico e aperto ad eventuali critiche, non confinato negli ordini del giorno dei consigli comunali, e che spera divenga nel tempo una consuetudine (rimangano o meno gli attuali amministratori). Aspettiamo fiduciosi una data.