Come primo punto all'ordine del giorno si è votato per l'approvazione del verbale della seduta precedente; il Consigliere di minoranza Sansalone ha motivato il voto contrario dell'opposizione perché è stato verbalizzato un intervento della maggioranza che accusava l'opposizione di aver attaccato i disabili in un articolo apparso su La Voce Solbiatese. Sansalone ha sostenuto che l'interpretazione della maggioranza fosse completamente sbagliata.
Successivamente l'assessore Saporiti ha esposto una variazione al bilancio di previsione 2009 di 37.500 euro, somma destinata allo spargimento di sale e alla rimozione della neve. La maggioranza ha votato a favore, l'opposizione si è astenuta.
Come terzo argomento il Sindaco ha esposto il programma per gli incarichi esterni, cioè un elenco di incarichi professionali che potranno essere assegnati durante l'anno, all'occorrenza, anche al di fuori della struttura comunale. Il consigliere Luigi Colombo ha richiesto una maggiore trasparenza nell'assegnazione degli incarichi, sottolineando che alcuni di questi possono essere svolti all'interno della struttura comunale. Il Sindaco ha risposto favorevolmente affermando che solamente nel caso in cui, ad esempio, il Segretario comunale non sarà in grado di svolgere alcuni compiti, questi saranno affidati all'esterno.
Si è quindi giunti al punto di maggiore interesse e su cui si è più dibattuto: l'adozione di un programma integrato di intervento in variante al Piano Regolatore per l'area ex-Rovelli.
Il Sindaco ha illustrato il progetto, premettendo che si tratta di un'area che da più di 20 anni si trova in quella situazione, e che nel 1997 una prima variante al PRG ha cambiato la destinazione d'uso in commerciale (1.500 m2) e residenziale (30.000 m3). Nonostante gli anni del boom edilizio, nessuno ha investito nella zona, che presenta caratteristiche particolari (sono necessari abbattimenti e bonifiche). Nel tempo ci sono state diverse proposte rifiutate, finché non è arrivata una proposta trattabile. L'operatore prevedeva una divisione tra commerciale e residenziale, il che modifica la “filosofia” dell'intervento. L'incremento volumetrico richiesto dall'operatore è stato concesso per il commerciale, che passa così a 2.000 m2 in un unico edificio. Le abitazioni saranno di 2 piani nella zona che si affaccia su via Mazzini, e cresceranno in altezza procedendo verso via Patrioti sino a 3 piani con sottotetto abitabile; questo in funzione del dislivello del terreno. Via Rossini non verrà modificata e i parcheggi si troveranno all'interno dell'area in questione (saranno fruibili anche durante le feste estive). L'area verde centrale sarà pubblica e la manutenzione a carico dell'operatore.
Il Comune incasserà 2.500.000 euro, oltre alla costruzione delle fognature, alla sistemazione dell'area verde situato tra il parco feste e via Patrioti e la sistemazione dell'incrocio con via Rossini.
Si è quindi proceduto al dibattito. Poiché gli interventi sono stati molto articolati cercherò di essere il più schematico possibile:
Alessia Lazzaretti (maggioranza): favorevole alla bonifica e alla sistemazione dell'area per il bene del paese, ma non concorde con la modalità di contrattazione con l'operatore e con la modalità di discussione all'interno del gruppo di maggioranza. Inoltre non è d'accordo su alcuni aspetti tecnici che potrebbero condizionare il futuro del paese. Dichiara che voterà contrariamente e che rassegnerà le proprie dimissioni poiché le sue idee non coincidono più con quelle del gruppo di cui fa parte.
Roberto Viganò (maggioranza): si dice d'accordo con Alessia Lazzaretti. Sostiene di aver seguito tutto l'iter del progetto in discussione, visionando l'area, i carteggi, leggendo le rimostranze e richiedendo un'assemblea pubblica per discutere con la popolazione. A suo parere la media struttura di vendita in progetto non entrerà in competizione con l'Iper ma con le piccole realtà di vendita del paese. È favorevole allo sviluppo in altezza e all'abbattimento della zona (indebitamente definita “ecomostro”: se si parla di amianto bisogna tirare in ballo anche l'ex oratorio femminile!) ma lamenta la scarsa trasparenza e il mancato ascolto delle richieste dei consiglieri. Ha infine lamentato la mancata soluzione del problema all'incrocio tra via Patrioti e via IV Novembre. Per questi motivi rassegna le sue dimissioni e abbandona l'aula andandosi a sedere tra il pubblico.
Luigi Colombo (Uniti per Solbiate): avanza delle perplessità sulla formulazione della proposta, ma non esiste un tecnico relatore con cui potersi confrontare. In primo luogo si chiede come si colloca un centro commerciale in un'area di recupero. In secondo luogo rileva l'incompletezza dell'analisi viabilistica (che non tiene conto del semaforo e dei mezzi pesanti). In terzo luogo contesta il basso coefficiente di impatto paesistico: il centro commerciale, il cimitero, il lazzaretto, l'area feste e il mercato giustificherebbero un impatto più alto. Secondo Colombo si tratta di una scelta urbanistica sbagliata, che pregiudica il futuro di tutta Solbiate, dettata da un errore a monte: la mancanza di un progetto generale che consideri il paese nella sua totalità.
Pierangelo Macchi (Uniti per Solbiate): ha espresso il suo dissenso nei confronti dell'amministrazione. Era stato chiesto al Sindaco di informare trimestralmente la minoranza sullo sviluppo del progetto; ciò è avvenuto per due o tre volte e mai più. Lamenta inoltre di essere stato accusato di “terrorismo ecologico” per la richiesta di smaltimento dell'Eternit. Verrà eliminata la struttura, ma ci sarà un'altra colata di cemento, una nuova via Varese, con tutti i danni ambientali che ne conseguono. Secondo Macchi l'amministrazione deve attenersi alle sue idee, ma ascoltando la popolazione: ciò non è avvenuto nemmeno in occasione dei parcheggi di via Patrioti e della variante Porro. Ha concluso rimproverando l'amministrazione con le parole “Solbiate non è il vostro giocattolo!” e auspicando in futuro un maggiore dialogo.
Luigi Melis (Insieme per Solbiate): ha lamentato la mancata condivisione che un progetto dal così elevato impatto viabilistico, sociale e ambientale avrebbe meritato. Sostiene che non ci sia bisogno di un centro commerciale e che il progetto non sia per nulla moderno a causa della mancanza di disposizioni rivolte al risparmio energetico. Senza un progetto integrato si tratta di una variante fine a se stessa. Non capisce inoltre la fretta dell'amministrazione: perché dopo 25 anni non si possono aspettare 4 mesi per giungere ad una scelta condivisa? Le priorità del consiglio comunale non sono di tipo economico, ma devono avere come obiettivo il bene del paese e i cittadini. É un progetto che vincola economicamente le amministrazioni future. La minoranza si fa dunque carico di indire un'assemblea pubblica al riguardo. Melis ha concluso il suo intervento citando una legge regionale che prevede che la delibera adottata per interventi di questo tipo debba essere acquisita dagli enti provinciali competenti per una verifica. Sosteneva che la Provincia non ha acquisito nulla riguardo al progetto in esame. (Si è accesa una discussione su quest'ultimo punto poiché il Sindaco, sostenuto dal Segretario comunale, ha fatto notare che fosse quella la sede in cui l'atto veniva adottato, per poi essere trasmesso ed acquisito dalla Provincia. Melis ha ribattuto che quella era solo un'interpretazione della giunta.)
Nardin (Lega Nord): si dichiara favorevole al progetto.
Filippo Giudici (maggioranza): sottolinea il fatto che questa è la prima volta che a Solbiate si interviene su un'area di degrado senza andare a sconvolgere il PRG e senza intaccare aree verdi. Sostiene inoltre che tutte le strutture, di qualsiasi genere, siano in grado di assorbire l'aumento di popolazione stimato (7%).
Il Sindaco ha concluso il dibattito esprimendo rispetto per le scelte di Lazzaretti e Viganò. Ha sostenuto di aver effettuato tutte le verifiche necessarie sotto tutti gli aspetti, soprattutto per quanto riguarda l'incremento demografico. Ha aggiunto che è stata ottenuta una fideiussione di 1.000.000 di euro per l'abbattimento degli edifici esistenti entro 4 mesi. Si dice consapevole del mancato dibattito con i cittadini, ma sostiene l'oculatezza delle scelte; la trattativa con l'operatore è stata inevitabile, poiché l'area è di proprietà privata. La votazione è avvenuta come da dichiarazioni; in seguito Luigi Colombo ha abbandonato l'aula.
Il quinto punto all'ordine del giorno prevedeva una variante al PRG per la zona omogenea C3 (via della Vignole). Si tratta di un'area già edificabile, ma i consentiti 9.300 m3 di residenziale non sono fattibili a causa dei limiti sulle metrature. L'operatore propone l'adeguamento delle metrature per poter costruire sfruttando i 9.300 m3. Non c'è stato nessun intervento da parte dei consiglieri; la maggioranza ha votato compatta a favore e la minoranza si è astenuta.
Provvederemo in seguito ad illustrare (finalmente) il progetto.