sabato 27 febbraio 2010

Caro assessore

Quando ho letto le dichiarazioni dell’assessore Sansalone ho sentito impellente il desiderio di rispondere, cosa a cui ovviamente non ho saputo resistere. C’erano due possibili modalità, il sarcasmo o l’arrabbiatura, ma mi sembrava brutto lasciarne perdere una delle due. Vedrò di miscelarle entrambe cominciando a dire che l’intervento dell’assessore, così scomposto e fuori luogo, non può che far pensare ad una sua difficoltà nell’affrontare una cosa così semplice come rispondere a delle semplici domande. Qualcuno deve avergli spiegato che la miglior difesa è l’attacco, peccato che non ci fosse nessuna necessità di difendersi, come ha già ben spiegato Stefano. E allora perché tirare fuori accuse deliranti di scorrettezza o ricordare il nostro risultato elettorale per dileggiarci? E comunque, caro assessore, attaccare in politica non vuol dire essere disgustosamente arroganti, ma vuol dire dimostrare con i fatti di avere ragione. E i fatti dicono ad esempio che le commissioni non hanno ancora cominciato a lavorare (a parte una), a meno che far lavorare le commissioni non significhi eliminarle completamente, come è successo con quella edilizia (sulla questione edilizia, caro assessore, ce ne sono di cose da dire, e le assicuro che non mancherò). Oppure forse vuol dire fare una riunione tra i soli membri nominati dalla maggioranza senza invitare quelli indicati dalle minoranze, come è accaduto con la commissione viabilità. E’ possibile sapere il motivo? Oppure bisognerebbe spiegare al presidente che la sua è solo una commissione, e non una giunta, e che non sono previsti incontri informali per mettersi d’accordo sulle cose da dire (avessero detto chissà che cosa poi, hanno solo prospettato di riempire la via Patrioti di passaggi pedonali senza nemmeno presentare un preventivo degli eventuali costi). Non è che siamo già sulla strada del delirio di onnipotenza?
I fatti dicono anche che il silenzio dell’amministrazione sul PGT dal 27 novembre in poi è stato totale, a parte la decisione di prolungare i tempi di presentazione delle osservazioni. Lei dice, caro assessore, che ci sono dei tempi che “il PD non considera o vuole ignorare”. Questa frase ci dà ben due possibilità, o siamo idioti o siamo in malafede. Stefano, nella sua grande saggezza, parla di fraintendimento da parte del’assessore. Io però non sono saggio. Io invece, come dice il più grande filosofo della nostra epoca, Josè Mourinho, amo sentire il rumore dei nemici, e chi mi dice che sono idiota o in malafede ha una grande voglia di diventare mio nemico. Le lancio un assist caro assessore, adesso può dire che il PD alza i toni, tanto sono sicuro che lei si è già dimenticato di essere stato il primo a farlo. La realtà caro assessore, e lei lo sa benissimo, è che noi chiedevamo una risposta semplicissima, quella che lei ha dato alla stampa ma che non ha voluto dare alla cittadinanza di Solbiate.
I fatti dicono anche che non abbiamo mai imputato niente all’amministrazione attuale che riguardasse Pedemontana, abbiamo solo chiesto come procedevano le cose, dal momento che non c’è mai stata, per Pedemontana, nessuna possibilità di sapere alcunché, grazie anche al suo amico assessore Cattaneo (o forse dovrei dire ex amico, visto il tiro barbino che vi ha rifilato alle ultime elezioni). Di che cosa ci accusa quindi caro assessore? Dobbiamo forse vergognarci di cercare informazioni che riguardano la vita dei nostri concittadini? Per quale motivo ci siamo meritati l’accusa di scorrettezza da parte sua? E’ mai successo, e la sfido su questo punto, che il nostro atteggiamento nei confronti della vita pubblica solbiatese sia mai stato meno che rispettoso? O forse devo pensare che secondo lei stare dalla parte dei cittadini è qualcosa di profondamente scorretto? Di domande del genere potrei farne moltissime altre, ma visto come ha sofferto per quelle innocue dell’altra volta è meglio lasciar perdere.
Vede caro assessore, io credo moltissimo nel valore e nella forza delle parole, so benissimo che le parole possono fare male e le assicuro che io le parole, quando voglio, le so usare molto bene. A questo punto sta a lei decidere, se scendere dal piedistallo e accettare di rispondere alle semplici domande che noi cittadini abbiamo tutto il diritto di porre ai nostri amministratori, oppure se vuole cominciare ad accumulare nemici. Io sono pronto per entrambe le cose.

Ivan Vaghi

venerdì 26 febbraio 2010

Mission completed (o delle magie democratiche)



Fenomenali. In una settimana abbiamo ottenuto risposte a tantissime delle nostre domande! Grazie all'articolo pubblicato oggi da La Settimana, possiamo capire che:

1. Ma, le commissioni? Assessore Sansalone: "Le commissioni ci sono e funzionano. Se ancora qualcuna non è partita è perché non possiamo fare tutto quello che ci pare, ma ci sono dei tempi. [...] Stiamo lavorando su tutti i fronti, ma in otto mesi non si può risolvere tutto". Beh, non si tratta di "risolvere", ma di far funzionare delle commissioni, che, ad esempio, mi risulta in altri Comuni andati al voto a giugno, funzionino già da tempo. A Fagnano Olona (al voto a giugno, ha cambiato amministrazione) quasi tutte le commissioni sono state nominate a luglio e tutte, tranne tre, si sono riunite entro la fine del 2009, con questa frequenza: "Conteggio e situazione al 6 novembre: 4 riunioni della commissione per le attività sportive, 2 di quella urbanistica, 2 dell’attuazione diritto allo studio, 1 della commissione per le attività culturali e il tempo libero". Le commissioni Ecologia, Affari Sociali, Bilancio e Sicurezza, che non si erano ancora riunite al 31 dicembre, con la pressione delle minoranze si sono riunite nel 2010 rispettivamente una, due, tre e una volta. Ecco, ci piacerebbe un resoconto di questo genere anche per Solbiate, se si può fare.
Inoltre, nell'ultimo Consiglio comunale a Solbiate è stato dichiarato che non c'è stata discussione sulla nuova azienda consortile del Medio Olona - iniziativa di fondamentale importanza - nell'apposita commissione ai Servizi Sociali, ad esempio. Tutto questo per il concetto di partecipazione, che richiamai nel titolo della letterina.

2. Consiglio Comunale: è stato fatto qualche giorno dopo la nostra lettera. Sarà una coincidenza, ma dimostra che la necessità era reale.

3. Osservazioni PGT: che fine hanno fatto? Ass. Sansalone: "Dopo l'assemblea del 27 novembre ci siamo trovati tre volte per discutere ed elaborare modifiche in base alle osservazioni arrivate. A breve organizzeremo una nuova assemblea per aggiornare i cittadini, ma anche qui ci sono tempistiche da rispettare che il Pd non considera o vuole ignorare". Beh, non si chiedeva altro che un impegno ad un prossimo incontro. Non si ignorano le tempistiche, si chiedono informazioni.

4. Acqua pubblica, la nostra proposta? N.p. ("non pervenuto", il risultato)

5. Informazioni su Pedemontana. Sansalone: "Il ritardo non è stato il nostro, [...] ci siamo impegnati sin da subito, [...] lascia perplessi il fatto che proprio al Pd abbiamo spiegato di persona la situazione". Sì, ok, e noi abbiamo cercato, con i nostri mezzi, di diffondere ciò che sapevamo. Avremmo gradito una voce ufficiale, che ci è restituita sempre da La Settimana, di fianco alle dichiarazioni di Sansalone: "Bocciate tutte le richieste del paese", questo articolo spiega ai solbiatesi cosa si è cercato di fare. Un articolo con questo taglio, "ufficiale", non chiedevamo nulla di trascendentale.

6. Manifesti elettorali del giugno 2009. Sono stati eliminati.

7. Archivio dell'albo pretorio online non funzionante. N.p. (Questo ci vuole un secondo a metterlo a posto!)

8. Consumo di territorio. N.p. (qualcosina, solo nell'affaire Bea).

"Lascia perplessità il fatto che proprio al Pd abbiamo spiegato di persona la situazione legata a Pedemontana e a quanto stiamo facendo, per poi leggere che dicono di non sapere nulla. Non credo sia un modo di fare onesto. D'altra parte, non a caso non è stato premiato dagli elettori". Ribadisco: non avevamo nessun intento polemico, volevamo solo avere - noi Solbiatesi - qualche informazione, scritta nero su bianco. La nostra lettera era molto sobria e posata, (rispettosa, oserei dire); poneva delle domande che - potete leggerle e verificare - non avevano alcun intento polemico, e alle quali non era neppure difficile dare una risposta. Mi auguro, perciò, che si tratti di un fraintendimento da parte di Sansalone, e mi auguro che il dialogo continui.

Dimenticavo: vorrei capire anche quali sono i nostri "modi di fare poco onesti", non "premiati dagli elettori".

Stefano Catone

giovedì 25 febbraio 2010

Consiglio comunale: il meglio del meglio.

Le questioni più interessanti dell’ultimo consiglio comunale riguardano la vicenda della piscina e le due interrogazioni del gruppo Progetto Solbiate. Nel primo caso lo spauracchio è la sopravvivenza stessa della piscina nel nostro paese, perché altri comuni nella zona si stanno attrezzando con strutture più moderne e diversificate (fitness, centro estetico, cose così). Si corre quindi il rischio che queste nuove piscine attireranno la clientela che oggi frequenta quella di Solbiate. Per una semplice questione di leggi di mercato nessuno poi avrebbe interesse a gestire la nostra struttura, che andrà a decadere definitivamente. Il progetto di ampliamento, che ha determinato il sacrificio dei campi da tennis, è già pronto da tempo, ma per un qualche strano motivo si sta procedendo troppo a rilento. Bisogna quindi capirne prima il perché per potere poi affrontare il problema e possibilmente risolverlo. O dobbiamo pensare, come forse la stessa amministrazione sospetta, che ci sia solo la volontà di prendere tempo, e magari, aggiungo io, trovare qualche accordo più conveniente con i comuni vicini? Speriamo ovviamente di no perché poi bisognerebbe trovare un altro gestore quando potrebbe essere troppo tardi per stare al passo, commercialmente, con le altre strutture del territorio.La prima interrogazione presentata in consiglio è relativa alla richiesta della BEA srl di convertire un terreno agricolo di sua proprietà in terreno industriale. Se ne chiedevano le motivazioni nonché opere di compensazione adeguate, dal momento che la rivalutazione del terreno andrà a sontuoso beneficio dell’azienda. Non entro nei dettagli (li trovate nel report), mi viene da dire che però è stato sgradevole il tono ricattatorio che l’azienda ha usato nei confronti dell’amministrazione: “o ci date quello che vogliamo o ci portiamo via l’azienda e i suoi posti di lavoro”. Parliamoci chiaro, si tratta di un bluff, perché il sito alternativo per l’azienda è rappresentato da terreni posseduti a Villadossola, su cui si dovrebbe costruire ex novo una nuova fabbrica, lontana dalle autostrade e da Malpensa, quindi con costi di gestione superiori. Senza contare il lungo periodo di inattività per i nuovi macchinari che sarebbero da posizionare a Solbiate e gli enormi costi di delocalizzazione. Direi che è molto più semplice e conveniente scendere a patti con l’amministrazione di Solbiate Olona, che invece non sembra condurre le trattative con il coltello dalla parte del manico (che invece possiede). L’azienda ha parlato di nuovi posti di lavoro per i solbiatesi. Benissimo, anche se comunque i posti di lavoro sono posti di lavoro e non mi scandalizzerei se ne potessero beneficiare anche i cassanesi o i bustocchi (scommetto che ho perso molti punti nelle simpatie dei solbiatesi). Ci chiediamo solamente di quanti posti di lavoro si parla e di che tipo, perché se si tratta di 20 o 30 posti a tempo indeterminato è un conto, se invece si parla di cinque precari è un altro, e in base a quello l’amministrazione, a fronte del vantaggio immobiliare concesso, potrebbe chiedere più o meno opere di compensazione. Anche la seconda interrogazione è degna di attenzione, perché apre il problema del transito automobilistico in via Matteotti, nonché del parcheggio self service che sembra diventata la regola. Il problema qui, come dicono i residenti, è di sicurezza, perché pedoni e ciclisti sono completamente in balia del traffico e di qualche deficiente che a tarda sera (a volte anche prima) passa a velocità folle. La proposta di mettere degli specchi per vedere chi sta passando ci sembra davvero inadeguata, l’unica possibilità è ripensare al sistema di parcheggio (come minimo) ma soprattutto garantire il passaggio in sicurezza di pedoni e ciclisti. E magari anche un paio di mesi di autovelox. La zona pedonale invece, con accesso riservato ai residenti, per motivi oscuri non piace ai solbiatesi. Peccato, perché risolverebbe tutti i problemi.

Ivan Vaghi

mercoledì 24 febbraio 2010

Liver Report: Consiglio Comunale del 23 febbraio 2010

La lettura e l'approvazione del verbale della seduta precedente, di solito, passa tranquillamente. Questa volta Antonello Colombo (Progetto Solbiate) ha contestato la mancanza, a verbale, del proprio intervento sulla composizione della Commissione paesaggio: "Essendo composta da tre membri, di cui uno presidente - aveva sostenuto Colombo - in caso di assenza del presidente, le decisioni saranno nelle mani del solo vicepresidente". Anche Vittoriana Cassarà (Per Solbiate PdL-Lega Nord) è intervenuta, rilevando che aveva espressamente chiesto che si mettesse a verbale il coinvolgimento del Capogruppo di maggioranza, Luigi Colombo, nell'intervento urbanistico in variante al PRG. Questa variante è stata appunto approvata nel passato Consiglio comunale. Per Solbiate ha votato contro.

Il secondo e terzo punto all'odg (approvazione modifica art. 53 del Regolamento edilizio comunale e adozione variante Piano attuativo “Zona F1 – p.le Sport) "passano in Consiglio solamente per una ratifica - ha spiegato l'assessore De Simone - essendo, il primo, già stato approvato dai capigruppo e il secondo di carattere procedurale, e già avviato dalla passata amministrazione".
La variante al Piano attuativo nel Piazzale dello Sport è stata richiesta dai gestori della piscina comunale, per un ampliamento che prevede la costruzione di un'area "benessere". De Simone ha sottolineato che l'amministrazione ha chiesto una particolare attenzione per quel che riguarda il risparmio energetico, e l'ampliamento dei parcheggi. Le opposizioni, compatte, hanno supportato tale decisione, augurandosi che si proceda in tempi brevi alla realizzazione dell'intervento, per riportare ad essere competitiva, rispetto alle altre in zona, la piscina di Solbiate. L'amministrazione ha anche garantito che gli "scheletri" dei campi da tennis, che saranno rimossi, verranno conservati e nel caso riutilizzati.

Quarto punto all'odg, "approvazione Regolamento comunale per l’espletamento dei referendum consultivi". Tutti d'accordo, in quanto il regolamento era già passato per le riunioni dei capigruppo durante la precedente legislatura.

Quinti punto all'odg, il più divertente del Consiglio: "approvazione Regolamento comunale per l’esercizio delle funzioni del difensore civico comunale". Il Sindaco Melis ha dichiarato che questo è un loro impegno elettorale e che quindi intendono istituire questa figura, a prescindere da ciò che avverrà in futuro. Infatti la figura del Difensore Civico andrà scomparendo, visto che la normativa vigente prevede il decadimento automatico mano a mano che si terranno le elezioni comunali, nel caso di Solbiate tra quattro anni e pochi mesi.
Giuseppe Bianchi (Per Solbiate PdL-Lega Nord) ha espresso le proprie perplessità: il Difensore civico sarà nominato dal Consiglio comunale sulla base di una rosa di nomi proposta dalla Giunta, prodotta tenendo conto dei curricula che saranno ricevuti. Bianchi ha chiesto se ciò non cozza con la presentazione, durante la campagna elettorale, del "futuro Difensore Civico", nella persona di Rossi. Bianchi chiedeva, nel caso i curricula ricevuti fossero migliori di quello proprio della persona designata in campagna elettorale, come avrebbe agito l'amministrazione.
Bianchi ha espresso perplessità anche sui costi: il Difensore Civico percepirà un terzo dell'emolumento degli assessori, cioè circa 400 euro al mese. Bianchi ha chiesto un esempio pratico dell'azione di tale figura, dato che essa sembra sovrapporsi a quella del Segretario comunale (verifica della legittimità degli atti dell'amministrazione), soprattutto in un paese delle dimensioni di Solbiate.
Melis ha risposto che non ci saranno pregiudizi nel valutare i curricula e che comunque costerebbe di più, al Comune, se i cittadini andassero in giudizio. Bianchi ha chiuso sostenendo che, a Solbiate, casi del genere difficilmente si verificheranno.

Sesto punto all'odg, probabilmente il più importante: costituzione dell’Azienda speciale consortile “Medio Olona servizi alla persona”. Nella sostanza i servizi sociali comunali verranno gestiti in maniera coordinata con gli altri comuni (sette) del Medio Olona. In questa maniera si prevede un abbattimento dei costi, oltre alla possibilità di accedere a fondi regionali. L'Azienda sarà composta da un'assemblea dei sindaci (permanente) che nominerà un Presidente e un Consiglio di Amministrazione, composta da tre a sette membri che non riceveranno alcun compenso. Il CdA "sceglie" il Direttore.
Durante il dibattito l'amministrazione ha sottolineato la volontà, fatta valere nelle dovute sedi, di scegliere il Direttore attraverso concorso pubblico: questo passaggio non è presente in maniera esplicita nell'atto costitutivo poiché avrebbe richiesto un ulteriore passaggio in tutti i Consigli comunali.
Si è astenuta Cassarà, dichiarandosi contraria al termine "scelta" e lamentando il non passaggio del provvedimento attraverso la Commissione ai Servizi Sociali.
Ovviamente, aggiungiamo noi, auspichiamo che l'abbattimento dei costi non pregiudichi il servizio, ma che anzi, attraverso le risorse risparmiate, vada a migliorarlo.

Settimo ed ottavo punto, due interrogazioni presentate da Progetto Solbiate.
La prima riguardante "variante al PRG con procedura sportello unico attività produttive Bea S.r.l./Immobiliare Ronchi S.a.s.". Nella sostanza Bea S.r.l. richiede di poter ampliare il proprio stabilimento, su di un terreno di sua proprietà attualmente a destinazione agricola.
Progetto Solbiate si chiedeva se, data la fase "delicata" in cui ci troviamo, di elaborazione del Piano di Governo del Territorio, fosse stato presentato un piano aziendale a supporto dell'ampliamento, se siano state previste opere per compensare la plusvalenza e se l'amministrazione ritenesse questo provvedimento in linea con i propri impegni elettorali.
Melis ha risposto che l'azienda prevede un incremento dei dipendenti "presi per primi tra i Solbiatesi - si legge nel piano", tanto da minacciare il trasferimento dell'intero stabilimento, nel caso non fosse concesso l'ampliamento. Pur non avendo motivi speculativi - ha sottolineato Melis - "abbiamo chiesto opere compensative, e cioè il pagamento della rotonda tra via dei Ronchi e via per Fagnano, con progetto del Comune". Per quanto riguarda il consumo del territorio, ha spiegato De Simone, "guardiamo al concetto di salvaguardia del territorio come a un concetto meno restrittivo di 'così è e così deve rimanere': se l'azienda si trasferisse otterremmo un'area dismessa. Il bosco in questione è molto rado, e costituito da Robinie. Infine è molto importante, in un momento di crisi occupazionale, aiutare realtà virtuose come questa".
Alla seconda interrogazione sui "lavori di riqualificazione delle vie Matteotti e Sant’Anna" è stata data risposta assicurando che l'amministrazione ha provveduto e provvederà a verifiche e simulazioni e, nel caso a risolvere i problemi riscontrati.

martedì 16 febbraio 2010

La libertà non è star sopra a un albero

Sarà ancora presto per fare dei bilanci sulla nuova amministrazione? Non lo sappiamo. Sappiamo però che è tempo di eliminare l'aggettivo "nuova" e sappiamo che ci sono diverse questioni che ci lasciano un po' perplessi. E siccome temporeggiando non sono arrivate spiegazioni, meglio scrivere.

Nomina delle commissioni
Da sempre La Voce Solbiatese si batte per un maggior coinvolgimento dei cittadini, per una discussione più ampia, libera e approfondita, sia in nome della democrazia, sia in nome della trasparenza. Le commissioni svolgono, sotto questo punto di vista, un ruolo fondamentale, essendo i luoghi dove si discute, si affrontano problemi, si elaborano proposte. La nuova amministrazione ha deciso di crearne sette. Di queste sette ne sono state nominate cinque a gennaio (a sei mesi dalle elezioni), non ancora entrate in funzione. Tra le commissioni non ancora nominate c'è quella "Territorio", la vecchia commissione "Urbanistica". Trovandoci nel periodo in cui viene discusso il PGT, in cui si discute dello svincolo di Pedemontana, essendo stati venduti dei terreni pubblici, essendo stata - di fatto - cancellata la commissione edilizia, questa sembra una grossa mancanza.

Consigli comunali
Il Consiglio comunale dovrebbe essere anch'esso un luogo di dibattito, oltre che di votazione. Non assistiamo a Consigli comunali dal 10 dicembre. Un consiglio comunale tanto lungo da non permettere la discussione dell'ultimo punto all'ordine del giorno.

Osservazioni PGT
Il 27 novembre si è tenuta la prima conferenza per l'elaborazione del Piano di Governo del territorio. Entro il 10 dicembre (termine poi prorogato) la società civile poteva presentare le proprie osservazioni. Noi abbiamo presentato la nostra, che siamo convinti sia degna di attenzione. Al momento non sappiamo quale seguito sia stato dato. Non sappiamo neppure se sia stata letta.
Dal 27 novembre, sul fronte PGT tutto tace.

Seguito dato alla nostra proposta sull'acqua pubblica
Abbiamo sfatato un mito! Il centrosinistra propone! Ma anche in questo caso, nessuna risposta, nonostante la nostra proposta sia stata protocollata. Purtroppo non è documentabile, ma a dicembre proponemmo anche una mozione a sostegno del disegno di legge Sarubbi - Granata sulla cittadinanza . Non fu protocollata, ma consegnata all'assessore competente. Inutile dirlo, nessuna risposta.

Informazioni su Pedemontana
Non sappiamo (noi, e tutti i solbiatesi) assolutamente nulla di come è stata gestita la questione "svincolo" e la questione "peduncolo di Solbiate".

Manifesti elettorali
Si tratta di semplice decoro urbano. I manifesti elettorali del giugno 2009, stanno male se esposti ancora a febbraio 2010.

Archivio dell'albo pretorio on line
Semplicemente non funziona. Si può consultare l'albo pretorio in esposizione, ma non l'archivio.

Consumo di territorio
In campagna elettorale La Voce Solbiatese parlava di "limitazione del consumo di territorio". Consapevoli della relatività del concetto, ci sentiamo però di affermare che dal giugno 2009 il consumo del territorio non è affatto diminuito.

Senza alcun intento polemico, vorremmo solamente delle risposte.

Stefano Catone

lunedì 15 febbraio 2010

La Valle Olona che vorrei


In questi giorni si parla molto di Valle Olona, del suo futuro.

Come sapete il PD di Solbiate Olona ha avanzato la propria proposta, e cioè quella dell'ecomuseo, per preservare e migliorare in maniera definitiva e concreta la nostra Valle.

Il progetto di riattivare il trenino della Valmorea, l'ho già scritto altre volte, mi piace. E mi piace molto. Un metro leggero, per portare tutti i pendolari e tanti lavoratori della Valle a Castellanza e Busto. Sarebbe comodo, toglierebbe molte auto dalle strade e quindi aiuterebbe una zona troppo inquinata. Ora, speriamo che non sia solo campagna elettorale.

p.s./1 Un esempio esiste già. Io credo che la Lombardia ne sia, decisamente, all'altezza.

p.s./2 I miei dubbi sono sulla parola "riattivare". Se non si costruisce qualcosa da zero, gli interessi diminuiscono...

S.C.

mercoledì 10 febbraio 2010

Solbiate Olona, 15 febbraio 2050

di Ivan Vaghi


Oggi è un giorno storico per Solbiate Olona, perché si svolge l’ultimo consiglio comunale della storia del paese, ormai diventato uno dei tanti quartieri dell’area urbana della Valle Olona. Il sindaco Bianchi, ultimo erede di una dinastia che ha amministrato Solbiate per circa un secolo (tranne qualche breve interruzione), consegna le chiavi della città al commissario prefettizio che gestirà le elezioni del nuovo comune, che andrà a includere tutta l’area compresa tra i quartieri di Castellanza e Cairate. Alla cerimonia presenzia anche l’ologramma del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, saldamente a capo del suo decimo governo. C’è stata maretta tra i consiglieri comunali perché qualcuno voleva acquistare il pacchetto de luxe con barzelletta incorporata, ma costava troppo e quindi si è preferito il pacchetto standard. I solbiatesi assistono via webcam senza grossa partecipazione, in fondo questo era un epilogo inevitabile. L’Italia infatti si è ormai avviata da tempo ad un declino che sembra inarrestabile e si cerca quindi di fare economia dove si può, compresa l’eliminazione di obsolete e inutili amministrazioni comunali. Il punto di non ritorno lo si è imboccato all’inizio del secolo, quando l’Italia, con una decisione scellerata, decise di investire pesantemente sull’energia nucleare, quando ormai il resto del mondo aveva in mente ben altro. All’insaputa dell’allora premier Silvio Berlusconi infatti, un patto politico e tecnologico tra le più importanti potenze mondiali (quelle vere), aveva dato il via al più rivoluzionario progetto energetico della storia, basato sulla scoperta di uno scienziato italiano costretto a emigrare negli Stati Uniti. Il posto di ricercatore a cui poteva legittimamente aspirare era stato infatti assegnato all’amante del titolare di cattedra. Si trattava di un sistema di celle di cattura dell’energia luminosa basato sull’utilizzo di nanotecnologie in grado di migliorare di migliaia di volte l’efficienza dei sistemi fotovoltaici fino ad allora utilizzati. Ci fu allora un grandioso sforzo mondiale, impegnando risorse economiche e umane mai viste, per ideare una rete di cattura e trasporto dell’energia solare grazie a centrali sparse in tutto il mondo, cosa che, una volta realizzata, fu in grado di emancipare definitivamente il pianeta dalla dipendenza di fonti di energia non rinnovabile. O meglio, ha emancipato quei paesi che hanno partecipato, anche finanziariamente, al progetto. Qualche malelingua, probabilmente appartenente al Partito Democratico, aveva a suo tempo insinuato che Berlusconi in realtà sapesse bene cosa stesse succedendo, ma che aveva fatto finta di niente perché ormai si era impegnato con le centrali nucleari, promesse ai suoi amici, e non avesse i soldi per fare altro. Oppure non ci aveva capito niente, non si è mai saputo, perché i giornali italiani, tutti suoi per altro, non sono mai stati chiari sulla questione.

La tecnologia però non ha del tutto dimenticato il nostro paese, il miglioramento delle applicazioni web ha infatti permesso, già da molti anni, di decentrare le pratiche amministrative delle aziende e degli enti pubblici direttamente nelle case dei dipendenti. Non solo quelle amministrative, ma anche tutte le questioni riguardanti il marketing e la progettazione. La realtà virtuale ha consentito inoltre di eliminare le scuole, dal momento che gli studenti possono seguire le lezioni da casa, o da dove vogliono, con un sistema di collegamento che li inserisce in classi virtuali dove possono anche essere interrogati e sottoposti a verifiche scritte. Anche la spesa si fa in negozi di realtà virtuale, dove è possibile anche sentire il profumo della frutta e verificare la freschezza del pesce, o provare abiti e scarpe. Gli acquisti vengono poi consegnati comodamente a casa. Il tutto si è tradotto in un abbattimento colossale del traffico automobilistico, non più necessario. Solbiate Olona purtroppo, vittima di una politica miope, si è vista sotterrata nel corso dei decenni da una rete autostradale enorme e ora del tutto inutile per gli scopi dei suoi abitanti. Non solo, la scomparsa del traffico automobilistico e l’abbattimento del costo della benzina (il petrolio ormai te lo tirano dietro), ha permesso, in quei paesi dove è ancora consentito come l’Italia (ovviamente), l’instaurarsi di mastodontiche compagnie di trasporto merci su gomma, particolarmente numerose lì dove è più comodo, come nei pressi degli svincoli autostradali. Camion grandi come portaerei (inquinanti altrettanto) solcano il territorio di Solbiate o le sue vicinanze, avvolgendo il quartiere in una cortina fumogena. Qualcuno sta anche pensando di sotterrare quella fogna che è tornato ad essere l’Olona e costruirci sopra un collegamento stradale alternativo alla Milano-Laghi. Probabilmente lo faranno, così almeno ha promesso il Presidente della Regione Lombardia Silvio Berlusconi. Ovviamente a nulla sono valse le proposte del locale circolo del Partito Democratico di utilizzare la valle dell’Olona come luogo di ritrovo e socialità di una comunità ormai sfaldata.

Il consiglio si chiude, il premier viene spento e i solbiatesi (quelli vagamente interessati) cambiano canale della webcam. A Solbiate Olona fa freddo, soprattutto dentro i cuori dei suoi abitanti.

sabato 6 febbraio 2010

Ma mi faccia il piacere

In occasione dell'inaugurazione in grande stile (costata 300 mila euro) del cantiere di autostrada pedemontana, pubblichiamo una lettere aperta scritta dal Sindaco di Cassinetta di Lugagnano, Domenico Finiguerra, a Roberto Formigoni:

LETTERA APERTA

Egregio sig. Formigoni,

in un’intervista sull’inserto economico di Repubblica lei ha affermato che la Lombardia è in ritardo nei suoi processi di “sviluppo” a causa della «cultura del “no” e di uno pseudoambientalismo che frena le opere».

A prescindere dal mio radicale e totale dissenso rispetto alla politica e al modello di “pseudosviluppo” che lei promette ai Lombardi e persegue da quasi 15 anni, non è forse un’ingenua ammissione della propria incapacità a governare ammettere di essere in ritardo?

Non c’è Tg Regionale o testata locale che ogni giorno non magnifichi la sua opera di Governatore, giovane ed eterna promessa della politica nazionale.

Lei appare puntuale sui nostri teleschermi almeno tre volte al giorno: al mattino per la presentazione del progetto del nuovo raccordo di collegamento; al pomeriggio per magnificare Expo 2015 e le grandi opportunità che comporterà; alla sera per spiegare il progetto della nuova sede regionale (qualcuno la chiama la sua Piramide).

Lei incarna, e giustamente viene rappresentato come tale dai media super-indipendenti, la figura del grande pilota alla guida della grande fuoriserie italiana della modernità e dello sviluppo, la grande regione Lombardia.

… e poi, ammette che vi sono ritardi! Però per colpa dello “pseudombientalismo”.

Sig. Formigoni, come avrebbe detto Totò, “ma mi faccia il piacere”!!!

Lei possiede tutti gli strumemnti e i mezzi per poter fare ciò che vuole della Lombardia. E spesso lo fa!

Ammettere di essere in ritardo, scaricando le sue responsabilità su chi non la pensa come lei (e la sua larga cerchia di vassalli, valvassini e valvassori) è esercizio di bassa politica, e forse potrebbe stare quì la vera ed incoffessabile motivazione per la quale il Sig. Berlusconi ha preferito la signora Gelmini.

Si assuma le sue responsabilità davanti ai cittadini e dica che tutte le bellissime presentazioni, annunci, inaugurazioni non erano altro che fumo negli occhi.

Senza entrare nel merito delle grandi opere che taluni, ma non io, ritengono necessarie allo sviluppo, prenda atto che in 3 lustri, la sua amministrazione non ha lasciato finora nessun segno sulla terra di Lombardia, ad eccezione di qualche bretellina quà e là, di un aeroprto che sembra diretto verso il fallimento, di progetti autostradali faraonici. Nessun intervento degno di nota per agevolare i pendolari che si muovono in treno o in autobus.

In fondo una presa d’atto del suo fallimento, purtoppo, l’ha già dimostrata. Nella stessa intervista, ricorda come «Il ruolo dei privati è fondamentale. Le casse pubbliche non sono più in grado di sostenere il fabbisogno di infrastrutture del Paese. Dobbiamo mettere i privati in grado di intervenire impostando regole che permettano di valorizzare al massimo le opportunità che una nuova infrastruttura porta con sé e convogliare questo accrescimento di valore per finanziare la realizzazione dell’opera stessa. C’è un articolo della nostra legge “Obiettivo” regionale che prevede questo».

In sostanza, la legge citata è l’ammissione che siccome non siete in grado di realizzare gli scempi da soli, vi farete aiutare dai privati, che già gustano il boccone succolento. Volete costruire le autostrade e le pagate con il territorio. Un bel centro commerciale, un lunapark, un bel polo logistico o una bella speculazione immobiliare e… voilà! Il privato valorizza e l’infrastuttura è servita.

Un’ultima cosa su Expo 2015. Signor Formigoni, lei fa politica da molti anni. E in cuor suo sa la verità vera: Milano e la Lombardia non hanno più un’anima, non hanno un’identità. E questa attesa isterica, esasperata ed esasperante, che fa apparire Expo2015 come la soluzione di tutti problemi è indicatore di questo smarrimento profondo. Culturale e di prospettiva. Sperate di mascherare il misero fallimento della vostra politica ricercando nuovamente “la Milano da Bere”. Temo, e credo, che sarà soprattutto una “Milano da Mangiare”.

Orgoglioso di essere uno dei suoi avversari che sul territorio dissente dalla sua politica e che partecipa con umiltà e pochi mezzi alla resistenza sommersa che si oppone al disastro ambientale che insieme a tanti altri sta cercando di realizzare,

nella speranza che i mass media di distrazione di massa, finalmente si dedichino, ritrovando un minimo di spina dorsale, ad accurata indagine circa le conseguenze sull’ambiente e l’agricoltura della sua politica territoriale ed urbanistica,

scusandomi per la poco cortese forma di questa mia lettera aperta e chiedendo altrettanto a lei per aver riversato su altri (tra cui il sottoscritto) le sue responsabilità di governatore,

la saluto con formalità

Domenico Finiguerra – Sindaco di Cassinetta di Lugagnano

mercoledì 3 febbraio 2010

Confuse alleanze

di Ivan Vaghi

Un mio amico dell’UDC all’indomani delle scorse elezioni provinciali si stava sfregando le mani per il risultato ottenuto dal suo partito. Nonostante infatti l’UDC si fosse già svincolata dagli altri partiti del centro destra, in Lombardia era rimasta alleata con PdL e Lega per le elezioni provinciali di Varese e Brescia, ovviamente vincendo. Alla mia richiesta di spiegazioni mi rispose che l’alleanza era necessaria a Varese perché così potevano avere l’assessore alle politiche sociali, ed era necessaria anche a Brescia perché in questo modo avrebbero potuto “espugnare” la provincia (ha usato proprio questo termine) e portarla via al centro sinistra. Sarà che io ci capisco poco di politica oppure sarà che non sono così cinico, ma a me non è sembrato questo grande risultato. E’ vero, Christian Campiotti è assessore in Provincia, ma è da solo contro altri 13 assessori in guerra tra loro perché tra Lega e PdL non corre buon sangue a Varese (o comunque non sempre), ed hanno già tentato di farlo fuori perché quel posto in più, così utile per determinare i rapporti di forza, fa gola a tutti. Mi chiedo anche quale potrà mai essere il peso di un solo assessore quando si devono prendere decisioni in Giunta, ma nella logica “intanto appoggiamo il sedere e poi vediamo” evidentemente non è questo un fattore importante. Su Brescia invece mi girano, se possibile, ancora di più. Perché è una provincia dove l’offensiva della Lega si è fatta più becera (ricordo giusto l’operazione White Christmas) e dove, udite udite, si presenterà come candidato per le regionali niente meno che Renzo Bossi, il maturando più pluritrombato d’Italia, nonché figlio di sua maestà Umberto I (non Savoia…). Se espugnare la città voleva dire consegnarla nelle mani di questa gente allora non c’è che da complimentarsi. Brava UDC, ben fatto. Lo so che non dovrei fare il sarcastico, perché PD e UDC saranno alleati alle prossime regionali, però mi accorgo che l’UDC sarà alleata anche con il PdL e allora torno a capirci poco. Mi diranno che si tratta di strategia politica, che quello che conta è arrivare al 51%, che se c’è la possibilità di “espugnare” qualche regione allora non bisogna andare tanto per il sottile. Intanto appoggiamo il sedere e poi si vedrà. Non sono evidentemente nato per fare politica, purtroppo per me ho buona memoria e sono anche abbastanza refrattario a rivedere i miei principi ogni volta che c’è una qualche elezione. Questo non vuol dire che non si possa cambiare idea nella vita, anzi, ma mi sembra quantomeno sospetto che la cosa debba succedere ogni volta che c’è qualche poltrona in palio. All’UDC, evidentemente, la pensano in modo diverso. Con tutto il rispetto certo, ognuno fa la politica che crede, c’è chi è nato con la vocazione dell’ago della bilancia e forse è giusto che assecondi la sua natura, ma mi chiedo: alla Politica (con la P maiuscola questa volta) fa davvero bene? O il risultato è solo quello, voluto o non voluto, di creare confusione, sospetto e rigetto da parte dei cittadini? Autocritica amici, in quanto a confusione il PD ci sta dando dentro alla grande, tanto che i nostri elettori non hanno ancora capito se le primarie sono state una buona idea o meno, se bisogna farle sempre o no, se soprattutto servono. Non hanno nemmeno capito bene come funzionano le cose in Segreteria e si chiedono quale leader o presunto tale ci abbandonerà la prossima volta. Da uno che non ci capisce niente di politica mi sorge una domanda: è una così buona idea prendersi in casa qualcuno (l’UDC) che la prossima volta è probabile che ci abbandonerà e che aumenterà il nostro tasso di confusione?

lunedì 1 febbraio 2010

Dei ritardi accumulati

Come promesso, vi racconto come è andato il mio primo viaggio prendendo il treno presso la nuova stazione di Castellanza.
La mattinata comincia con un nefasto antipasto: un pullman cittadino (di quelli con pochi posti a sedere e tanti posti in piedi), destinazione Busto Arsizio - Liceo, stracarico di sardine di età compresa tra i 14 e i 19 anni. Sul retro del bus Elezioni Regionali – Raffaele Cattaneo: una scelta concreta.
La stazione di Castellanza è un cantiere aperto. Vado per punti:

  • dove ho abbandonato la macchina non ho capito se fosse a) cantiere b) parcheggio pubblico c) strada d) parcheggio privato e) nessuna delle prime quattro.
  • la stazione è un cantiere aperto, con tanto di container adibiti a biglietteria e a servizi. Non ho visto un container – sala d’attesa, ma non è detto che non esista.
  • per raggiungere i binari, da dove ho parcheggiato io, l’unico modo è scendere le scale di un ponteggio. Circa trenta gradini. Ovviamente dovrò risalirli al ritorno. Non mi lamento per me: fare moto non guasta, e credo di avere ancora le capacità per scendere dei gradini di un ponteggio, in acciaio, ghiacciati, non distinguibili uno dall’altro.
  • chi arriva dall’altra entrata ha due scelte per raggiungere il secondo binario (dove ferma il treno per Milano): o salire e scendere il ponteggio di prima, o scarpinare un centinaio di metri e attraversare i binari tramite una passerella.
  • alle 8.00, il treno delle 8.11 risulta in ritardo di 3 minuti.
  • sullo sfondo sfrecciano i treni delle Ferrovie dello Stato, ma un interscambio con LeNord non esiste.
  • alle 8.11 il ritardo è salito a 7 minuti.
  • alle 8.12 arriva la navetta proveniente dalla vecchia stazione. Per prendere il treno delle 8.11. Comincia l’ironia dei rassegnati pendolari: “ora, dalla navetta, scendono i bersaglieri”.
  • alle 8.15 viene annunciato il treno per Novara delle 8.20. Continua l’ironia: “dobbiamo dare il nostro contributo alla costruzione della stazione: come facevano gli schiavi per costruire le piramidi, una pietra a testa ogni mattina”. (Questa non mi è nuova)
  • alle 8.20 circa passa il Malpensa Express, con un ritardo di circa 15 minuti. Express. Sì, ciao.
  • passato il Malpensa Express, la tensione si fa palpabile: il ritardo sale a 17 minuti. Ironia dalle sfumature macabre tra i pendolari: “io legherei Formigoni ai binari, e gli concederei il tempo del ritardo per spiegarci tutto questo”.
  • ore 8.28. Con 17 minuti di ritardo arriva il treno per Milano.
  • Il treno arriva a Milano alle 9.03. Un successo: 18 minuti di ritardo ma sul viaggio effettivo non abbiamo perso nemmeno un minuto rispetto a prima! (Non lo abbiamo nemmeno guadagnato, ma qui consideriamo un successo la sola conservazione, dati i tempi che corrono).

Dite quello che volete, ma io Formigoni non lo voto, e non scrivo Cattaneo. Risparmiamoci il ventennio formigoniano, che quando si esercita il potere per troppo tempo si accumulano i ritardi.

Stefano Catone