venerdì 16 marzo 2012

Nuove sulla Piscina comunale

Dal sito del Comune:

Il Sindaco comunica:

- La società Foppisport ssd a rl ha preso accordi con la società "Benessere in Acqua" che si impegna ad ospitare gli atleti della Società Sportiva "Solbiate Olona Nuoto" per gli allenamenti istituzionali a titolo gratuito presso la piscina di Somma Lombardo fino all'apertura della piscima comunale di Solbiate Olona. Per favorire gli utenti con abbonamenti attivi della piscina di Solbiate Olona, la società "Benessere in Acqua" offre la possibilità di usufruire di tutti i corsi presso la piscina comunale di Somma Lombardo per nuoto libero a Euro 20,00 al mese; per tutti gli altri corsi offerti dalla piscina comunale di Somma Lombardo e per i Master a Euro 30,00 al mese.

- Per i certificati medici, il signor Cacciapaglia ha preso l'impegno che entro settimana prossima farà avere notizie relative alla modalità e all'incaricato per la consegna degli stessi.

Informiamo, inoltre, che è stato convocato il Consiglio comunale in data 22 marzo (ore 21.00) per discutere di un unico punto all'ordine del giorno: "Indirizzi per affidamento servizio gestione piscina comunale".

mercoledì 14 marzo 2012

Parli con noi assessore, non solo con i giornalisti

Leggiamo sul quotidiano La Provincia un’intervista dell’assessore all’urbanistica Cristina De Simone. Parla del complesso industriale dell’ex-cotonificio e di cosa succederà una volta approvato il PGT.

Dice l’assessore: “Quella inserita nel PGT è un'indicazione, spetta al privato decidere se usufruire dell'incentivo e spostarsi dal fondovalle. Il Comune non demolirà un bel niente”. Se avesse pronunciato questa frase in un contesto che prevedeva il diritto di replica, cosa che la nostra amministrazione si è ben guardata di allestire, avremmo potuto porre alcune domande, ad esempio che cosa si intende per “decidere se usufruire dell’incentivo” e di quale incentivo si tratta. Oppure potevamo chiedere, visto che nel PGT è previsto il cambiamento di destinazione d’uso da agricolo in industriale di aree destinate alla delocalizzazione, che cosa ne sarà di queste aree nel caso che il privato rinunci a questo famoso incentivo. Rimarranno industriali? E per quale motivo? Potevamo chiedere il motivo per cui si è deciso di trasformare in industriale un’area vicina al futuro svincolo di Pedemontana, che invece andava salvaguardata per opporre una barriera anti-rumore e anti-inquinamento. Ma queste domande, insieme a tutte le altre, non abbiamo potuto farle.

Continua l’assessore De Simone: “Il dovere dell'amministrazione è di mettere in sicurezza gli stabili a rischio crollo. Il dopolavoro, ad esempio, insiste su un'area protetta e non può essere aperto al pubblico”. Stabili a rischio crollo? Un’affermazione del genere è possibile solo al cospetto di perizie che parlano inequivocabilmente di una eventualità di questo tipo. Esistono queste perizie? È possibile vederle? Ci chiediamo inoltre secondo quale principio uno stabile in attività e a rischio crollo possa tornare a essere sicuro dopo essere stato completamente abbandonato. Ci chiediamo anche per quale motivo un’area protetta non può essere aperta al pubblico, dal momento che lo scopo delle aree protette è proprio quello di renderle accessibili e usufruibili da tutti.

Ultimo intervento: “Si potrà tutt'al più pensare di mantenere il corpo ottocentesco del cotonificio, inserendolo nel percorso di un parco attrezzato”. Esistono progetti concreti in proposito o è solo un’idea campata in aria, come le turbine sull’Olona? Ci sono progetti e finanziamenti disponibili per la ristrutturazione di un edificio a rischio crollo? Ovviamente speriamo di sì ma ci piacerebbe anche sapere quali sono e in cosa consistono.

Ribadiamo quindi il concetto, visto che si è recuperato dell’altro tempo e c’è la possibilità di farlo: venite a raccontarci del PGT in un’assemblea pubblica in cui è possibile fare delle domande, perché parlare con i giornalisti senza dare spiegazioni non serve a nessuno, tantomeno ai cittadini solbiatesi.

Ivan

venerdì 9 marzo 2012

“Ma perché si arrabbia così tanto?!"

Consiglio comunale atipico, quello di ieri, iniziato con il rinvio del principale punto all’ordine del giorno, cioè l’adozione del PGT. Il sindaco Melis ha subito specificato che il rinvio non riguarda nel merito il PGT ma è dovuto – sembrerebbe – al fatto che sono emersi dei conflitti di interesse che riguardano alcuni consiglieri di maggioranza. Per evitare complicazioni si sta procedendo a tutte le verifiche del caso.

Il rinvio è sicuramente opportuno, ma non possono che sorgere ulteriori dubbi sull’opportunità di adottare il PGT in tempi così stretti. Se esistono dubbi riguardanti questi possibili conflitti di interesse, e dato il processo per nulla partecipato con il quale il PGT è stato elaborato, siamo sicuri che quello che ci è stato presentato sia il miglior PGT possibile? Non sarebbe stato meglio soffermarsi, condividere le idee e dopo – solamente dopo – prendere delle decisioni? Con più tempo per pensare e discutere magari si sarebbero evitati inconvenienti come questo. Perché tanta fretta? Davvero: non riusciamo a capirlo.

Abbiamo però una buona notizia. Durante la discussione su un successivo punto è stato detto dal sindaco che il dopolavoro del cotonificio sarà tutelato. Ora non resta che estendere le tutele anche al di là della via Tobler… Update: il consigliere comunale Antonello Colombo ci segnala che "dai documenti del futuro PGT, anche se mi augurerei di aver letto male, l'unico edificio considerato rilevante è quello che termina a punta sui due rami dell'Olona. Tutti gli altri sono considerati "non rilevanti", compreso quello con il famoso camino e le pareti affrescate".

Tutti d’accordo sul rinvio tranne, ovviamente, i quattro assenti, tre della maggioranza (Donelli, Girelli, Mazzucchelli) e uno delle minoranze (Corti).

Sul piano di zonizzazione acustica e sul rinnovo della convezione per l’esercizio delle funzioni associate di Protezione civile nell’area omogenea tre si è passati velocemente.

Il primo punto sul quale si è realmente acceso il dibattito riguardava una mozione presentata dalle minoranze con la quale si chiedeva al Consiglio comunale di dare mandato al Sindaco di comunicare all’amministrazione centrale il proprio disappunto per la norma, contenuta nel decreto “Salva Italia”, che ripristina il regime di tesoreria unica, imponendo ai Comuni di versare le proprie liquidità giacenti nella tesoreria comunale. Si tratta di una norma che va a discapito dei Comuni virtuosi e per maggiori informazioni su pro e contro vi invito a leggere un post che scrissi qualche tempo fa.

Il sindaco Melis si è espresso contro questa mozione argomentando su due piani. Il primo piano riguardante le effettive ricadute positive della tesoreria comunale (poche, a detta del Sindaco) da una parte e la necessità di fare sacrifici per emettere meno titoli di Stato, cosa che il ritorno alla tesoreria unica permette, dall’altra. Il secondo piano è di tipo legalistico: “Essendo una legge dello Stato, noi dobbiamo rispettare le leggi dello Stato, giuste o non giuste. Interverremo con altri strumenti”; gli altri strumenti non sono stati esplicitati e le minoranze hanno fatto notare che la mozione non prevede che il Comune non adempia agli obblighi di legge versando le proprie liquidità alla tesoreria unica, ma solamente una presa di posizione per mettere in risalto una situazione di disagio. A questo punto è interventuo il capogruppo della maggioranza, Luigi Colombo, dichiarando che la maggioranza avrebbe lasciato i consiglieri liberi di votare, su questo punto.

La votazione si è conclusa con due contrari (sindaco Melis e consigliere di maggioranza Basaglia), un astenuto (consiglieri di maggioranza Saporiti) e tutti gli altri favorevoli.

Adesso arriva il bello, e la spiegazione del titolo del post. L’ultimo punto all’ordine del giorno era un’interrogazione delle minoranze sulla vicenda della piscina comunale.

Cerco di riassumere per punti l’intervento del sindaco:

  • Dopo la deposizione dei libri contabili in tribunale da parte di Swim Planet l’amministrazione ha portato avanti le procedure per rientrare in possesso della piscina, cosa avvenuta pochi giorni fa;
  • L’impianto è stato ispezionato e sono state rilevati dei problemi con alcune strutture a causa del freddo;
  • I lavori di ampliamento non procederanno dato che Solbiate ha bisogno di una piscina a misura dei solbiatesi, per lo svolgimento delle ordinarie funzioni. Le minoranze, su questo punto, sono perfettamente all’opposto: la piscina di Solbiate non ha avuto problemi economici finché è stata in grado di attrarre utenti esterni, fenomeno che è via via diminuito con il deteriorarsi della struttura e la nascita di altre strutture nella zona: per renderla nuovamente viva è perciò necessario rilanciarla e renderla competitiva con impianti appena sorti;
  • Nel bando di gara che verrà indetto si chiederà al futuro gestore il reintegro di tutti i dipendenti e il miglior trattamento possibile per gli utenti che hanno sottoscritto degli abbonamenti non validi. Sulla questione degli abbonamenti il consigliere Bianchi ha cercato di incalzare il sindaco per capire in cosa consista effettivamente il “miglior trattamento possibile”, e qui è scoppiato il finimondo, col risultato che non si è capito nulla.

Se dobbiamo rintracciare il momento esatto in cui è stata accesa la miccia, probabilmente è l’attimo in cui Giuseppe Bianchi, al termine dell’interrogazione, ha attaccato con “vorrei cogliere l’occasione per fare chiarezza su quanto successo martedì…”. Il riferimento era al “triste siparietto” con il sindaco, ma il sindaco stesso l’ha bloccato, dato che ciò avrebbe esulato dall’oggetto dell’interrogazione.

La bomba, invece, è scoppiata quando ha chiesto la parola Antonello Colombo, dicendosi basito per quanto aveva detto il sindaco. Nella sua riscostruzione dei fatti, Melis ha detto che i gestori “hanno operato in modo illegittimo all’interno della piscina”.

Da questo momento in poi è scoppiato il putiferio, mentre il pubblico assisteva incredulo.

La questione principale, alla quale è stata data solamente una risposta evasiva, riguardava proprio il periodo di gestione illegittimo: dal primo dicembre al 18 gennaio i gestori hanno continuato ad operare emettendo abbonamenti nonostante la convenzione per la gestione della piscina fosse terminata il 30 novembre. Il sindaco, certamente, non avrebbe potuto mandare l’esercito e far sgombrare la struttura, ma perlomeno avrebbe potuto avvisare gli utenti che la convenzione con il Comune di Solbiate era terminata. Da utente ci avrei pensato su un attimo prima di fare un abbonamento annuale. Il sindaco ha spiegato che ciò “non era possibile perché potevamo incorrere in una denuncia da parte del gestore, a causa della presenza della società sportiva”. Non so se per via della caciara, ma non ho proprio capito: la convenzione per la gestione della piscina era tra Comune e Swim Planet. Nel momento in cui tale convenzione cessa, non c’è nesssun altro legittimato a gestire una struttura comunale. Sembra talmente semplice che di sicuro deve esserci qualcosa che mi sfugge. Update: il consigliere Colombo conferma i nostri dubbi invitandoci a consultare la "delibera di Giunta n° 168/2011 che revoca la concessione: la società sportiva, già dal 2009, è stata incorporata nella Swim Planet Holding spa, e solo a quest'ultima era intestata la convenzione".

Ultima questione sollevata dalle minoranze riguarda il bando per la nuova gestione, nel quale si fa riferimento a un anno di concessione rinnovabile. Le minoranze ritengono che non sia un periodo sufficiente affinché un gestore possa ammortizzare i costi dovuti al ricondizionamento della piscina, al reintegro del personale e agli abbonamenti in essere da tutelare. Il sindaco si è invece detto fiducioso, dato che sono già state avanzate sette offerte.

Update: come ci ricorda sempre il consigliere Antonello Colombo, è giusto sottolineare che il Consiglio comunale è stato concluso unilateralmente dal Sindaco Melis, impedendo l'intervento di Colombo, il quale chiedeva di potersi esprimere nuovamente riguardo la questione della piscina.

Riportiamo alcuni commenti al post precedente, a scopo di testimonianza:

7 marzo

Oggi pomeriggio alle 16 alla Gestisport di gorla non vi era ancora pervenuto nessun nullaosta per effettuare trimestrali scontati agli utenti di solbiate.

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8 marzo

Io posso dire che questa mattina a Gorla ancora nessuno sapeva nulla dei prezzi concordati da non si sa chi con il sig. Sindaco di Solbiate anzi mi hanno detto che un trimestrale a 120eur come scritto ieri su alcuni giornali è impessabile e che comunque aspettano ancora che il Sindaco decida di accettare le loro proposte.
Senza il suo consenso (non capisco perchè deve decidere lui per tutti) i prezzi per gli utenti di solbiate sono quelli di listino

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Proporrei di chiedere al sindaco:
1. di esporre sul sito web del Comune ed in bacheca copia degli accordi sottoscritti con Cassano, Somma e Gorla.
2. di rendere pubblico il bando di gara.
3. una comunicazione scritta nella quale egli riassume quello che a voce ci ha detto: che la piscina aprirà prima dell'estate (20 giugno 2012? Una data, ancorchè indicativa, sarebbe auspicabile); che i lavoratori verranno reintegrati; che ci saranno trattamenti compensativi per gli abbonati (meglio esplicitare chiaramente cosa significa in pratica: tengono buoni gli abbonamenti sino alla loro naturale scadenza? Questi mesi di inattività ci verranno restituiti sotto forma di prolungamento della data di scadenza dell'abbonamento?)

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9 marzo

1) non esiste alcun accordo tra il comune di solbiate e somma. esiste una lettera d'intenti in cui l'attuale gestore di Somma s'impegna a far nuotare gratuitamente gli atleti di solbiate ed a prezzi "competitivi" gli altri utenti...ma unitamente s'impegna a nome del gestore di Cassano ( il quale ha smentito categoricamente anche sulla stampa) a far nuotare gli atleti alle medesime condizioni...si tratta quindi di una lettera destituita di fondamento....Per quanto riguarda Gorla, invece, penso che la strada sia percorribile sebbene il sindaco non abbia citato, nel corso dell'assemblea, alcun accordo bensì "prezzi comunicatigli dall'impianto di Gorla"


2) il bando di gara sarà forzatamente pubblico...il fatto che ancora sul sito non sia stato pubblicato alcunché lascia desumere che il bando non sia stato presentato ( o approntato?)

3) come il sindaco ha più volte dichiarato (anche sul sito del comune) " quest'Amministrazione porrà in essere i seguenti, primi provvedimenti:
- richiedere alla società che subentrerà alla Swim Planet un trattamento il più favorevole possibile per coloro in possesso del vecchio abbonamento;
- (...)
- per quanto riguarda i dipendenti della nostra piscina, chiederemo alla società subentrante il loro riassorbimento. "...ma non potrà costringere un privato a comportarsi di conseguenza...i suoi potranno solo essere "caldi" suggerimenti...

mercoledì 7 marzo 2012

La seconda bocciatura (cose che neanche Il Trota...)

Ci eravamo lasciati sul parere della Provincia di Varese riguardante “la proposta di Documento di Piano e sul Rapporto Ambientale”, protocollato in Comune il primo giugno 2011. La Giunta provinciale ha approvato gli esiti dell’istruttoria inerente la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ritenendo, però, che “non tutte le scelte operate dal Documento di Piano (DdP) siano sostenibili”. La premessa è la stessa del post precedente: data l’assenza di dibattito pubblico, non sappiamo se tali osservazioni siano state accolte o meno, possiamo solamente basarci su quanto osservato durante la presentazione ddll’Ing. Pozzi lunedì 27 febbraio e sulla base di ciò ritenere che le obiezioni della Provincia (insieme a quelle dell’ARPA) non siano state accolte. Ci auguriamo che venga fatta chiarezza, perché - lo diciamo con molta franchezza – l'alone di mistero che avvolge il PGT non è per nulla rassicurante.

La Provincia, nella descrizione del contesto territoriale di Solbiate Olona, fa subito presente che “l’attrattività di Solbiate Olona appare complessivamente alquanto limitata, le curve demografiche mostrano variazioni poco significative nell’ultimo decennio (si consideri che i residenti al 31.12.2001 erano 5603 [al 31.03.2011 sono 5653, n.d.a.])”.

Dopo aver verificato il rigore e la correttezza metodologica nella stesura del DdP, la Provincia rileva che “i ‘numeri’ del piano, come reso disponibile in sede di VAS, sono rappresentati essenzialmente dalle sue previsioni rispetto a abitanti teorici insediabili e superfici oggetto di previsioni di trasformazione, manca purtroppo l’analisi del consumo di suolo”. Del consumo di suolo si parla ben poco, sostiene la Provincia: “non risulta che il tema del consumo di suolo abbia rilievo, per quanto vi sia consapevolezza (lo dimostra il fatto che il relativo indice compare negli indicatori per il monitoraggio) che, in una situazione di urbanizzazione diffusa, particolarmente onerosa in relazione ai costi pubblici e sociali che ciò comporta, con la sottrazione della risorsa suolo ci si debba inevitabilmente confrontare”. E la scarsa attenzione al consumo di suolo si affianca con previsioni di crescita non in linea con il trend in atto: “il piano si fonda su un’ipotesi che vede la popolazione residente incrementarsi, nel decennio, di circa 500 abitanti; in sostanza, si propone una crescita prossima all’1% annuo, oggettivamente superiore alla media dell’ultimo decennio (+0.11% annuo)”. È vero che, data la situazione di stasi demografica anomala rispetto agli altri comuni della zona, ci si trova in una situazione scomoda ai fini delle previsioni, ma la Provincia ritiene, comunque, che “considerata la specifica politica enunciata nel DdP (“contenimento dello sviluppo demografico entro limiti determinati dalla domanda endogena di abitazioni…”), il dimensionamento totale non risulta pienamente coerente rispetto alla stessa. Può essere opportuno, pertanto, verificare le condizioni che hanno portato ad individuare un AT residenziale (AT3) su aree libere, tenendo conto che vi sono già altri AT (1 e 2) interessanti aree parzialmente edificate, nonché aree di riqualificazione (non identificate nella cartografia del DdP) il cui contributo in termini di capacità insediativa teorica è rielvante (163 ab.).

Sempre a tenendo conto delle scarse informazioni che abbiamo, le aree di cui si parla abbiamo cercato di individuarle. Nell’immagine sottostante le aree AT 1 e AT 2 sono quelle in rosso, mentre l’area AT 3 è in azzurro (il tutto a occhio: qualche riga potrebbe non essere precisissima).

L’area AT 3 è stata oggetto di un volantino recentemente distribuito da “Buongiorno Solbiate” nella zona su cui insiste l’area, dal quale citiamo: “Vi è prevista (nel PGT in adozione, n.d.a.) la trasformazione del bosco di querce (forse l’ultimo rimasto a Solbiate), dietro alle vostre abitazioni, in terreno edificabile per costruire case popolari. Questo terreno era stato ceduto, da voi lottizzanti, come standard a verde di quartiere a servizio delle vostre abitazioni. Verrà così sacrificato un altro bosco che poteva anche svolgere un adeguato filtro, anche acustico, al passaggio dell’autostrada Pedemontana”.

Nel documento è la Provincia stessa a ritenere che “sarebbe opportuno mantenere” questa area a “superficie boscata”, perché “fornirebbe un’area di compensazione ambientale su cui poter prevedere un percorso di mobilità leggera che si potrebbe congiungere con la pisca ciclopedonale della Valle Olona”.

Passando agli insediamenti produttivi, la Provincia rileva un passaggio preoccupante, nel senso che getta delle ombre su quanto – personalmente – avevo capito lunedì. Lunedì avevo capito che le tre aree con “destinazione economica” individate nel PGT (la più estesa in via Combattenti, le altre due in fondo a via Varese, a ridosso del campo da golf) fossero destinate esclusivamente alla delocalizzazione degli impianti produttivi presenti in Valle (leggi: cotonificio) attraverso un meccanismo secondo il quale scegliendo uno di questi tre settori, gli altri due risultano automaticamente “bloccati”. Nel documento della Provincia si legge, invece, che “tre ambiti di trasformazione sono dedicati ad ospitare nuovi insediamenti oltre che a rendere possibile la delocalizzazione di impianti produttivi attualmente collocati nel fondovalle”. Ecco, non vorrei che il meccanismo del “solo il primo dei tre” si applicasse esclusivamente per quanto riguarda la delocalizzazione, destinando comunque all’edificazione di attività economiche le due aree rimanenti. Al riguardo la critica della Provincia è molto severa: “in linea di principio tale politica è coerente con gli indirizzi provinciali, ma non tutte le azioni proposte si traducono in scelte anch’esse coerenti con le politiche provinciali”. Nel caso del terreno di via Combattenti si fa notare che è localizzato “al di fuori del tessuto urbano, in un contesto ancor oggi connotato da elevato valore ambientale e naturale, occupando integralmente un ambito agricolo di PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), peraltro in rete ecologica regionale. Pur considerando che, salvo errata comprensione delle direttive (Direttiva 20, punto 16; Direttiva 21, punto 16; Direttiva 22, punto 16), l’attuazione di tale ambito è alternativa a quella degli analoghi ambiti di trasformazione AT 4-2 e AT 4-3, non si può in alcun modo condividere la scelta localizzativa”, dato che la zona non può “essere qualificata come ‘area ragionevolmente urbanizzabile’”. Interessante notare che anche la Provincia, introducendo quel “salvo errata comprensione”, sembra essere in difficoltà sull’interpretazione del meccanismo del “solo il primo dei tre”, e la cosa la preoccupa, perché l’area di via Combattenti potrebbe essere comunque sacrificata, senza valide ragioni.

I documenti che abbiamo citato in questi post li trovate cliccando qui e scorrendo la pagina fino in fondo. Sulla destra, cliccate su "Parere ARPA Varese" e "Parere Provincia di Varese" per accedervi.

Non sono un tecnico ma, allo stesso tempo, credo ancora nelle Istituzioni. Per questo motivo ritengo che una discussione pubblica - come pubblico e partecipato avrebbe dovuto essere lo stesso procedimento di stesura del PGT - avrebbe contribuito a sciogliere i dubbi e a motivare delle scelte che ARPA e Provincia di Varese contestano con molta durezza.

martedì 6 marzo 2012

Appunti in ordine sparso sulla serata dedicata alla piscina

Direttamente al Centro Socio-Culturale:
  • L'amministrazione comunale è tornata in possesso delle chiavi della struttura (olè);
  • L'amministrazione comunale ha raggiunto alcuni accordi per atleti e utenti della piscina, con le piscine di Cassano Magnago e di Somma Lombardo. Durante la serata il signor Galante, gestore della piscina di Cassano, ha smentito l'esistenza di alcun tipo di convenzione con la struttura da lui gestita. "Lascio in sospeso Cassano: mi informerò" - ha garantito Melis.
  • I casi di disagio sono di tutti i tipi: il sindaco Melis si è mostrato aperto e disponibile a raccogliere le istanze di tutti, con calorosa approvazione da parte degli interessati;
  • La piscina riaprirà prima dell'estate, anzi "molto, molto prima", ha dichiarato il sindaco. Ci sono 7 società che hanno risposto a un primo bando esplorativo, al quale seguirà un secondo bando: alla società che subentrerà verrà data indicazione di reintegrare le persone che lavoravano per Swim Planet, di concedere dei trattamenti "compensativi" agli utenti danneggiati e di sistemare la struttura (in realtà non ho capito benissimo quest'ultimo punto: i costi di intervento sulla struttura da chi saranno sostenuti?);
  • Alle perplessità riguardanti l'appetibilità di un investimento con tanti paletti il sindaco ha spiegato che il pensiero imprenditoriale prevede la logica della fidelizzazione. Inoltre la piscina di Solbiate sarebbe più appetibile, "un lenzuolo bianco", rispetto ad altre presenti in zona, come Gorla, dove chi subentrerà dovrà accollarsi una parte del debito di Swim Planet.
  • L'amministrazione precedente - stando a quanto detto dal sindaco - accettò una fideiussione che era "carta straccia", modificata dall'attuale amministrazione. Sempre l'amministrazione precedente - e sempre stando a quanto detto dal sindaco - pone a mezzo stampa delle domande all'attuale sindaco su provvedimenti che avrebbe adottato lei stessa (è complicato, lo so, ma anche in questo passaggio ho capito ben poco: ciò che è rimasto è un triste spettacolino).

Il PGT è già stato bocciato

Il PGT di Solbiate è già stato bocciato. Non una volta: due. Non da quei rompiscatole del PD, ma da enti terzi, autonomi e sicuramente molto più competenti di noi.

Di cosa stiamo parlando? Di due documenti con i quali, questa estate, ARPA e Provincia hanno espresso tutte le loro perplessità riguardo il PGT di Solbiate, nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PGT stesso. Ovviamente l’amministrazione comunale è a conoscenza di queste osservazioni e siamo sicuri che, attraverso l’intervento di un tecnico incaricato dal Comune, abbia controdedotto queste osservazioni, dato che il PGT mostrato lunedì sembra mantenere inalterate tutte le criticità che queste due osservazioni mettono in evidenza.

Cominciamo con l’osservazione dell’ARPA, resa il 6 giugno 2011. La partenza è col botto: “Si precisa che le osservazioni formulate non sono esaustive di tutte le possibili problematiche che possono essere affrontate nell’ambito del processo di VAS” e, nonostante le relazioni siano apparse “sufficientemente articolate e documentate, […] alcuni aspetti, quali ad esempio il bilancio idrico, il carico dei reflui sulla rete in funzione delle previsioni di piano, la presenza di stazioni radio base, la tematica dell’inquinamento luminoso e da ultimo l’impatto della Pedemontana sul territorio di Solbiate, sono stati solamente accennati nel quadro conoscitivo, mentre ne sarebbe stato opportuno un maggior approfondimento”.

Solo critiche? No, ci sono anche dei complimenti: “Si evidenzia che le politiche alla base del piano sono totalmente condivisibili, e si apprezza particolarmente l’intenzione di contenere il consumo di suolo, la realizzazione di aree di compensazione inedificabili, […] l’intenzione di puntare sul recupero del costruito come risposta alla domanda di residenza”. Ecco, nel campo delle intenzioni i complimenti si sprecano, peccato che nel campo delle azioni tutto ciò sia stato dimenticato e, infatti, l’ARPA mette un “tuttavia”: “Tuttavia, si osserva che, nonostante la buona impostazione del piano dal punto di vista ambientale, di fatto vi sono degli aspetti che non risultano in sintonia con gli obiettivi posti, come ad esempo la capacità insediativa notevole, se rapportata alle previsioni di sostanziale ristagno dell’incremento demografico, come da previsioni riportate dal ‘Sistema Informativo Statistico Enti Locali” della Regione Lombardia. A tale proposito si sottolinea che il DdP (Documento di Piano, un documento fondamentale del PGT, n.d.a.) non riporta nessuna previsione di incremento demografico, che dovrebbe essere alla base delle politiche di governo del territorio, limitandosi a dichiarare che ‘il target di sviluppo della popolazione atteso nel prossimo decennio è stato fissato in circa 430 unità in sede di enunciazione delle politiche di settore’, senza precisare su quale base oggettiva sia stato fissato tale parametro”. Quindi, ricapitoliamo: l’ARPA scrive che gli indirizzi strategici del PGT sono apprezzabili ma che, al momento dei fatti, non si è stati per nulla conseguenti e si è proceduto in una direzione diversa rispetto a quella indicata. I dubbi sulla “troppa capacità insediativa” prevista dal piano sono corroborati dall’assenza di riferimenti al Piano Integrato di Intervento (PII) dell’area ex Rovelli: “si segnala che sarebbe stato corretto evidenziare che il PII approvato, non ancora realizzato, possiede da solo una capacità insediativa di 300 abitanti. Pertanto, considerate le previsioni di piano, aumentate di circa il 20% per effetto degli ampliamenti e dei completamenti di lieve entità e il PII di prossima attuazione, la potenzialità insediativa attesa è di circa 800/850 abitanti, a fronte di una crescita attesa prossima allo zero, se non addirittura in decremento”. E volete sapere qual è la parte divertente? Che nel Documento di Piano dell’ottobre 2009 si legge che il 21 luglio 2009 i membri della giunta comunale facevano osservazioni preliminari di questo tono: “A Fagnano Olona ci sono molti appartamenti recenti inutilizzati. Il non utilizzo è un rischio anche per nuovi interventi in Solbiate Olona. Il mercato di Solbiate Olona è saturo: non c’è domanda”. Queste “libere conversazioni” (si chiamano così) sono conversazioni di buon senso, alle quali, non a caso, seguono gli indirizzi strategici giusti, peccato che ci siano un salto logico macroscopico nell’attuazione del piano. Infatti, in questo ambito, le conclusioni dell’ARPA sono: “A tale proposito, nell’evidenziare che tale potenzialità insediativa risulta non commisurata alle aspettative di sviluppo demografico del comune, si suggerisce di considerare l’opportunità di ridimensionare il target di espansione abitativa, in considerazione del fatto che la sottrazione di suolo non commisurata alle effettive esigenze è intrinsecamente negativa, in quanto comsumo ingiustificato di una risorsa non riproducibile”. Inoltre l’ARPA ci ricorda che il Documento di Piano ha validità di 5 anni e “pertanto al fine di limitare l’espansione delle aree edificabili ai reali fabbisogni, si reputa fondamentale che siano individuati solamente quegli ambiti che dovranno essere prioritariamente realizzati nel prossimo quinquennio per soddisfare il fabbisogno insediativo atteso”. Il tutto è di una linearità e di una semplicità disarmante.

L’ARPA non si limita a considerazioni di tipo generale, ma entra in profondità, contestando alcune scelte specifiche, ad esempio quelle riguardanti due delle tre aree di trasformazione residenziale (via Varese e via Combattenti), osservando che esse “ricadono all’interno di ambiti agricoli fertili individuati dal PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, n.d.a.). A tale proposito, pur non entrando nel merito delle singole scelte, su cui si esprimerà la Provincia di Varese per dovuta competenza, si osserva come sia in generale poco sostenibile la scelta di non salvaguardare la vocazione agricola dei terrei con caratteristiche idonee all’agricoltura. Si sottolinea infatti come la sottrazione di ambiti agricoli abbia un impatto negativo che si ritiene debba essere compensato, prevedendo la trasformazione in agricole di aree che attualmente hanno altra destinazione d’uso, possibilmente con lo stesso valore di fertilità […] Infine si ricorda che i suoli agricoli risultano indispensabili per la gestione e la conservazione del patrimonio naturale, per la loro funzione di riserva d’acqua, per la loro azione di biofiltro nella fissazione di gas serra, per la loro attitudine, insieme alle superfici boscate, a conservare la biodiversità”.

Alcune criticità sono rilevate anche nell’ambito dell’analisi di coerenza esterna e di coerenza interna. La prima consiste nella verifica di compatibilità tra il PGT e la pianificazione sovraordinata e l’ARPA osserva che “si sono presi in considerazione solamente gli aspetti coerenti con tali indirizzi, tralasciando completamente eventuali aspetti critici o meno sostenibili, quali ad esempio il consumo di suolo agricolo e boscato. Pertanto si ritiene che l’analisi di coerenza esterna avrebbe dovuto essere maggiormente approfondita e completa, inserendo anche gli aspetti critici e motivandone le scelte”. L’analisi di coerenza interna, invece, verifica la congruenza tra le strategie, le proposte di intervento del Piano e le caratteristiche del sistema ambientale-territoriale e socioeconomico derivante dall’analisi del contesto. Anche in questo caso “si osserva che qualche effetto negativo è stato evidenziato, anche se molte azioni sono state considerate neutre (la trasformazione dell’ambito boscato AT3 in ambito residenziale è stata considerata neutra per la componente acqua, naturalità e aria, ecc…) nonostante l’evidente impatto negativo. Pertanto, anche in questo caso si ritiene che l’analisi di coerenza interna non abbia esaurito l’approfondimento degli effetti negativi o potenzialmente negativi che discendono dalle azioni proposte”.

Queste sono le osservazioni che l’ARPA ha portato al PGT a giugno, puntuali e molto negative. Partendo dalla constatazione che gli obiettivi del piano – su tutti: il consumo di suolo – sono apprezzabili, l’ARPA mette in evidenza come i risultati del PGT siano in totale disaccordo con gli obiettivi che ci si pone – una potenzialità insediativa pari a 800/850 persone, a fronte di una crescita demografica pari a zero. Non sarebbe stato meglio argomentare pubblicamente i motivi - sicuramente validi - per i quali queste osservazioni non sembrano essere state accolte? La medicina migliore, in casi come questi, è la luce del sole.

La prossima puntata, con l’osservazione della Provincia, che riprende diversi punti già trattati, seguirà a breve.

sabato 3 marzo 2012

E' necessario qualche passo indietro, o meglio: in avanti

Tratto da Wikipedia:

Novità introdotte dal PGT

Le principali novità concettuali introdotte dal Piano del governo del territorio riguardano:
  • la partecipazione dei cittadini;
  • la compensazione;
  • la perequazione;
  • l'incentivazione urbanistica.

Progettazione partecipata

Il primo atto che l'amministrazione comunale è tenuta a fare quando decide di iniziare la stesura del PGT è informare la cittadinanza che il processo è iniziato. I cittadini o le associazioni di cittadini sono invitati già da questa fase a formulare proposte in merito.

La differenza rispetto al Piano regolatore generale sta nel fatto che in quel caso i cittadini erano chiamati ad esprimersi solo dopo la prima adozione sotto forma di osservazioni al PRG già adottato.


Che vergogna, lo dico con rammarico. Talmente scosso da non riuscire a sviluppare un discorso fluido di critica. Critica non costruttiva come non è costruttivo il documento presentato l'altra sera: che vergogna!

Analizzando meglio per punti, le cose che lasciano con l'amaro in bocca, lasciandoci alle volte il dubbio che, anche in piccolo, nel governo di realtà comunali si perda la decenza pubblica, condivido le mie sensazioni ed il mio punto di vista:

- Principio fondamentale del PGT è la partecipazione della cittadinanza, dei commercianti e degli utenti in genere. Solo due assemblea sul PGT; una delle quali, mi riferiscono, praticamente deserta. Ma dov'è la trasparenza?! Se si digita PGT SOLBIATE OLONA su internet, non si trova nulla se non sul sito del PD Solbiate Olona ed un vecchio post di una forza di minoranza. Sul sito del comune si parla di fiabe!! Ci stanno pure quelle ma ci rendiamo conto che la cosa più importante e fondamentale per lo sviluppo territoriale non viene citato nel sito del comune!! Non era riportato nemmeno l’invito dell’altra sera.

- L’assemblea dell’altra sera è stata pressocché paradossale. Un tecnico che, calato dal cielo, spiega cosa è il PGT, va bene. A tratti spiega cosa è secondo lui il PGT, ci può stare. Entra nel vivo, brevemente e quando ormai tutti nella sala, salvo chi ha qualche competenza in merito, erano imbesughiti da tutte le nozioni e lo sforzo per capire qualcosa dei tratti difficili del discorso, motivando come è stato pensato da loro, solo da loro, il PGT PONENDOCI DI FATTO DAVANTI A SCELTE POLITICHE E TECNICHE COMPIUTE . Voci vicino all’amministrazione hanno subito detto che ci sarà tempo per le osservazioni; considerazione che rimarca anche quanto sia un PRG in versione PGT, senza alcune differenze a partire dalla non partecipazione (non voluta partecipazione, non incentivata, evitata) passando per l’adozione e arrivando poi ai contenuti dei documenti.

- Documenti a disposizione dei cittadini fino ad oggi nessuno. Queste riunioni andavano fatte tempo fa e andavano organizzate iniziative per coinvolgere tutti, per invogliare la partecipazione/collaborazione della comunità. Come detto, sul sito del comune di Solbiate Olona non c’e’ nulla, ma almeno qualche A3 da distribuire nella (non)assemblea poteva esserci. Il tecnico parlava di chiavi di lettura del PGT, elemento necessario per poter discutere di un argomento è conoscerlo e i cittadini non possono conoscere, comprendere e diventare parte attiva. La democrazia prevede gente capace… l’ignoranza si governa più facilmente!!! Ma anche avendo chiavi di lettura non si è voluto far avere nulla in mano alla popolazione; non è obbligatorio ma è trasparenza e correttezza: sarebbe stato GIUSTO.

- Elemento fondamentale è la VAS. Non mi è sembrato che se ne sia parlato. Ma è stata fatta? Sì, quello sì, ed è pubblicata sul sito della Regione: per la maggior parte dei cittadini, per anche tanti all’interno del comune, per tutti è come se non ci sia, già punto in più è sapere cos’è. Come sia stata fatta non è dato saperlo, visto che per tale procedura mi sembra che incontri non ne siano stati fatti e non si è nemmeno transitati sull’argomento durante l’incontro. Ed è la base di partenza su quale sviluppare il PGT.

- L’argomento del golf non si è ben capito. Il tecnico relatore con una certa rassegnazione ha detto che ci sono delle cubature residue e quindi li non ci può fare nulla. Ora le parole esatte non le ricordo, ma mi ricordo chiaramente che non ho capito nulla di quel veloce passaggio. Cosa diavolo potranno ancora fare nelle aree in loro totale possesso?

(- Alcune aree individuate, sentendo delle voci, lasciano il dubbio di alcune identificazioni ad personam. Sono sicuro che non è così, ma il cittadino deve essere anche il controllore di chi lo governa.)

Ricordando che ogni metro quadro di area verde che verrà utilizzata sarà un coltellata al nostro già compromesso territorio, ricordando che il territorio è di tutti come ogni cosa pubblica e ricordando che la legge va rispettata, così come le procedure, spero che l’Amministrazione Comunale si ricreda, faccia qualche passo indietro, o meglio in avanti, e che le minoranze si mobilitino per il loro ruolo, tutto per il bene comune.

Paolo

giovedì 1 marzo 2012

Marsilio e i fondamentali perduti, ovvero il lato oscuro del PGT

Ripassiamo i fondamentali: Marsilio da Padova, uno dei padri del diritto europeo, parlava del governante come di un “custode”, una “funzione” dello Stato. Il governante deve sempre sottostare alla volontà del legislatore, quindi non può fare le leggi, le deve solo applicare. La nostra stessa Costituzione, a distanza di otto secoli, si basa su questo principio.

Marsilio non poteva però intuire il concetto di interpretazione e di cavillo, e nemmeno che la volontà del legislatore potesse essere presa come un suggerimento e non come una imposizione. Insomma, gli avessero raccontato la vicenda del PGT di Solbiate, il buon Marsilio si sarebbe profondamente intristito, perché la volontà del legislatore prevedeva il coinvolgimento della cittadinanza nella stesura del Piano. Il “governo” di Solbiate invece se ne è infischiato, anzi, ha fatto in modo che le eventuali spinte critiche dei cittadini avessero il minor spazio possibile.

Quali sono i motivi per cui un governante si dovrebbe comportare così? Insicurezza o delirio di onnipotenza? Magari solo paura delle reazioni, ma la paura, come diceva Spinoza (un altro che di fondamentali se ne intendeva), non può essere il sentimento su cui costruire uno stato sociale. Quali che siano le motivazioni la nostra amministrazione sta in ogni caso commettendo un errore terribile, che avrà inevitabilmente terribili conseguenze.

C’è stato tutto il tempo, più di due anni, per lavorare al Piano in piena sintonia con gli strumenti a disposizione e soprattutto con i cittadini; c’è stato tutto il tempo per mettere in pratica quella tanto sbandierata trasparenza che è stata lo slogan di questa amministrazione; c’è stato tutto il tempo per comportarsi da governanti illuminati e mettere in secondo piano l’interesse di pochi. C’è insomma stato tutto il tempo per ripassare i fondamentali e fare quello che ci si aspetta da un governante: lavorare per il bene comune e per il bene delle prossime generazioni.

Niente di tutto questo, a breve verrà votato un PGT che sarà espressione della volontà di pochissime persone, che permetterà il consumo di altro territorio e che avrà un impatto negativo sulla qualità della vita dei solbiatesi di oggi e di domani. Lo dobbiamo permettere? Forse c’è ancora una possibilità per impedirlo.

Mi rivolgo ai consiglieri comunali se stanno leggendo, oppure a chi li conosce e ha modo di fargli arrivare questo appello: non rendetevi complici di questa schifezza, siete stati eletti perché i solbiatesi vi hanno riconosciuto come meritevoli di fiducia affidandovi grandi speranze. Non deludeteli, non trattateli come se non contassero niente, prendetevi la responsabilità di rispondere alla loro fiducia e alle loro speranze, datevi la possibilità di fare qualcosa di veramente importante per voi stessi e per tutti quelli che rappresentate.

Fate fallire l’approvazione del PGT.

Scegliete voi il modo, votate no o non presentatevi in consiglio, l’importate è che riusciate ad obbligare i nostri governanti ad ascoltare, a confrontarsi, il più possibile e in tutte le sedi possibili. Mantenete fede all’impegno che vi siete presi, dimostrate dignità per il vostro compito istituzionale, rifiutate il ruolo degli esecutori materiali di un delitto che ha come vittime i vostri concittadini. Chiunque, che vi abbia votato o meno, ve ne sarà grato.

P.S. per chi volesse approfondire i fondamentali, le citazioni sono tratte da “Defensor Pacis” di Marsilio da Padova e da “Trattato teologico-politico” di Baruch Spinoza.

Ivan