Pubblichiamo l'osservazione al PGT elaborata dall'architetto Pietro Galli, che ci sentiamo di sottoscrivere interamente.
Osservazioni PGT Solbiate
mercoledì 27 giugno 2012
venerdì 15 giugno 2012
Un'occasione persa
Il PGT è stata un’occasione persa, un’occasione che ieri
sera, durante l’iniziativa
organizzata dall’amministrazione comunale, ha mostrato quali fossero tutte le
sue reali potenzialità.
Lasciamo a parte – per questa volta – le considerazioni di
natura tecnica, che abbiamo già ampiamente trattato in diversi post precedenti,
e pensiamo, appunto, a ciò che avrebbe potuto essere, e non è stato, il PGT per
la comunità solbiatese.
La serata di ieri - come quella organizzata settimana scorsa
dalle minoranze – è stata un’opportunità per discutere con passione e con
intelligenza, senza alcuna polemica, delle scelte operate dall’amministrazione.
La passione e l’intelligenza che hanno contraddistinto la totalità degli
interventi sono la logica conseguenza di un processo, personale e collettivo
allo stesso tempo, di introspezione. Quando pensiamo al futuro urbanistico, non
pensiamo solo a strade e palazzine, ma pensiamo anche – un po’ – a chi siamo e
a dove vogliamo andare. Lo so, detta così sembra un’esagerazione, ma riflettere
sul territorio vuol dire riflettere sul nostro passato, sul passato anche di
chi, come me, non ha nonni e genitori cresciuti a Solbiate, ma si sente
comunque solbiatese e, perciò, quella storia la sente anche sua. Perché i
luoghi hanno una storia, che è la storia di tutti coloro che, con quei luoghi,
sono venuti a contatto. Ed è da questa storia che bisogna muovere, per
rinnovare la tradizione, che vuol dire tramandare il fuoco e il calore umano
che ha invaso quei luoghi, non venerare le ceneri. Quando rifletto su queste
cose mi viene sempre in mente la manifestazione “Echi della Valle Olona”,
organizzata oramai da due anni con un chiaro riferimento all’Unità d’Italia.
Con tutto il rispetto per la manifestazione e con tutto il piacere che provo nel
pensare all’Italia unita, il limite della manifestazione mi sembra proprio
questo: il non essere legata da un rapporto intimo con la comunità solbiatese.
Sembra quasi appiccicata, senza rispettare i tempi e le dimensioni. Vi è mai
capitato, da bambini, di appiccicare la figurina di un calciatore dell’anno
precedente sull’album della nuova stagione? A me sì, e all’inzio sembra una
bella trovata, ma poi ci si rende conto che i colori sono diversi, le magliette
sono diverse, magari anche le foto hanno un taglio diverso e lo sponsor è
cambiato. Tutti “Opel”, per dire, e solo uno con scritto “Motta”: non è
geniale, è brutto. Non c’è corrispondenza tra tempi e luoghi, tra dimensione
del pensiero e dimensione dell’azione. Lo ripeto, senza alcun inteno polemico
nei confronti di “Echi della Valle Olona”: a me sembra che quello sia venerare
le ceneri, mentre il PGT avrebbe potuto essere – e ieri sera ne abbiamo avuto
la prova – l’occasione per innovare la tradizione, pensare alla nostra comunità
e attaccare tutte le figurine al loro posto. Senza dimenticare che le storie
sono belle quando sono collettive, perché per completare gli album bisogna
scambiarle, le figurine. Ed è in questo senso che il contributo di ciascun
solbiatese avrebbe potuto essere importante, per dire “alt, io so quella cosa
là, perché lì ci sono cresciuto, e se volete vi offro il mio contributo, perché
così anche io sarò parte di questa storia”. E in questo caso, la storia avrebbe
dovuto essere quella della Valle Olona.
E non basta - sinceramente - la dichiarata apertura dell'amministrazione per quanto riguarda le osservazioni. Perché questo percorso condiviso andava fatto prima, e perché la rigidità con la quale è stato portato in Consiglio in PGT fa cadere le braccia, a ripensarci - e ha fatto anche arrabbiare, proprio arrabbiare - e non fa pensare a nulla di buono, per quanta riguarda l'esito delle osservazioni. Spiace, davvero.
venerdì 8 giugno 2012
Incontro sul PGT
Questa sera, venerdì 8 giugno, alle 21, i gruppi consigliari di minoranza hanno organizzato una serata sul PGT, presso il Centro Socioculturale.
giovedì 7 giugno 2012
Meglio tardi che mai?
I Piani d'Area, previsti dalla Legge 1/2000 e confermati dalla Legge 12/2005, hanno lo scopo di orientare lo sviluppo del territorio individuando una sintesi sovracomunale. Il Comune di Cernusco sul Naviglio è tra i 27 Comuni, appartenenti al territorio Martesana - Adda, che insieme alla Provincia di Milano e con la consulenza del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, hanno portato a compimento l'esperienza di co-pianificazione per il Piano d'Area Martesana - Adda. La discussione tra le Amministrazioni si è svolta attraverso un ciclo di incontri tra il 2003 e il 2006, aperti a tutti i cittadini e alle istituzioni. Al centro del Piano vi è la definizione di una rappresentazione strategica che evoca una nuova identità territoriale: un territorio in chi si ci muove meglio, in cui e di cui si ci sente cittadini, un territorio che investe sulla abitabilità, produzione della qualità.
Nell'interlocuzione con i Comuni sono state proposte due immagini strategiche del cambiamento: "Città Parco" e "Città dell'economia che cambia". L'immagine della "Città Parco" ha posto in evidenza i temi progettuali legati alle risorse ambientali presenti nel territorio e alla loro salvaguardia e valorizzazione. Pensare al territorio Martesana - Adda come a una "Città Parco" ha significato interrogarsi sulle pratiche che quotidianamente vi si svolgono, e su quelle che potrebbero interessarlo in futuro. L'immagine di "Città dell'economia che cambia" ha invece evidenziato un territorio a doppia velocità, che organizza il proprio tessuto produttivo in relazione alle grandi infrastrutture da un lato (logistica, grandi imprese, grandi contenitori del commercio, terziario tradizionale), e alla rete viabilistica locale dall'altro (piccole imprese, piccolo commercio, ecc). Si tratta di due immagini complementari e apparentemente contraddittorie, che accettano la necessità di confrontarsi con la tensione alla trasformazione in un quadro di sostenibilità.
Antonio Longo e Alessandro Alì, Progetto urbanistico e risorse scarse - Il Piano di Governo del Territorio di Cernusco sul Naviglio, ALINEA Editrice, Firenze, 2011.
Abbiamo preso i residui del Piano Regolatore precedente e siamo andati in riduzione sia dei volumi che del consumo di suolo. Alla fine, il nostro PGT è risultato un piano urbanistico che è riuscito a risparmiare il 40% del consumo di suolo rispetto ai residui del Piano Regolatore precedente, e a cubare - tra abitativo e terziari - molto, molto meno di quelle che erano le previsioni iniziali e i residui del Piano Regolatore del 2002.
Abbiamo inoltre introdotto il principio di "compensazione preventiva". [...] Abbiamo stabilito, con il nostro PGT, che per ogni metro quadrato di Superficie lineare piana che verrà realizzata l'operatore dovrà cedere al Comune quattro metri quadri di area verde. Se le edificazioni avverranno su strutture già costruite, che verranno rimaneggiate, dovranno essere due i metri quadri di area verde da cedere al Comune. E' un principio che è statuito nelle legislazioni dei paesi nordici e della Germania e che nel nostro Paese ancora non vede attuazione o comunque una normazione. Noi lo abbiamo inserito nelle nostre regole e il nostro PGT è risultato indenne da qualsiasi ricorso al TAR, e quindi oggi è norma per il nostro Comune.
Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio.
Tutto questo per dire che a Solbiate, giovedì prossimo, c'è questa iniziativa, a PGT già adottato dal Consiglio comunale.
Nell'interlocuzione con i Comuni sono state proposte due immagini strategiche del cambiamento: "Città Parco" e "Città dell'economia che cambia". L'immagine della "Città Parco" ha posto in evidenza i temi progettuali legati alle risorse ambientali presenti nel territorio e alla loro salvaguardia e valorizzazione. Pensare al territorio Martesana - Adda come a una "Città Parco" ha significato interrogarsi sulle pratiche che quotidianamente vi si svolgono, e su quelle che potrebbero interessarlo in futuro. L'immagine di "Città dell'economia che cambia" ha invece evidenziato un territorio a doppia velocità, che organizza il proprio tessuto produttivo in relazione alle grandi infrastrutture da un lato (logistica, grandi imprese, grandi contenitori del commercio, terziario tradizionale), e alla rete viabilistica locale dall'altro (piccole imprese, piccolo commercio, ecc). Si tratta di due immagini complementari e apparentemente contraddittorie, che accettano la necessità di confrontarsi con la tensione alla trasformazione in un quadro di sostenibilità.
Antonio Longo e Alessandro Alì, Progetto urbanistico e risorse scarse - Il Piano di Governo del Territorio di Cernusco sul Naviglio, ALINEA Editrice, Firenze, 2011.
Abbiamo preso i residui del Piano Regolatore precedente e siamo andati in riduzione sia dei volumi che del consumo di suolo. Alla fine, il nostro PGT è risultato un piano urbanistico che è riuscito a risparmiare il 40% del consumo di suolo rispetto ai residui del Piano Regolatore precedente, e a cubare - tra abitativo e terziari - molto, molto meno di quelle che erano le previsioni iniziali e i residui del Piano Regolatore del 2002.
Abbiamo inoltre introdotto il principio di "compensazione preventiva". [...] Abbiamo stabilito, con il nostro PGT, che per ogni metro quadrato di Superficie lineare piana che verrà realizzata l'operatore dovrà cedere al Comune quattro metri quadri di area verde. Se le edificazioni avverranno su strutture già costruite, che verranno rimaneggiate, dovranno essere due i metri quadri di area verde da cedere al Comune. E' un principio che è statuito nelle legislazioni dei paesi nordici e della Germania e che nel nostro Paese ancora non vede attuazione o comunque una normazione. Noi lo abbiamo inserito nelle nostre regole e il nostro PGT è risultato indenne da qualsiasi ricorso al TAR, e quindi oggi è norma per il nostro Comune.
Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio.
Tutto questo per dire che a Solbiate, giovedì prossimo, c'è questa iniziativa, a PGT già adottato dal Consiglio comunale.
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