lunedì 27 dicembre 2010

giovedì 23 dicembre 2010

Acqua, Pdl e Lega votano da soli contro i cittadini e i comuni

Il Governo in una direzione, la Regione in un’altra. Tutto è successo ieri, mercoledì 22 dicembre. Da Roma arriva una proroga che, sull’acqua, consente a tutte le Regioni di aspettare i pronunciamenti della Corte costituzionale, l’indizione del referendum e di fatto una condizione legislativa più chiara. Ma Regione Lombardia, incautamente, con 39 consiglieri su 80(quindi una minoranza), approva la legge. Noi, insieme a tutta l’opposizione, abbiamo fatto fino all’ultimo ostruzionismo e, al momento del voto,abbiamo abbandonato l’Aula (qui il video e il commento di Fabio Pizzul). Ma nonostante mancasse evidentemente il numero legale, la maggioranza Pdl-Lega ha deciso di continuare e di votare il progetto di legge. Già a fine novembre, quando per la prima volta la maggioranza aveva portato in Aula il provvedimento, ci eravamo battuti per posticipare la discussione. E ce l’avevamo fatta (qui cosa era successo a novembre in Aula).
Eppure è una legge sull’acqua non urgente Non c’era fretta per votare una norma che esautora i comuni dalla gestione del servizio idrico, facendo una rivoluzione indipendentemente dal quadro normativo nazionale; che non permette più la gestione in house; che mette mano in un settore che, attualmente, ha le tariffe più basse d’Europa; che costringe le Ato a riaffidare entro il 31 dicembre il servizio; che inserisce elementi normativi in contrasto con sentenze della Corte costituzionale.
Per questo motivo abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo. La maggioranza di Governo di questa regione ancora una volta non ha dato ascolta a centinaia di migliaia di cittadini referendari, ai tanti che avevano manifestato la propria preoccupazione, alle innumerevoli proposte emendative fatte al testo, e si è arroccata con una posizione difficilmente comprensibile. Ma questo Formigoni e i suoi lo dovranno spiegare ai Comuni e ai cittadini lombardi.

martedì 21 dicembre 2010

News dalla Regione: tagli ai Comuni e alle politiche sociali

di Alessandro Alfieri, Consigliere regionale

Tagli ai Comuni:

Duecento milioni di euro in meno. È questa la cifra che i comuni lombardi sopra i 5mila abitanti non riceveranno nel 2011 dallo Stato. Con l’approvazione del decreto ministeriale, sono stati infatti ripartiti i tagli ai trasferimenti ordinari dallo Stato ai Comuni (e alle province) previsti nella Finanziaria.
In provincia di Varese si tratta di 15milioni di euro in meno per 49 comuni (qui i tagli comune per comune).
Tradotto, significa che ci saranno meno risorse per garantire i servizi ai cittadini e la buona amministrazione dei nostri comuni, con un aggravio secco di costi a danno delle famiglie, delle imprese e dei cittadini. Il governo di Bossi e Berlusconi sta affossando gli enti locali. Questi tagli contraddicono nei fatti tutti i proclami federalisti. Invece di colpire chi cerca di aiutare le comunità locali a superare questo momento di crisi, il governo farebbe bene a tagliare la spesa pubblica inefficiente dei ministeri romaniche è cresciuta negli ultimi due anni del 10 per cento.

Tagli alle politiche sociali:

Più di tre miliardi di euro nel triennio 2008/2010, poco più di trecento milioni nel 2011/2013. Oltre due miliardi e 800 milioni che mancano all’appello. E’ questo il confronto fra le risorse complessivamente stanziate negli ultimi tre anni nei Fondi dedicati a Politiche sociali, famiglia, pari opportunità e non autosufficienza, e quelle che nella nuova legge di stabilità si prevede di stanziare, alle stesse voci, per i prossimi tre anni.

Valutando nel dettaglio le singole voci, emerge evidente l’erosione di risorse destinate al più importante delle voci considerate, quello relativo al Fondo nazionale per le Politiche sociali. In costante discesa negli ultimi anni (passando dai circa 650 milioni del 2008 ai 380 del 2010), viene ora ridotto ad un quinto, con i 75 milioni previsti per il 2011.

Ancora più evidente e netta è la riduzione del Fondo dedicato per la non autosufficienza, che assume semplicemente i connotati di una semplice cancellazione: erano stati stanziati 300 milioni nel 2008 e 400 milioni all’anno nel 2009 e nel 2010: al momento, la quota prevista per il 2011 è pari allo zero, e così anche per i due anni seguenti.

Nuove regole per le nomine della sanità:

Scelti da un comitato di saggi per uscire dalla lottizzazione. È questo quello che il Partito Democratico chiede in merito alle poltrone della sanità, le cui sorti saranno decise nel giro di due settimane. I 45 manager sanitari che andranno a dirigere altrettante Asl e ospedali dovranno essere dirigenti capaci, scelti attraverso un meccanismo trasparente tra gli oltre 700 candidati ritenuti idonei. Lo ribadiamo con forza in questi giorni convulsi di trattative e spartizioni per le nomine dei manager della sanità in Lombardia.

venerdì 17 dicembre 2010

Ieri, oggi, domani

di Ivan Vaghi

Ieri c’era un Presidente del Consiglio con il cappotto liso. Quando volevano fornirgliene uno nuovo ha rifiutato per non pesare troppo sulle casse dello Stato.

Ieri c’era un Ministro della Giustizia comunista che emanò l’amnistia per i fascisti che avevano collaborato con un esercito invasore. Voleva che iniziasse la riconciliazione nazionale.

Ieri c’era un altro Presidente del Consiglio che non soddisfatto di ricostruire l’Italia si adoperò per costruire l’Europa. Voleva che non ci fossero più guerre.

Ieri c’era un politico democristiano e un politico comunista che decisero di lavorare insieme. Volevano tradurre in pratica la visione dell’Italia del futuro.

Ieri c’era un Presidente della Repubblica molto simpatico che aveva fatto il partigiano.

Ieri c’era un generale dei carabinieri, un magistrato e poi ancora un altro magistrato che avevano capito come combattere la mafia. I mafiosi non hanno gradito.

Oggi c’è un Presidente del Consiglio che compra (scegliete voi: giudici, parlamentari, calciatori, veline, giornalisti, giornali).

Oggi c’è la mignottocrazia.

Oggi ci sono figli di ministri con soprannomi ittici strapagati con soldi pubblici.

Oggi ci sono parlamentari eletti con la maggioranza di governo che poi hanno deciso di uscire dalla maggioranza. Poi hanno sottoscritto una mozione di sfiducia per il governo e poi infine non hanno votato quella mozione.

Oggi ci sono parlamentari eletti con la minoranza che sono sempre stati antigovernativi. Poi hanno votato la fiducia al governo.

Oggi la chiamano crisi di coscienza.

Ieri c’era un domani che non è ancora diventato oggi.

venerdì 10 dicembre 2010

Con quelle facce un po' così

Loro, dichiarano con voce chiara e inequivocabile, sono «alleati ma divisi». Separati ma convergenti. Sono i moschettieri alla rovescia: ciascuno per sé e laResponsabilità nazionale per tutti. Sono bene assortiti, come in un cast di un film americano. Il più piccolo ride, il più distinto è impassibile, quello con gli occhiali è il vero teorico, quello che ha fatto la pensata che cambia la politica italiana.

via Ciwati.

Questo mese di attesa del voto di fiducia ci sta regalando una visione quanto mai lucida e spietata del nostro Paese. Che poi uno si chiede, ma siamo stati sempre così, noi italiani, abbiamo sempre fatto così pietà, o è colpa di questi sedici anni di berlusconismo? Non lo so, ma alle volte penso che sia giusto pagare fino in fondo per il male che ci siamo voluti, e che abbiamo sempre alimentato. Ce lo meritiamo, in fondo. Ci meritiamo la compravendita di parlamentari (che nessuno denuncia nelle sedi competenti: a me sembra corruzione, sbaglio?) e ci meritiamo di vivere questo lento declino del berlusconismo. Fino in fondo. Fino al fondo. E oltre.

domenica 5 dicembre 2010

L'amaca di Michele Serra del 05/12/2010

E' molto difficile tenere il conto di tutte le sortite sguaiatamente razziste di esponenti della Lega. Buon ultimo un consigliere provinciale di Padova, tale Giovannoni, che chiede di non finanziare più la locale maratona perché "tanto vincono sempre africani in mutande".
Molto giusta la dura risposta del vicesindaco Ivo Rossi, che definisce questa e altre voci leghiste "un crescendo di idiozia". L'idiozia sta a monte del razzismo. Insieme all'ignoranza ne è l'elemento costitutivo. A quelli come Giovannoni, di qui in poi, non bisognerebbe più dare del razzista (definizione che quelli come lui mettono ampiamente nel conto, magari godendone), ma del cretino. Cretino come chi, affidandosi a pensieri rudimentali, non elaborati, produce concetti ridicoli, e soprattutto espone al ridicolo i suoi incolpevoli conterranei. Come giustamente sottolinea Rossi, la ricaduta negativa che i vari Giovannoni attirano sul Veneto comincia a essere intollerabile soprattutto per i veneti, stufi di passare per beceri razzisti. Il male che la Lega sta causando al Nord è misurabile nel crescente malessere con il quale gli italiani civili (del Nord come del Sud) accolgono la raffica di volgarità razziste dei leghisti. Il rischio che parole idiote come quelle di Giovannoni siano confuse per "opinione dei veneti" purtroppo c'è. Fanno bene i veneti intelligenti come il vicesindaco di Padova a ribellarsi.

mercoledì 1 dicembre 2010

Live report - Consiglio comunale del 30 novembre 2010

Seduta poco movimentata, nonostante la quantità di punti all'ordine del giorno. I lavori sono cominciati con la discussione di alcuni interventi finanziari, e cioè la vendita di un appartamento in via Perego – a chi attualmente è affittuario – per una cifra di 30mila euro (prezzo di mercato ridotto del 30%, come previsto dalla legge) e con una variazione di assestamento generale di bilancio preventivo e con l'estinzione di alcuni mutui. In pratica, per rispettare il patto di stabilità e per finanziare i Piani di zona (Servizi sociali) si è attinto all'avanzo di amministrazione e alle casse di Solbiate Olona Servizi (200.000 euro). Inoltre sono state rimandate alcune opere pubbliche previste per quest'anno, come il rifacimento del parcheggio del Circolo Vittorio Veneto, la nuova sede dei vigili e i nuovi colombari al cimitero, perché, al momento, le casse comunali non permettono nuovi investimenti. Il consigliere di minoranza Antonello Colombo ha espresso la sua preoccupazione per l'anno prossimo, augurandosi che sia già attivo un gruppo di lavoro per cercare risorse alternative. Il consigliere Giuseppe Bianchi ha invece sollevato qualche dubbio sull'estinzione di mutui per 400.000 euro, dato che sarà necessario accendere un mutuo dello stesso importo per finanziare la costruzione dei colombari, di cui c'è urgente necessità. L'assessore Walter Gadda non ha escluso la possibilità di attivare nuove linee di credito, in futuro: accantonata la nuova sede dei vigili, le opere prioritarie sono i colombari e due parcheggi (Circolo e vicino alle scuole); le altre opere pubbliche sono legate all'ottenimento di finanziamenti regionali.

La ricognizione delle società partecipate (Solbiate Olona Servizi – 100%, Società per la tutela ambientale del bacino del fiume Olona – 1,87%, Castellanza Servizi – 2,33%) si è rivelata positiva, avendo verificato che queste svolgono attività legate al loro oggetto sociale.

E' stato approvato il progetto “A scuola in sicurezza”, il pedibus, che al momento ha un solo punto di ritrovo, a pochi metri dalla scuola, ma che in futuro mira a costituire due altri punti di ritrovo, uno nella zona del Municipio e un altro – spostando quello ora attivo – nel parcheggio della piscina. Questi miglioramenti sono legati alla partecipazione di nuovi volontari.

Il progetto “Comunità sicure”, cioè la collaborazione con la polizia locale di Olgiate Olona, è stato rinnovato, e l'assessore Caprioli ha fatto un elenco di massima dei sopralluoghi effettuati rispetto a quelli preventivati per dimostrarne la validità.

E' stata rinnovata anche la convenzione riguardante il Parco locale di interesse sovracomunale del Medio Olona. Giuseppe Bianchi ha chiesto quali siano le linee di azione per il futuro, e l'assessore Caprioli ha annunciato maggiori interventi a livello ambientale, per portare i cittadini a contatto con la natura, mentre il Festival della Valle Olona, pur essendo una bella iniziativa, ha poco a che fare col parco. Per quanto riguarda l'abbandono di rifiuti e gli scarichi abusivi, al momento esistono delle guardie del parco, ma le segnalazioni e i provvedimenti vengono presi dai singoli comuni. Il consigliere Antonello Colombo ha introdotto nel dibattito l'idea dell'Ecomuseo della Valle Olona: siccome nei progetti iniziali il parco era visto anche come strumento per unire le comunità attraverso la valorizzazione ecologic,a ma anche storica e sociale, l'ecomuseo può essere di sicuro un'iniziativa valida per rilanciare il lavoro in questa direzione. Colombo ha quindi chiesto all'assessore di veicolare questo messaggio, anche “sfruttando” il parco già esistente per dare una certa ufficialità e per dare l'appoggio dei Comuni ai vari comitati.

Progetto Solbiate, con una mozione, ha chiesto di destinare i gettoni dei Consiglieri comunali all'acquisto di un pianoforte elettronico per la scuola media, così come richiesto dal professore di Educazione musicale. Il sindaco Melis l'ha definta una “lodevole iniziativa” e ha invitato il Consiglio comunale a cercare sponsor anche all'esterno; ogni consigliere darà poi il suo contributo, se vorrà, in maniera personale. Per Solbiate ha dichiarato la sua adesione, e il consigliere Cassarà ha chiesto che l'iniziativa venga estesa anche agli assessori.

Una mozione di Per Solbiate ha chiesto la correzione della frase, all'interno del Piano di diritto allo studio, riguardante il mantenimento dei finanziamenti alle scuole. Il sindaco Melis ha definito il contrasto tra l'idea di “ottimizzare” e di “tagliare” come “gioco delle parti”, dichiarando che nessuna modifica è necessaria.

Infine Progetto Solbiate ha posto un'interrogazione sullo stato di soddisfazione di alcune domande emerse a seguito dell'approvazione del Piano di diritto allo studio, e sulla presenza dei piccoli studenti nel pre e post scuola e in mensa. L'assessore Aspesani ha garantito la soddisfazione delle prime e ha riportato la buona presenza nel pre e post scuola, mentre la mensa rimane, al momento, sottoutilizzata.