Hanno eliminato un bosco in via
Varese, è quello che vedete qui sotto. Sette file per ventiquattro alberi fanno
168 alberi che non esistono più. Erano stati piantumati anni fa, erano
cresciuti e stavano svolgendo, loro malgrado, il ruolo di separazione tra area
industriale e area residenziale.
Ho visto che i tronchi tagliati
sono stati portati via dai camion di un impianto di teleriscaldamento di Tirano,
per cui serviranno come biomassa per la produzione di energia elettrica per gli
abitanti della Valtellina. Non può nemmeno sfuggire che l’area che vedete è una
di quelle identificate nel nostro PGT come utilizzabile per la delocalizzazione
delle aziende della valle. Oppure come generica area di sviluppo industriale. Certo
gli alberi davano fastidio, in un modo o nell’altro. Può darsi infatti che
l’attività fosse programmata, nel senso che si tratta di un’area destinata alla
silvicoltura: si piantano gli alberi, si aspetta che crescano, si tagliano e
poi si ripiantano. Una volta che l’area diventa industriale però la cosa non si
potrà più fare e gli alberi non verranno ripiantati.
Lo confesso, sono sconsolato. Non
riesco più nemmeno ad arrabbiarmi. Se c’è una precisa volontà da parte dei
nostri amministratori presenti (e forse anche passati) a procedere alla
sistematica distruzione del nostro paese, di cui fa parte anche la perdita
delle attività agricole, penso che ci sia poco da fare. In municipio ci sarà
forse qualcuno che sta brindando, che si sentirà orgoglioso di questa impresa.
Che vi vada lo champagne di traverso, tutti quanti siete.
Ivan Vaghi