lunedì 30 gennaio 2012
La politica e la scuola bilingue
lunedì 9 gennaio 2012
Qualche domanda sulla scuola primaria bilingue di Solbiate
di Ivan Vaghi
Boadicea (il cui vero nome era probabilmente Budicca) era una principessa celtica che all’epoca di Nerone aveva guidato la ribellione contro i Romani che avevano occupato l’odierna Inghilterra. All’inizio vinse ma poi venne sconfitta. Questa storia della ribellione dei celti contro gli invasori romani qualcosa mi suggerisce, ma per il momento lasciamo stare la politica. Quello che ci interessa è che Boadicea è anche il nome della società che dal prossimo settembre avvierà una scuola primaria bilingue privata a Solbiate.
Ma cos’è esattamente una scuola privata? Non è una domanda banale come sembra, perché la legislazione italiana nei riguardi delle scuole “non statali” è complessa (come al solito). Nel caso della scuola di Solbiate dovrebbe trattarsi di una scuola completamente privata, che cioè non può rilasciare titoli di studio che abbiano valore legale. Forse la si può definire scuola paritaria, in questo caso dovrebbe garantire gli obiettivi e gli standard fissati dal sistema pubblico di istruzione, ma sappiamo che si tratta di una scuola diversa dalle altre. Di per sé questo non è un problema perché viene concessa alle scuole private piena libertà per quanto concerne l’orientamento e l’indirizzo pedagogico-didattico (legge 62/2000), ma ci piacerebbe capire, giuridicamente, di cosa stiamo parlando, perché sulla base della presentazione fornita dai responsabili della società questa indicazione non è espressa in modo chiaro. Nella peggiore delle ipotesi i bambini licenziati dalla scuola di Solbiate dovranno sostenere un test di ammissione per proseguire gli studi nella scuola pubblica o in altre scuole private, in pratica poco più che una formalità. Ci chiediamo però se i genitori siano stati avvertiti che i loro figli, per lo stato italiano, è come se non fossero mai andati a scuola fino a che non sostengono questo test di ammissione. Sicuramente sono stati avvertiti (mani avanti, perché poi va a finire che fioccano minacce di denuncia). Se siamo invece in una situazione giuridica diversa siamo a disposizione per illustrarla su queste pagine.
Altra cosa non chiarita dai responsabili nella loro presentazione è il progetto economico-finanziario della scuola. Sicuramente (mani avanti…) un piano economico dettagliato è stato fornito alla nostra giunta comunale, che lo ha studiato approfonditamente prima di affittare i locali comunali alla scuola, però nessun altro, tanto meno noi, ne è a conoscenza. Lo so che siamo pesanti, però non ne possiamo fare a meno: si tratta di locali pubblici, restaurati con soldi pubblici e che dovevano servire per fornire un servizio pubblico. Invece sono stati dati in affitto a una scuola privata che ne ricaverà profitti privati. Per questo siamo curiosi di conoscere il piano economico della scuola, perché 15 mila euro all’anno di affitto potrebbe essere una cifra equa oppure ridicola, dipende dal movimento economico che la scuola ha in previsione di garantire. Sul momento ci viene da pensare che sia la cifra massima prevista dalla legge per poter affidare strutture comunali senza la necessità di ricorrere a gare di appalto, ma questo vuol dire che l’affitto non salirà nei prossimi anni, anche se la scuola macinerà profitti molto alti. Sarà normale ma a noi non torna granché, a meno che le rette previste siano “popolari”, o comunque accessibili a molte fasce di reddito, che renderebbero la scuola non proprio un servizio pubblico ma quasi. Speriamo di sbagliarci ma probabilmente non è questo il caso, se non altro per una questione di spazi e di organizzazione, che non potranno supportare grandi numeri.
L’ultima questione riguarda proprio l’organizzazione: la scuola primaria prevede cinque classi, quindi, a regime, dovrebbero esserci almeno cinque locali dedicati alle lezioni più un’aula per i docenti. Poi sono previsti anche i pasti e le merende quindi è necessario recuperare una sala mensa, senza dimenticare una palestra per l’attività fisica. Ci chiediamo dove verranno reperiti tutti questi spazi, sicuramente non nei locali dell’ex CAG. Dobbiamo pensare che sia a rischio anche il centro anziani?
Riassumendo: non ci piace l’idea che un servizio pubblico sia stato convertito in impresa privata ma temo che non possiamo farci niente (nonostante le promesse degli anni scorsi); ci piacerebbe sapere a quale stato giuridico appartenga la scuola (così, per curiosità), ma soprattutto avere una copia del piano economico fornito alla nostra amministrazione, per farci un’idea sull’equità dell’affitto richiesto; siamo a disposizione per eventuali chiarimenti da parte delle parti in causa, compresa magari la caserma, che a occhio trarrà un grande beneficio da questa scuola senza doversela allestire in casa.
martedì 3 gennaio 2012
E avremo anche il multisala! Forse.
L'effetto che gli ambientalisti temevano sembra essere in via di realizzazione. Questi due grandi progetti sembrano andare proprio in quella direzione e il sindaco non disdegnerebbe questo tipo di sviluppo «se servirà a creare nuovi posti di lavoro» - precisa Melis.
perché una buona gestione territoriale e ambientale può aumentare la qualità complessiva della vita, in termini di salute pubblica, di risparmio energetico, di accesso a luoghi sicuri per la vita quotidiana e il tempo libero. Tutti dicono che si vogliono impegnare in questo senso, ma poi tutti continuano a costruire in modo poco attento e poco responsabile. Solbiate Olona si trova in una posizione critica per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, stretto tra l’asse del Sempione, la Varesina, l’Autostrada dei Laghi con la superstrada per Malpensa, due strade provinciali e la futura Pedemontana, in una zona industriale che non ci risparmia nemmeno il traffico pesante. In generale la Pianura Padana è una delle zone più inquinate d’Europa e a questo dobbiamo aggiungere il punto interrogativo rappresentato da una delle industrie a più alto rischio ambientale in Lombardia, e situata proprio sul nostro territorio.
Partendo da questi presupposti lavoreremo a un PGT (Piano di Governo del Territorio) che preveda alcune regole irrinunciabili:
Interruzione del consumo di territorio per la costruzione di nuovi insediamenti residenziali, salvaguardando quindi le zone di verde rimaste e allestendone di nuove dove possibile. Abbiamo bisogno di “polmoni” verdi e di zone boschive come barriera anti-smog e anti-rumore, e su cui poter contare per la pratica sportiva e il tempo libero. Si dovrà pensare soprattutto alla zona verde di collegamento con Fagnano Olona in prospettiva Pedemontana, sfruttando la costruzione (e i fondi) della nuova autostrada per allestire un’area che abbia anche un valore ambientale.
Di conseguenza ho pensato che, invece, il programma della Voce Solbiatese e del sindaco Melis prevedesse la costruzione di una nuova strada che collegasse SP 2 e SP 22, la realizzazione di un cinema multisala, di una nuova area commerciale, del parcheggio di fianco alla Chiesa (e di sicuro mi sfugge qualcosa) e invece c'era scritto:
Elaborazione del Piano di Governo del Territorio, con contenimento del consumo di territorio e valorizzazione del contesto ecologico ambientale;Costituzione della Commissione Urbanistica;Recupero edilizio e valorizzazione dei centri storici di Solbiello e Solbiate;Verifica e potenziamento del verde pubblico;