martedì 30 marzo 2010

Risultati a Solbiate Olona

I risultati ufficiali delle liste provinciali:

Lega Nord 31,44
PdL 30,82
PD 18,4
IdV 5,85
Pensionati 1,91
SeL 1,24
Verdi 1,03
UDC 4,07
Movimento 5 stelle 2,86
Rifondazione Comunisti Italiani 2,32

Liste Regionali:

Per la Lombardia 60,74
Penati l'alternativa lombarda 27,62
UDC 4,9
Movimento 5 stelle 3,60
Rifondazione Comunisti Italiani 2,52
Forza Nuova 0,59

venerdì 26 marzo 2010

Evoluzioni?

di Ivan Vaghi

Cominciamo con una buona notizia, è probabile che il Centro di Aggregazione Giovanile riapra, anche se non prima di settembre. Lo ha detto il sindaco e noi ci crediamo. A dire la verità però il sindaco non ci ha ancora detto il vero motivo della sua chiusura, sicuramente evitabile se ci fosse stata la vera volontà di evitarlo. Dopo il nostro intervento su queste pagine l’amministrazione tutta si è mobilitata, coinvolgendo la stampa amica, per indicare come causa della chiusura i danni ai locali del CAG. Danni che nessuno ha mai negato ma che non possono essere la causa dell’interruzione, per un anno, del servizio. La stessa amministrazione ha quantificato i danni in 4000 Euro circa (trattabili), non si tratta quindi di danni strutturali ma di semplice manutenzione. Sul chi doveva provvedere è una questione che non ci riguarda, che i ragazzi di Solbiate ne siano stati penalizzati però sì. Vengo in aiuto del sindaco rendendomi antipatico: uno dei primi provvedimenti di questa amministrazione è stato quello di garantire i 5000 Euro necessari per organizzare la festa in onore del vescovo monsignor Caprioli, una festa durata una sola sera e organizzata in oratorio. Però non si sono voluti trovare i 4000 Euro necessari per garantire un servizio sociale destinato a tutti i ragazzi del paese, e non solo quelli che frequentano l’oratorio. Per cui possono dire quello che vogliono, la volontà di chiudere il CAG è indiscutibile. Serviva però una scusa, perché Unison aveva vinto il bando di appalto e questo era un problema perché ovviamente si aspettava di lavorare. I danni sono stati una scusa eccellente. Non torniamo sulla questione ma guardiamo avanti, i locali sono rimasti chiusi fino a quando, la mattina del 16 marzo, è arrivata, provvidenziale, una richiesta di uso gratuito di locali comunali da parte di Promos, una cooperativa vincitrice di un bando per la fornitura di corsi finanziati dalla Regione e dall’Ambito sociale Valle Olona. Come ci dice il blog della lista Per Solbiate non si tratta di gente sconosciuta, ma non è importante. Quello che è importante è la fantasmagorica rapidità con cui il Sindaco ha sottoposto alla Giunta il quesito, in modo che la sera stessa del 16 marzo venisse emanata la delibera che approvava la richiesta e concedeva in uso gratuito i locali del CAG per poter tenere questi corsi. Nello specifico dei corsi avremo magari modo di tornare, quello che ci chiediamo ora è: come mai tutta questa fretta? Ci chiediamo anche se il gruppo amministrativo fosse stato messo a conoscenza, cosa possibile solo nel pomeriggio del 16, della volontà di cedere, gratuitamente, proprio i locali del CAG, nonostante il sindaco avesse appena detto che il CAG sarebbe stato probabilmente riaperto a settembre. Due possibilità, o il gruppo amministrativo non ne sapeva niente, e comunque non ha avuto la possibilità di discuterne, oppure la discussione è avvenuta in precedenza, prima cioè della richiesta di utilizzo dei locali. Il che apre scenari inquietanti perché la scadenza per la presentazione delle domande a Castellanza era di pochi giorni prima (2 marzo) e quindi Promos non poteva sapere, fino all’ultimo, che avrebbe vinto la gara. Ma non vogliamo fare per forza i maligni, prendiamo per buona la straordinaria efficienza delle giunta (peccato che non sia altrettanto efficiente quando si tratta di discutere il PGT o altre “piccolezze” del genere) e anche la volontà di riaprire il CAG, quindi ci sarà un bando per l’appalto che sarà vinto, accetto scommesse, da Promos. Ognuno tragga le sue conclusioni, noi ci auguriamo solo una cosa, e vigileremo su questo, che il parametro fondamentale che verrà preso in considerazione sarà la proposta e la capacità educativa di Promos, che non vuol dire mettere le tendine alle finestre, ma elaborare un progetto su misura delle esigenze, fossero anche esigenze di conflitto, perché il mondo non è fatto solo di tendine e locali profumati. Comunque non vi preoccupate, prima o poi di Promos riusciremo a sapere tutto….

giovedì 25 marzo 2010

domenica 21 marzo 2010

Appello dei partigiani per la mobilitazione al voto

A donne, uomini e giovani perché, coscienti della deriva anticostituzionale in atto verso un sistema autoritario e personale, usino tutti l'arma del voto, al fine di contribuire al successo delle forze di opposizione all'attuale governo.

Finora questi appelli li abbiamo sempre indirizzati all'interno dell'associazione, ma adesso è giusto uscire fuori, ri-volgersi a chiunque condivida i nostri valori.

Alle elezioni bisogna andare a votare, perché si risveglino le coscienze e si abbandoni l'indifferenza verso la politica; ma soprattutto, che quel voto sia efficace e coerente con gli ideali e i principi che ispirano l'impegno politico della nostra associazione, al fine di contribuire al successo delle forze di opposizione all'attuale governo, un esecutivo indifferente ai problemi reali della crisi, ma anche demagogo e populista, che sta operando un pericoloso mutamento del nostro sistema democratico parlamentare verso un sistema autoritario e personale; un vero e proprio mutamento di regime che può avere, e in parte ha già avuto, gravissime conseguenze per l'intera comunità nazionale, tali da rievocare un pericoloso e persino drammatico passato.

Il fantasma del fascismo è reale; per questo l'appello si rivolge a tutti i nostri concittadini, indipendentemente dalle loro idee e dalla loro collocazione politica perché si comprenda la natura vera della situazione in atto, e si realizzi una generale ripresa di condivisione, dignità e progresso del nostro paese in base a forme e limiti previsti nella Costituzione.

E siccome tutela del lavoro, rispetto e promozione dei diritti inalienabili, rispetto delle istituzioni, dal Quirinale alla magistratura, sono beni preziosi che devono essere condivisi e salvaguardati, bisogna andare avotare, senza esitazioni; riservando il proprio voto alle liste e ai candidati che ai principi e alle regole della Costituzione ispirano i loro comportamenti e i loro programmi.

Roma, 13 marzo 2010

Raimondo Ricci

Presidente Nazionale dell'Anpi

lunedì 15 marzo 2010

Il PD incontra il territorio

Questa sera, alle ore 21.00, presso l'Aula magna delle scuole, in Piazza Alfredo Di Dio a Fagnano Olona, si terrà un confronto tra i sei candidati PD della Provincia di Varese: Augusto Airoldi, Alessandro Alfieri, Beatrice Bova, Walter Picco Bellazzi, Laura Prati e Stefano Tosi.

Siete tutti invitati a partecipare.

giovedì 11 marzo 2010

Filippo Penati a Varese


Incontro pubblico con Filippo Penati, a Varese il 17 Marzo alle ore 21 presso Ville Ponti - Sala Andrea.

giovedì 4 marzo 2010

Il CAG di Solbiate: la vera storia

di Ivan Vaghi

Il Centro di Aggregazione Giovanile è stato chiuso da tempo. Di questo ovviamente ce n’eravamo accorti, un po’ più difficile è stato scoprirne il motivo. Abbiamo chiesto all’assessore competente ma la spiegazione non ci aveva convinto per cui ci siamo informati diversamente. Premessa, riteniamo che il CAG sia un’esperienza fondamentale e una opportunità insostituibile per tanti ragazzi, e quindi si dovrebbero fare tutti gli sforzi per mantenerlo in vita. Aggiungiamo che la sede è stata ristrutturata con fondi provenienti dalla Regione erogati a questo scopo specifico, e che il Centro era sostenuto dal Piano di Zona del distretto sanitario, accessibile quindi ad utenti di altri comuni perché faceva parte di un sistema integrato di assistenza ai minori a cui contribuiscono gli altri centri della Valle. Per completare il quadro bisogna parlare anche di Unison, il consorzio di cooperative sociali che attraverso la consociata Logos ha gestito il CAG dal 2003 al luglio dello scorso anno. Si tratta di un’azienda che dà lavoro a 400 dipendenti, che opera da anni nel campo con piena soddisfazione dei committenti e che considerava il CAG di Solbiate come un fiore all’occhiello, non certo per il ritorno economico, risibile al confronto di altre realtà che gestiscono. La soddisfazione risiede nei risultati ottenuti, riconosciuti come eccellenti nell’ambiente dell’educazione professionale e su cui il distretto sanitario della Valle Olona contava molto.
Ma allora perché è stato chiuso? Per i 4427 Euro (trattabili, dice l’assessore….) che il Comune ha chiesto a Unison per farli lavorare? O c’è sotto qualcosa d’altro? Ma procediamo per gradi raccontando a grandi linee quello che è successo da luglio in poi.
Alla scadenza del contratto di convenzione con Logos è stata indetta una nuova gara d’appalto a cui la stessa cooperativa viene invitata a partecipare. La Logos risulta vincitrice ma la comunicazione ufficiale non arriva. Arriva però una comunicazione informale da parte dell’assistente sociale di Solbiate che parla di un problema economico da risolvere. La Logos, ora Unison, non si preoccupa pensando a una difficoltà finanziaria del comune, cosa non nuova di questi tempi, e che di solito si risolve senza grossi problemi (ritardando l’inizio dell’attività ad esempio, o con altri sistemi). Quando però la Unison viene convocata dal sindaco pensando che si tratti della ricerca di un accordo, viene mostrata loro una serie di fotografie relative a danni alla struttura che vengono contestati alla stessa Unison. Non sarebbe neanche quello il problema, quanto il tono offensivo utilizzato (“ma voi a casa vostra vi comportate così?” avrebbe detto il sindaco). La posizione della cooperativa è stata chiara e articolata: 1) i danni sono relativi al periodo 2004-2005, un anno molto difficile che aveva portato a confronti anche violenti con alcuni ragazzi difficili con cui è stato iniziato un percorso educativo complesso; 2) i danni erano ovviamente noti ma volutamente non riparati proprio perché facenti parte del percorso educativo stesso (voi siete partiti da qui, ricordatevelo); 3) stiamo parlando di un centro giovanile riservato agli adolescenti, alcuni difficili, impossibile che possa rimanere tutto perfetto, quello che però è stato necessario riparare è stato riparato nel corso degli anni; 4) la cooperativa è ovviamente coperta da una assicurazione per danni a terzi, persone e strutture, e tutti i danni sono stati di volta in volta notificati al comune (c’è la documentazione che lo prova) che avrebbe potuto chiedere i danni, cosa che invece non è mai successa; 5) è vero che c’era un’altra amministrazione, con cui la cooperativa collaborava proficuamente, ma non si capisce in che cosa consista la responsabilità di Unison, dal momento che aveva la possibilità di rispondere dei danni ma non gli sono mai stati contestati; 6) le foto non erano completamente veritiere, ad esempio è stato fotografato un vecchio calciobalilla pronto per la discarica (dopo dieci anni di servizio) utilizzato come prova dei danni, ma non è stato fotografato quello nuovo presente lì vicino; 7) il disordine nell’edificio, contestato anche quello, si riferiva al periodo estivo di pausa tra le due attività, in cui quindi il centro non era funzionante, e che sarebbe stato sicuramente sistemato prima dell’inizio del nuovo anno, come succedeva sempre.
Dopo un altro periodo di silenzio la Unison viene nuovamente convocata dal sindaco e qui succede quello che è davvero incomprensibile. Il sindaco sventola sotto il naso del presidente del consorzio una lista dei danni di cui si chiede conto, dicendo, in pratica, che o pagavano oppure sarebbero stati estromessi dall’appalto. La richiesta era di 4427 Euro. Trattabili, dice l’assessore, e quindi magari con 2000 Euro, se Unison avesse avuto un interesse a lavorare in queste condizioni, si poteva trovare l’accordo. Ricordo che possediamo documentazione di tutto questo e quindi non ci stiamo inventando niente. La lista, nel punto nove, parla anche di un nuovo calcetto, di cui viene allegato il preventivo di 299 euro, che in realtà è già in possesso del CAG e quindi non si capisce. La risposta di Unison a questo punto è stata di puro orgoglio: “Non è certo per i 4000 euro”, dice il presidente di Unison Massimo Ramarino, “ma per l’atteggiamento aggressivo e offensivo del sindaco. Noi non abbiamo bisogno del CAG di Solbiate, l’introito economico è minimo, ci tenevamo però a proseguire un lavoro che ci stava dando grandi soddisfazioni. I rapporti con amministrazione, scuole, oratorio, associazioni sportive e non di Solbiate sono sempre stati eccellenti e di fattiva collaborazione, non possiamo accettare di passare adesso per dei vandali incompetenti.” Rincara, amaramente, la dose l’ex responsabile del CAG di Solbiate Matteo Locatelli: “Abbiamo sempre detto ai ragazzi, nell’ambito del percorso educativo, di tenere da conto quello che ci è stato dato, sia le strutture che le attrezzature dell’impianto. Se qualcosa si rompeva si riparava, è troppo semplice chiedere i soldi al comune per la sostituzione, anche i muri li abbiamo ridipinti noi insieme ai ragazzi. E’ davvero triste e paradossale che adesso il sindaco ci contesti le riparazioni, approssimative ovviamente perché fatte dai ragazzi, per dimostrare che ci sono cose rotte nella struttura e dicendo che non ce ne siamo mai occupati.” Non è finita perché, alla fine della vicenda, Unison ha chiesto la restituzione della fidejussione di 2000 Euro lasciata come deposito cauzionale all’inizio dell’attività. Il sindaco ha risposto che stanno pensando di incassarla per il risarcimento dei danni. “Incredibile”, dice Ramarino, “si tratta di una fidejussione a garanzia del risultato educativo, non di eventuali danni. Abbiamo dato mandato al nostro legale di chiedere la restituzione oppure di dimostrare l’effettiva mancanza da parte nostra. Se non succederà siamo pronti a fare causa e ad andare fino all’ultimo grado di giudizio. E’ una questione di principio, non abbiamo niente da rimproverarci e possiamo ampiamente dimostrarlo. E poi c’è modo e modo, il sindaco non ha mai risposto alle nostre lettere e non ha mai prodotto un atto formale, solo fotocopie messe sotto il nostro naso con atteggiamento incomprensibile e irrispettoso.”
Ma veniamo ora alla vera questione, perché chiudere il CAG? Dice ancora Ramarino: “Se il sindaco ci riteneva non idonei al lavoro per un qualsiasi motivo, avrebbe facilmente potuto estrometterci, bastava una lettera in cui si diceva che non possediamo le caratteristiche desiderate e che si sarebbero rivolti ad altri. A quel punto però bisognava ribandire l’appalto e assegnare l’incarico ad un’altra cooperativa o chi per essa. Questo però non è stato fatto.” Per quale motivo? Impossibile non fare i dietrologi e pensare che tutta la vicenda era solo una scusa per il vero obiettivo, che era appunto quello di chiudere il CAG. Che si tratti di una scusa può essere dimostrato dal fatto che né l’amministrazione, precedente finché si vuole ma sempre amministrazione, né l’ufficio tecnico o l’assistente sociale, con cui Unison è sempre stata in contatto, e neppure i vigili, che al CAG hanno fatto anche un corso di aggiornamento, ha mai avuto da ridire su struttura e percorso educativo scelto. Non si può neanche pensare che il vero ostacolo siano stati quei 4427 euro trattabili, se fosse così era davvero facilmente risolvibile: ogni mese il comune di Solbiate elargisce alla giunta circa 10000 Euro di emolumenti, vuol dire che nei nove mesi di insediamento la giunta ha già portato a casa circa 90000 Euro complessivi. Se avessero avuto davvero interesse a tenere in vita il CAG i 2000 o 3000 Euro necessari (erano trattabili, dice l’assessore…) si potevano tirare fuori facilmente da lì. Ma mi viene da pensare che non c’è interesse a tenere in vita il CAG. Sconsolato Locatelli: “E’ vero che si può sempre fare meglio, ma se penso a come eravamo messi quando abbiamo cominciato e penso a dove siamo arrivati, con i ragazzi che socializzavano con gli ospiti del centro anziani quando prima erano solo insulti, e vedendo la gratitudine dei ragazzi e delle famiglie nel riconoscere i loro stessi progressi, mi viene da pensare che rischia di essere tutto sprecato.” Ma per quale motivo deve andare tutto sprecato? E’ allo studio la preparazione di un nuovo bando di appalto? Spero che almeno stavolta non ci sia un assessore che ci accusi di disonestà di fronte a queste nuove domande. E speriamo anche che non si sia trattato solo di leggerezza da parte dell’amministrazione. Ramarino sostiene di non aver visto competenza da parte del sindaco sulle questioni di cui si stava parlando, continuava a chiamare “bambini” quelli che in realtà sono adolescenti, forse perché non sapeva in che cosa consiste veramente l’attività. O forse perché è stato consigliato male. Da chi? C’è una qualche volontà di liberare la struttura per far posto a qualcosa d’altro? Ricordiamo però che parte dei finanziamenti per la ristrutturazione del CAG vengono dalla Regione proprio per quello scopo, e ci aspettiamo vivamente che a quello scopo quella struttura venga destinato in futuro. Nel frattempo vigileremo anche sugli sviluppi legali della vicenda. Per inciso, se si andrà in tribunale il comune spenderà in avvocati molto più di quei famosi 4427 euro. Peccato che questa volta non saranno più trattabili.