mercoledì 2 novembre 2011

Pacatamente e serenamente

Ci sentiamo tirati in causa, eggià. L’ultimo numero di «Echi della Valle Olona» offre “spunti di meditazione ad un noto, conclamato imbecille il quale continua nel tentativo di volermi per forza coinvolgere nel dibattito politico in atto a Solbiate Olona, dibattito che non mi appassiona per niente essendo io allergico alle ideologie politiche”. Il Direttore riprende una critica che abbiamo fatto in questo post: “Tra le tante accuse che, più o meno direttamente, costui mi ha mosso v’è quella di fare un periodico molto scritto e di aver simpatia per la Giunta del sindaco Melis, Giunta della quale sarei addirittura il suggeritore occulto: castronerie da frustrato in cerca di ‘visibilità’! Vale la pena di precisare che […] la simpatia che questo periodico nutrirebbe per la Giunta Melis è la stessa che proviamo per tutti quei gruppi politici (qualche che sia il loro colore) che si danno veramente da fare per la comunità”. L’argomento che viene portato a sostegno di questa tesi è che se chi critica «Echi della Valle Olona» “non avesse delle rancide fette di prosciutto sugli occhi […] si sarebbe accorto che nello scorso numero abbiamo scritto mirabilie su di una bella iniziativa ferragostana del sindaco leghista di Cairate, cosa che avremmo fatto anche se quel sindaco fosse stato del PD, del Pdl, dell’UDC o dell’Italia dei Valori”.

Allora. Siamo chiaramente di fronte a uno straw-man argument: su queste pagine non si è mai scritto che «Echi della Valle Olona» parteggia per uno o più partiti politici, su queste pagine si è scritto che «Echi della Valle Olona» parteggia per La Voce Solbiatese. I riferimenti alle ideologie politiche e ai partiti politici nazionali sono del tutto fuori luogo. Sappiamo benissimo che il giornale in questione dice peste e corna di qualsiasi partito, e sappiamo benissimo che si tratta di una strategia per potersi dire neutrale (alimentando, tra l’altro, il sentimento antipolitico più populista che ci sia, ma questo è un altro discorso) e quindi ribattere con questo – falso – argomento a chi lo accusa di essere di parte. Lo straw-man argument consiste nel distorcere gli argomenti e le tesi avversarie per poterle maneggiare facilmente. Questo ne è proprio un esempio perfetto, perché noi parliamo di politica e gruppi politici locali, mentre per rispondere si passa al livello nazionale. A supporto della propria tesi sarebbe stato molto più convincente un articolo fortemente critico dell’operato della Giunta Melis, che a me non sembra di aver mai visto.

Siccome una disamina di come si è evoluta la linea editoriale nel passaggio da «La Voce Solbiatese» a «Echi della Valle Olona» è operazione piuttosto complessa – che però si può riassumere in: da “critica della vita amministrativa solbiatese” a “a Solbiate succedono solo robe fighissime e raccontiamo cose bella che succedono in Valle, oltre a pubblicare barzellette sconce” – vorrei porre un problema professionale, diciamo così. Nella pagina a fianco a quella che ospita l’editoriale sopra citato campeggia la pubblicità “Luigi Melis Assicurazioni”, occupando circa un sesto della pagina. Nella stessa pagina – ma anche in altre, successive – è ospitato un articolo di Loredana Merlo, moglie del sindaco Melis, collaboratrice e titolare della “casa editrice di Merlo Loredana & C.”, che pubblica «Echi della Valle Olona». L’autorizzazione del Tribunale di Busto Arsizio per dare alla stampe il periodico è sempre la n° 1/05 del 18/01/2005 (la stessa de La Voce Solbiatese), il che fa pensare che la vecchia Voce Solbiatese non abbia propriamente cessato l’attività, ma solamente cambiato nome e Direttore responsabile. Quest’ultima è una finezza, sia chiaro, ma tornando alle prime due osservazioni: è possibile sostenere che non vi sia un minimo, involontario, impercettibile conflitto di interessi?

Faccio un appello, molto simile a quello che fece Ivan: La Voce Solbiatese, o Echi della Valle Olona, torni a essere quello che era, un giornale critico e pungente, che racconta le cose belle e soprattutto quelle brutte di Solbiate, perché è questo il compito dei giornali, è questo che chiedono i solbiatesi: informazione. Tornate a fare le pulci a chi ci amministra. E abbandonate le barzellette sconce, per carità. Sarebbe un'operazione veramente lodevole. Lo dico - anche - da giovane che spera nel cambiamento di questo Paese, un Paese cha ha un disperato bisogno di normalità, in cui i giornalisti facciano i giornalisti, i politici facciano i politici, e le cose vengano raccontate così come stanno.

Lo scrivo pacatamente e serenamente, come ho scritto nel titolo, perché vorrei evitare di esasperare ulteriormente il dibattito.

S.C.

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