lunedì 19 novembre 2012

Che cosa ho capito sui gassificatori

Avrete letto tutti dell'idea di costruire un gassificatore a Solbiate (qui l'articolo di VareseNews). 
Come prima cosa, per farmi un'idea un po' più precisa, ho discusso con Gianluca Ruggieri - che ringrazio -, Ricercatore dell'Università dell'Insubria e membro della commissione del corso di Master RIDEF del Politecnico di Milano.

Gianluca, puoi spiegare a una persona come me, che non ha competenze tecniche particolari, che cos'è un gassificatore?


Partiamo da un concetto, quello di combustione. In termini tecnici la combustione è un processo in cui un combustibile viene combinato con un comburente, normalmente l'ossigeno presente nell'aria. Alla fine del processo, ogni singolo atomo che compone il combustibile si combina con l'ossigeno; ad esempio tutto il carbonio C diventa anidride carbonica CO2 e tutto l'idrogeno H diventa acqua H2O. Se il combustibile presenta molecole complesse o lunghe, è necessario prima che queste molecole si spezzino in molecole più semplici. Se, invece, bruci della legna in un caminetto, i due processi sono contemporanei; lo stesso succede in un inceneritore di rifiuti classico, o in una centrale a biomassa legnosa tradizionale. 

Un gassificatore è un impianto in cui si svolgono due processi separatamente: in un primo step si scalda il combustibile in presenza di poco ossigeno, ottenendo molecole leggere, tipicamente metano e altri gas idrocarburi semplici. In un secondo step, questa miscela di gas viene messa a contatto con grandi quantità di ossigeno e quindi viene di fatto combusta.

Nel caso del gassificatore, sembra che il processo sia più semplice.


Infatti, se l'impianto è fatto bene non dovrebbe portare a emissioni nocive particolari: la legna è di per se una materia prima facile da bruciare (rispetto a rifiuti) perché è meno irregolare. Inoltre in un gassificatore si possono controllare le condizioni in tempo reale.


Fino a questo punto ci hai dato solo buone notizie, come ha fatto il nostro sindaco, recentemente, a mezzo stampa. Anche se ci sembra di rilevare un'incongruenza riguardante la combustione...


Esatto: nel pezzo di VareseNews c'è scritto che nei gassificatori non avviene il processo di combustione, ma non è così, perché avviene la combustione di gas. E ci sono emissioni di CO2.


Spesso si sente parlare di "filiera corta", in questo caso della legna. Non alberi abbattuti ma «in forma di pellet o di sottobosco», leggiamo. 


Chi assicura che non saranno abbattuti alberi? E, nel caso opposto, da dove viene acquistato il pellet? Viene dalla Bielorussia o dalla Valcuvia? Ci sono contratti a lungo termine? Perché tutto quello che viene portato da lontano arriva su camion e quindi si genera traffico ed emissioni da motore diesel.


Messa giù così, la situazione sembra essersi capovolta. Dove sono gli aspetti positivi? Un risparmio economico - «del 50% per gli edifici comunali e del 30% per quelli privati» - è realizzabile?


Ovviamente questo è possibile, dipende dalla potenza dell'impianto. Al momento la produzione di energia elettrica in questo modo è conveniente, in virtù degli incentivi pubblici. Il calore prodotto anzichè essere disperso, può essere utilizzato per riscaldare edifici. Ovviamente questo vale soprattutto per l'inverno. In estate se ne recupera una parte limitata, per il riscaldamento dell'acqua calda sanitaria.

   
E nel caso non fosse più economico, è corretto sostenere che in ogni caso queste strutture non possono essere trasformate «in un inceneritore di rifiuti o in un altro tipo di centrale»?

In realtà, tecnicamente, tutto è possibile. Ovviamente ci sono procedure di autorizzazione complesse, ma non si può dire che la cosa non sia possibile. In definitiva, quindi, bisogna valutare tutti gli impatti, non solo quello che esce dalla ciminiera, e capire cosa succede se per caso dovesse aumentare il prezzo della legna.


S.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli impianti di teleriscandamento a biomassa sono molto diffusi in Alto Adige, in particolare nella Val Pusteria, pare senza creare un impatto negativo sull'ambiente e pertanto con gradimento della popolazione. Ma l'Alto Adige ha una superfice boschiva che copre il 42 % del territorio; pertanto anche io mi chiedo dove andiamo a prendere la legna, tanto più che nella nostra zona si tende a tagliare alberi piuttosto che a rimboscare.
Roberto Colombo

Anonimo ha detto...

Il teleriscaldamento a biomassa è molto diffuso in Alto Adige, regione che ha grande rispetto per l'ambiente e pertanto parrebbe esere una buona soluzione per produrre enrgia pulita. Ma l'Alto Adige ha una supoerfice boschiva che copre il 42 % del territorio; mi chiedo anche io dove troveremo il legname visto che da noi si tende a disboscare.
Roberto Colombo

Anonimo ha detto...

qualcuno è già partito per la val d'ossola

Ely

Anonimo ha detto...

suggerimento:
visto che l'area dove dovrebbe sorgere questo impianto dovrebbe essere commerciale perchè i nostri amministratori non contattano qualche imprenditore (gia presente sul territorio) per un eventuale interesse di ampliamento del negozio gia esistente in paese?
credo che la struttura è gia li bella che pronta il nero lo si puo sostuire con il giallo e ovviamente aggiungere l'animale Felino piu grande del pianeta .
Vero ci sarà una nuova realtà commerciale ma credo anche qualche posto in piu di lavoro e sicuramente un pò più di ordine, cortesia, igiene e pulizia in un negozio dove tanti nostri compaesani si servono ogni giorno spesso costretti a malincuore per mancanza di alternative.
provate no? non spendete nemmeno i soldi per fare il referendum e magari (ripeto : magari) non perdete le prossime elezioni per 22+1 voti.
saluti
Mariagrazia



Anonimo ha detto...

La Commissione ecologia, che come sapete è composta da membri che rappresentano la maggioranza e la minoranza consigliare, ha avuto modo di confrontarsi venerdì scorso con i responsabili della ditta Ely, e di sottoporre tutti i dubbi che voi avete giustamente sollevato nel vostro post, e che sono stati sollevati anche all’interno dei commenti postati su VareseNews, nochè molti altri, valutando in maniera attenta benefici e problemi che tale impianto può portare sul territorio in termini ecologici, ambientale, economici e sociali, ponendo tra l’altro grossa attenzione alle emissioni in atmosfera e agli scarti di lavorazione.
Il confronto è durato più di 3 ore.
La commissione ha raccolto informazioni che sta valutando in questi giorni, confrontandosi anche con altri tecnici esperti nel settore e nella materia, e fornirà il suo parere nella seduta di venerdì 30 novembre prossimo.
Questo per fare il massimo della chiarezza rispetto la procedura adottata all’interno della Commissione.
La stessa ditta Ely (che dubito sia firmataria di uno dei commenti apparsi sul blog) ha confermato che è la prima volta che un’amministrazione segue questo tipo di iter di confronto, mentre nelle loro precedenti esperienze i rapporti erano solo ed esclusivamente a livello di giunta.

La val d’Ossola è una splendida valle, e ormai faccio il pendolare da quasi dieci anni. Anche se ora ci siamo definitivamente trasferiti torniamo a Solbiate quasi 2 volte alla settimana, senza mai sottrarci agli impegni che abbiamo preso, usando il più delle volte anche la macchina a GPL della mia compagna, per non emettere troppe emissioni ….
Emette più CO2 chi parla a vanvera.
(P.S.:qui l’anonimato non si critica??)

Roberto Viganò – Presidente Commissione Ecologia

Dronning ha detto...

Personalmente sono contento che ci sia un confronto più stretto tra azienda e comunità in senso lato, cosa che ad esempio non è avvenuta a suo tempo con Pedemontana, ma questo è un altro discorso.
Volevo chiedere se è possibile avere un resoconto delle conclusioni della commissione ecologia, così ci facciamo un'idea anche noi (intendo tutti i cittadini che non hanno rappresentanza in commissione).
Per quanto riguarda la Val d'Ossola giuro che non avevo capito l'allusione, che tra l'altro mi sembra abbastanza sciocca perché non pertinente. L'anonimato l'ho criticato più volte in passato ma poi ho gettato la spugna perché è un problema irrisolvibile, a meno di filtrare la maggior parte dei commenti (così poi ci tacciano di censura). Di certo non è stata una "dimenticanza" deliberata.
Ivan

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda i contenuti della commissione, stiamo stendendo il verbale.
Quello che posso tranquillamente anticipare, come ho già fatto con i giornalisti, è ciò che segue:
- Sono arrivate garanzie circa l’utilizzo esclusivo di legno vergine (da coltivazioni, da scarti di attività di giardinaggio, da taglio controllato di boschi, …), fugando ogni dubbio circa l’utilizzo di biomassa generica nell’impianto;
- Sono state fornite indicazioni relative al funzionamento del gassificatore, e delle relative emissioni, discutendo in modo particolare sul tema delle emissioni in atmosfera e degli eventuali scarti di lavorazione;
- È stato fatto il punto anche sul sistema viabilistico e sul trasporto delle merci, calcolando un traffico non superiore a circa 20 autotreni alla settimana;
- Si è valutato inoltre la produzione in termini di energia elettrica e termica al fine di comprendere il reale vantaggio che la comunità potrebbe ricavarne.
La commissione ecologia, e per questo non posso dirti molto, ha preso l’impegno di valutare attentamente il progetto anche sulla base delle nuove informazioni acquisite dalla ditta Ely, procedere con ulteriori approfondimenti e confronti, e giungere ad una decisione nella prossima riunione che si terrà venerdì 30 novembre. In tale sede chiederò ufficialmente alla Commissione come rendere pubblico il verbale delle 2 riunioni, magari con una pubblicazione ufficiale sul sito del comune.
Spero sia chiaro a tutti i lettori del Vs blog che come Commissione non stiamo nascondendo nulla per il momento, ma vogliamo seguire l’ufficialità delle riunioni e uscire con atto formale.

Nel frattempo ti ringrazio per la presa di posizione sui commenti poco furbi dell’anonimo firmato “Ely”.

Roberto Viganò

Anonimo ha detto...

Da Varese News «Questa società, leader nelle energie rinnovabili, vorrebbe acquistare 15.000 metri quadri di terreno per costruire una centrale di gassificazione»
Qualcuno sa chi è o chi sono i ''fortunati possessori'' del terreno che intendono acquistare?
Grazie