mercoledì 6 febbraio 2013

L'Ecomuseo della Valle Olona


di Stefania Laganà

L’aspetto più interessante e innovativo del concetto di  ecomuseo, termine coniato nel 1971, è quello di prestare particolare attenzione al legame tra comunità e territorio e di porsi come obiettivo fondamentale la conservazione, l’interpretazione, la comunicazione e la valorizzazione del patrimonio sociale di un luogo, ovvero dell’insieme di beni storici, artistici, monumentali, archivistici, antropologici, librari e tutto ciò costituisce testimonianza.

Anche l’ambiente, esplicitamente ricordato nel nome, diventa oggetto di valorizzazione e tutela.

L’ecomuseo è stato definito lo specchio dove una popolazione si guarda per riconoscersi, per capire il territorio in cui abita e in cui hanno abitato le popolazione che l’hanno preceduta.

Un confronto schematico tra museo ed ecomuseo potrebbe essere utile per meglio chiarire cosa li differenzia e caratterizza. I musei possiedono una collezione, gli ecomusei un patrimonio, i primi si collocano in un immobile, i secondi su un territorio, i musei si rivolgono e vivono grazie ai visitatori, gli ecomusei operano per una popolazione.

In Italia esistono già alcuni esempi di ecomuseo, soprattutto in Piemonte, come l’Ecomuseo dell’Industria Tessile a Perosa Argentina, l’Ecomuseo Feltrificio Crumière a Villar Pellice, l’Ecomuseo del Tessile a Chieri, ecc.

All’estero si sono sviluppati prima, uno dei più celebri è l’Ironbridge George Museum a Telford (Regno Unito), fondato nel 1968 per salvaguardare l’identità del luogo, fortemente legata alla lavorazione del ferro, attraverso il recupero dell’archeologia industriale.

Anche la Valle Olona è un luogo ricco di storia che merita di essere ricordata; ci sono gli edifici delle grandi aziende del passato, i mulini, piccole e grandi bellezze artistiche , oltre che a testimonianze della Ferrovia della Valmorea, rimasta attiva fino agli anni Cinquanta e che serviva gli  stabilimenti trasportando merci e persone fino in Svizzera.

Il progetto di un ecomuseo della Valle Olona dovrebbe nascere dal riconoscimento di un’importante realtà industriale del passato, che ha fortemente contribuito a plasmare e sviluppare l’intero territorio, e che ora giace in uno stato quasi di abbandono.

Non vuole e non deve essere un’operazione nostalgica, ma una grande opportunità per una vivace collaborazione di tutti i paesi della Valle, ognuno con il proprio patrimonio fatto di testimonianze materiali e non, per analizzare e trasmettere le potenzialità della Valle e offrire importanti spunti di riflessione per affrontare la situazione storica attuale.

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