domenica 14 aprile 2013

Come gestire i problemi locali di interesse sovracomunale?

Della serata di venerdì, dedicata a Elcon, gestione dell'acqua pubblica e fiume Olona, rimarrà sicuramente la rabbia dei cittadini. Il dibattito, infatti, è stato molto acceso, probabilmente perché i cittadini percepiscono l'esistenza di un muro impossibile da scalfire, dietro al quale stanno le soluzioni a questi problemi. E i sindaci insieme a loro. 
Se cittadini e Comuni non sono in grado di incidere sulle scelte politiche che riguardano problemi estremamente prossimi ma che hanno, allo stesso tempo, una portata più ampia, di carattere regionale (come l'inquinamento delle acque dell'Olona), se la Provincia viene percepita come un ente distante, incapace di agire al di fuori dell'ordinaria amministrazione e di esprimere una progettualità, se la Regione manca di volontà politica per mettere in campo soluzioni, come si esce dall'angolo? Partendo da questa domanda propongo una piccola riflessione, che spero raccolga qualche commento.

Un esempio del "cortocircuito" che si crea tra i diversi livelli istituzionali è rappresentato dal PGT di Solbiate Olona. Durante l'elaborazione di questo, la Provincia e l'ARPA (un ente regionale) criticarono alcune scelte contenute nel documento, soffermandosi in particolare sulla gestione di un pezzetto di territori che fa parte di «un ambito agricolo di PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), peraltro in rete ecologica regionale». Il Comune di Solbiate decide di proseguire per la propria strada, controdeducendo le osservazioni. La Provincia ricorre al TAR. Il Comune mette in campo gli avvocati. 

E l'area di cui stiamo parlando si trova a fianco del nuovo svincolo di Pedemontana, ritenuto da alcuni inutile e da altri utile per eliminare il traffico (soprattutto quello pesante) dalla Valle Olona. Dallo stesso svincolo parte la famosa «tangenzialina» che taglierà il Parco del Medio Olona fino a Castelseprio. Problematiche che vanno oltre il singolo Comune, per coinvolgerli tutti. Così come i PGT di Fagnano Olona o di Olgiate Olona non potranno che incidere anche sul territorio di Solbiate. Ma i processi decisionali quanto sono realmente condivisi e partecipati dai cittadini della Valle Olona? Non sarebbe conveniente una visione più ampia del territorio?

Due problemi, quindi: uno verticale, tra i diversi livelli istituzionali. Uno orizzontale, di gestione del territorio che muove da una visione limitata (al proprio Comune). Su questo secondo aspetto si sofferma uno studio realizzato da due professori del Politecnico di Milano (qui) secondo il quale più è piccolo un Comune (in termini di abitanti) più sono i metri quadrati che lo stesso consuma per l'insediamento di un nuovo abitante. Le cause sono diverse, ma sintetizzabili nell'insufficiente dotazione di strumenti e risorse dei comuni più piccoli, dove di conseguenza gli interessi privati trovano più facilmente soddisfazione. Si tratta di un problema diffuso a livello nazionale, poiché la maggior parte dei comuni italiani hanno meno di 5.000 abitanti e in questi risiede il 17% degli italiani, i quali gestiscono il 54% del territorio (sapete quali sono i comuni lombardi con maggiore estensione territoriale? Qui la risposta). 

Tornando al punto, mi chiedo: per una gestione del territorio e delle problematiche che lo riguardano (il fiume, Elcon) di maggiore respiro, pensare a una Unione di Comuni è ipotesi tanto scellerata? Allo stesso tempo, incentivando le Unioni, magari si potrebbe superare il sistema delle Province. I responsabili delle concessioni delle deroghe agli scarichi nell'Olona, a quel punto, sarebbe il sindaco di un Comune di medie dimensioni, che potrebbe comunque essere incalzato dalla cittadinanza ma che godrebbe anche del peso politico necessario per confrontarsi direttamente con la Regione. Avrebbe anche maggiori risorse, sia economiche - ottimizzando la gestione di alcuni servizi, ma comunque senza perdere in qualità e in "prossimità" -, che umane che tecniche e potrebbe realmente gestire un territorio che di fatto è omogeneo, ha vocazione economica omogenea, ha una storia comune, con un approccio complessivo che lo consideri nella sua totalità. 

Convenzioni tra i Comuni sono già attive (penso al servizio di Polizia Locale) può essere un'idea valida quella di ampliare i servizi gestiti in maniera coordinata, a partire da quelli relativi a urbanistica, territorio e questioni ambientali? Parliamone.

S.

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