lunedì 26 maggio 2008

La politica solbiatese spiegata al mio gatto - 1

di Ivan Vaghi

Tobia in realtà non è il mio gatto, è quello della vicina, ma ogni tanto prende volentieri possesso di casa mia e quindi è diventato quasi uno di famiglia. Soprattutto ha il merito di stare ad ascoltarmi quando gli parlo e a volte addirittura con aria interessata. Ho pensato quindi di provare a spiegargli come stanno le cose a Solbiate dal punto di vista dell’amministrazione pubblica del paese e in generale della situazione politica in vista delle elezioni del prossimo anno, così, giusto per provare a riordinare le idee. Ho fatto finta che potesse capire quello che gli dicevo ma al tempo stesso mi sono obbligato a non tralasciare niente, perché Tobia (per chi non lo avesse capito diventa l’impersonificazione allegorica di un cittadino di Solbiate che non sa niente di ciò che succede) ha bisogno di tutti i dati possibili.
Partiamo dalla attuale amministrazione, si tratta di una lista civica che ha vinto le ultime elezioni con un discreto margine, anche se non ha propriamente stravinto. Il sindaco è Giuseppe Bianchi detto Peppino, che assume anche l’incarico di assessore all’urbanistica, poi c’è Fabio Bianchi alla viabilità, Roberto Saporiti al bilancio, Massimiliano Paganini a sport e ambiente, Paolo Scattolin a cultura e istruzione, Paolo Costeniero al tempo libero. Il miagolio di Tobia mi ha dato da pensare che forse lui non avrebbe messo addirittura tre assessori per questioni di secondo piano mentre invece il sindaco accorpa due compiti così importanti, e in effetti non ho potuto dargli torto, ma andiamo avanti. Giunta e consiglio sono stati ereditati in gran parte dall’amministrazione precedente (due mandati), quindi, se non altro, non è l’esperienza che manca. Semmai c’è il rischio dell’instaurazione di una vera e propria “classe” amministrativa con quello che ne consegue (Tobia mi ha fatto intendere di avere letto “La casta” e la cosa lo preoccupa un po’). I maligni, e non solo loro, aggiungerebbero il fatto che una parte di questa amministrazione si “ispira” ad una gestione ancora più antica, quella che ha governato Solbiate per decenni e che di fatto non è mai uscita di scena, tanto che a presidente della società di servizi di Solbiate, una srl a controllo comunale che si deve occupare della gestione dell’acqua e di vari altri servizi, è stato eletto Moroni, che alcuni considerano il vero deus ex machina di tutta la questione. I non maligni invece riconoscono la competenza tecnica e quindi i vantaggi che la sua presenza può portare.
Dicevamo dell’eredità politica di questa amministrazione rispetto alla precedente, cioè i due mandati di Antonello Colombo che lo hanno fatto apprezzare sia dal punto di vista della ricaduta sulla popolazione della sua gestione, sia a livello di credito personale raggiunto tra i solbiatesi (e questo potrebbe essere un fattore tutt’altro che trascurabile). Nonostante però la continuità politica (ripeto, alcuni assessori e diversi consiglieri), Antonello Colombo non è stato considerato per eventuali incarichi in questa amministrazione (anzi, si può dire che non sia stato gradito). Punto, ogni riflessione su questo argomento diventa del tutto personale e quindi al momento non serve. Pare però che lo stesso Antonello Colombo non abbia nessuna intenzione di farsi da parte definitivamente quindi è probabile che avrà un ruolo nelle prossime elezioni amministrative, forse con una nuova lista, ma al momento non ci sono notizie certe quindi non lo possiamo sapere.
Veniamo all’attuale opposizione. Alle scorse elezioni si erano presentate quattro liste. Preferirei sorvolare sulla Lega, che si è presentata da sola, ha raccolto i suoi voti e poi è abbastanza sparita. Scelte loro. Le altre due erano liste civiche (Insieme per Solbiate e Uniti per Solbiate, o qualcosa del genere), una di ispirazione sinistrorsa e una destrorsa, che se si fossero presentate insieme avrebbero vinto le elezioni. Questa considerazione ha portato ad un loro avvicinamento che si è concretizzato con la decisione di far uscire un bimestrale, La voce solbiatese, e soprattutto con un accordo politico in vista delle prossime elezioni, dove una lista del giornale si presenterà candidando esponenti di entrambe le precedenti liste. Tobia miagola di nuovo lasciando intendere che è abbastanza perplesso dalla scelta, come è possibile che esponenti di area ideologica PD possano lavorare con esponenti di area ideologica di Forza Italia e AN? Ho risposto che La Voce ha deciso di mettere in secondo piano la questione puramente ideologica, decidendo di concentrarsi sull’impegno a lavorare per il bene del paese e raccogliendo le persone che hanno voglia, entusiasmo, ed un progetto comune di intervento, al di là di come la pensano politicamente.
Al momento attuale pertanto sappiamo che avremo a che fare con due liste civiche, una dell’attuale maggioranza e una dell’opposizione, probabilmente con la Lega che presumo si presenterà da sola e raccoglierà i suoi voti prima di sparire di nuovo (a meno che non vinca), e con l’incognita di Antonello Colombo. Tobia mi guarda perplesso, in effetti manca qualcuno. Lo tranquillizzo, non è che il PD si stia disinteressando della questione, ma il fatto è che si trova in una situazione abbastanza delicata dal momento che abbiamo simpatizzanti (e attivisti) in entrambe le liste civiche, e che nostro compito al momento è quello di capire qual è la lista da appoggiare e in che modo. Per questo motivo abbiamo chiesto a due dei componenti del circolo, Lucio Ghioldi consigliere di maggioranza e Luigi Colombo consigliere di opposizione, di spiegarci come vedono la questione al momento, di raccontare le scelte dell’attuale amministrazione sia passate che future e di darci la loro opinione in merito.
Ho cercato di riassumere il più possibile perché Tobia si addormenta facilmente. Il consigliere di maggioranza ha illustrato una situazione ideale, di un paese senza problemi finanziari anche grazie ad una gestione oculata delle assunzioni negli anni passati, che non risentirà del mancato introito dell’ICI per la prima casa, che garantisce servizi sociali e aiuti alle associazioni. Ha orgogliosamente sottolineato che Solbiate non ha accettato né mai lo farà (se non con la forza) di sottoscrivere la richiesta di intervento provinciale sulle strutture idriche, intervento che Solbiate ha fatto autonomamente e con lungimiranza, e che ora potrebbe essere neutralizzato a causa del versamento di nuovi fondi per intervenire in quei comuni che invece se ne sono disinteressati. Sono molti comuni a guida leghista, e questo bisogna dirlo, perché il disinteresse della Lega per le questioni locali non è evidentemente solo un problema solbiatese. Interrogato sulla questione ha anche illustrato i progetti del comune sull’area ex-Sir (e relativa bonifica) e sui nuovi progetti di viabilità. Ma su questi argomenti ho ritenuto di entrare nel merito in un momento successivo, prima ho raccontato a Tobia dell’intervento dell’esponente della minoranza, che ha sottolineato soprattutto la mancanza di trasparenza dell’attuale amministrazione relativamente alle scelte di spesa e ai progetti, la mancanza di un piano viabilistico integrato (compreso lo spreco di denaro per un inutile studio di viabilità nel centro storico), la chiusura verso l’elezione di un esponente della minoranza nel consiglio della già citata società di servizi, e la gestione non propriamente limpida del progetto di riqualificazione dell’area ex-Sir, che secondo loro non ha seguito le procedure corrette. Sembra però che ad animare la loro lista sia soprattutto la volontà di porre fine ad una “dinastia”, intento sicuramente lodevole ma che ha suscitato la critica di chi pensa che sia comunque più importante proporre qualcosa che non lavorare contro qualcuno.
L’incontro finisce così, per il momento. Adesso abbiamo più elementi per ragionarci su, ma rimane comunque il dubbio sul da farsi. Tobia mi fa capire che per il momento può bastare e mi indica con il muso, inequivocabilmente, la porta del frigorifero (da cui spesso escono inenarrabili prelibatezze). Decido di accontentarlo in cambio della promessa di stare a sentire, nel prossimo futuro, la seconda puntata.

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