domenica 18 settembre 2011

Da Cromwell a Berlusconi

Per quanto tu possa aver fatto qualcosa di buono, questo non giustifica più la tua presenza. Per l’amor di Dio, vattene! Oliver Cromwell era un tipino niente male, morì prima della sua condanna a morte, ma stava talmente sulle balle al re inglese che lo ha fatto disseppellire per giustiziare il suo cadavere. Sono passati quasi quattro secoli da quella frase pronunciata da Cromwell all’indirizzo del reggente inglese, ma si può utilizzare ancora oggi da noi, ammesso e non concesso che Berlusconi abbia fatto qualcosa di buono. Ma sorvoliamo su questo punto, altrimenti dicono che ce l’abbiamo su con lui.

Guardiamo semplicemente ai fatti di un governo che viene costretto a una dura manovra finanziaria per far fronte a una crisi che prima è stata negata e poi audacemente data per superata quando ancora doveva iniziare. Per mettere insieme qualcosa, che comunque non va bene, ha dovuto cambiare idea diverse volte perché c’era sempre qualcuno da non scontentare. Soprattutto la Lega. Nel caso Berlusconi se ne sia dimenticato lo scopo ultimo della Lega è la secessione di quella che chiamano Padania, il che vuol dire che la rovina dell’Italia sarebbe una situazione estremamente favorevole per conseguire il loro obiettivo. Traducendo, abbiamo al governo un componente politica che non ha nessun interesse a salvare il nostro paese, anzi. Fosse per me li arresterei per alto tradimento, e invece sono lì, delegati a prendere decisioni. E Berlusconi che fa? Rimane a farsi manovrare, prigioniero della sua vanità e dell’incapacità di accettare la sconfitta.

Lo sappiamo tutti che il famoso “passo indietro” di Berlusconi non potrà risolvere automaticamente il casino in cui siamo finiti, ma sarebbe comunque un buon inizio, perché potremmo recuperare considerazione internazionale e fiducia da parte degli investitori. Soprattutto potremmo avere un governo (di qualsiasi colore sia) non più prigioniero della follia della Lega e senza la zavorra delle decine e decine di “collaboratori” scelti tra quelli più bravi nella pratica del servilismo e del leccaculismo. Insomma, un governo che potrebbe avere mani libere per prendere le decisioni più utili al nostro paese.

Presidente Berlusconi, se davvero ama il suo paese (facciamo finta di non aver sentito quella telefonata…) lo deve finalmente dimostrare. Metta da parte il suo amor proprio, faremo lo sforzo di concederle l’onore delle armi riconoscendole qualche buona cosa che lei ha fatto (se ci impegniamo la troviamo), ma per l’amor di Dio, se ne vada!

Ivan Vaghi

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