giovedì 7 giugno 2012

Meglio tardi che mai?

I Piani d'Area, previsti dalla Legge 1/2000 e confermati dalla Legge 12/2005, hanno lo scopo di orientare lo sviluppo del territorio individuando una sintesi sovracomunale. Il Comune di Cernusco sul Naviglio è tra i 27 Comuni, appartenenti al territorio Martesana - Adda, che insieme alla Provincia di Milano e con la consulenza del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, hanno portato a compimento l'esperienza di co-pianificazione per il Piano d'Area Martesana - Adda. La discussione tra le Amministrazioni si è svolta attraverso un ciclo di incontri tra il 2003 e il 2006, aperti a tutti i cittadini e alle istituzioni. Al centro del Piano vi è la definizione di una rappresentazione strategica che evoca una nuova identità territoriale: un territorio in chi si ci muove meglio, in cui e di cui si ci sente cittadini, un territorio che investe sulla abitabilità, produzione della qualità.
Nell'interlocuzione con i Comuni sono state proposte due immagini strategiche del cambiamento: "Città Parco" e "Città dell'economia che cambia". L'immagine della "Città Parco" ha posto in evidenza i temi progettuali legati alle risorse ambientali presenti nel territorio e alla loro salvaguardia e valorizzazione. Pensare al territorio Martesana - Adda come a una "Città Parco" ha significato interrogarsi sulle pratiche che quotidianamente vi si svolgono, e su quelle che potrebbero interessarlo in futuro. L'immagine di "Città dell'economia che cambia" ha invece evidenziato un territorio a doppia velocità, che organizza il proprio tessuto produttivo in relazione alle grandi infrastrutture da un lato (logistica, grandi imprese, grandi contenitori del commercio, terziario tradizionale), e alla rete viabilistica locale dall'altro (piccole imprese, piccolo commercio, ecc). Si tratta di due immagini complementari e apparentemente contraddittorie, che accettano la necessità di confrontarsi con la tensione alla trasformazione in un quadro di sostenibilità.

Antonio Longo e Alessandro Alì, Progetto urbanistico e risorse scarse - Il Piano di Governo del Territorio di Cernusco sul Naviglio, ALINEA Editrice, Firenze, 2011.


Abbiamo preso i residui del Piano Regolatore precedente e siamo andati in riduzione sia dei volumi che del consumo di suolo. Alla fine, il nostro PGT è risultato un piano urbanistico che è riuscito a risparmiare il 40% del consumo di suolo rispetto ai residui del Piano Regolatore precedente, e a cubare - tra abitativo e terziari - molto, molto meno di quelle che erano le previsioni iniziali e i residui del Piano Regolatore del 2002.

Abbiamo inoltre introdotto il principio di "compensazione preventiva". [...] Abbiamo stabilito, con il nostro PGT, che per ogni metro quadrato di Superficie lineare piana che verrà realizzata l'operatore dovrà cedere al Comune quattro metri quadri di area verde. Se le edificazioni avverranno su strutture già costruite, che verranno rimaneggiate, dovranno essere due i metri quadri di area verde da cedere al Comune. E' un principio che è statuito nelle legislazioni dei paesi nordici e della Germania e che nel nostro Paese ancora non vede attuazione o comunque una normazione. Noi lo abbiamo inserito nelle nostre regole e il nostro PGT è risultato indenne da qualsiasi ricorso al TAR, e quindi oggi è norma per il nostro Comune.

Eugenio Comincini, sindaco di Cernusco sul Naviglio.


Tutto questo per dire che a Solbiate, giovedì prossimo, c'è questa iniziativa, a PGT già adottato dal Consiglio comunale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Possiamo dire di tutto dell'attuale Amministrazione ma di certo dobbiamo riconoscergli la capacita' di stupirci ogni volta. Consiglio Comunale convocato in (doppia) seduta straordinaria all'ultimo giorno utile per discutere delle proposte della Giunta riguardo l'IMU. Voi che chiave di lettura date?
Il manifesto esposto dall'Amministrazione lasciava intendere che fosse cosa fatta. Quindi le cose possono essere classificate come "fatte" prima di discuterle in Consiglio?

Alberto

Anonimo ha detto...

Finalmente si riconosce indirettamente quello che avevo anticipato giorni fa al gestore di questo blog e che da tempo avevamo segnalato agli uffici competenti dell'amministrazione. La legge è chiara, in mancanza di delibera consigliare, la prima rata dell'IMU sulla prima casa bisogna pagarla in base all'aliquota base dello 0,4. Non basta una delibera di giunta che "propone" al Consiglio Comunale l'innalzamento della detrazione fino ad annullare il pagamento della prima rata IMU prima casa. Il manifesto, senza la delibera di approvazione in Consiglio Comunale, avrebbe spinto molti solbiatesi ad un comportamento difforme alla normativa. Ora mi sento più tranquillo anche se, le scelte fatte, hanno un "rovescio della medaglia" pesante e preoccupante in un momento di crisi economica così marcato, ma ne potremo parlare ampiamente più avanti.
Antonello Colombo