di Ivan Vaghi
Credo che si presti bene la metafora delle sabbie mobili:
più ti agiti più affondi, per venirne fuori devi stare calmo e accettare
l’aiuto di qualcuno, anche se non ti sta molto simpatico. Il PD è nelle sabbie
mobili, anche l’Italia nel suo complesso lo è così come il nostro Presidente,
che si è accontentato di un escamotage
completamente inutile perché non sa che pesci prendere. I dieci saggi devono
stabilire quali sono le priorità. Capirai, anche mia nonna sa quali sono le
priorità, basta chiedere a lei senza perdere tempo e si risolve tutto, ma
evidentemente non è questo il loro obiettivo.
Ma restiamo in casa. Bersani ha voluto con tutte le sue
forze chiedere l’elemosina al Movimento 5 stelle. Mia nonna mi ha telefonato
per dirmi che si stava andando a schiantare contro la sua fine politica. “E
contro la fine politica di tutti quelli che ha intorno”, ho aggiunto io. “Quelli
sono già finiti da tempo”, mi ha risposto. Mia nonna ha preso la licenza
elementare studiando per conto suo quando era già nato il suo primo nipote, ma
si sa, i contadini hanno il cervello fino, mica conta il titolo di studio.
Quello che invece è successo ha del surreale: Bersani è andato dal suo peggior
nemico con il cappello in una mano e con una spada da samurai nell’altra, quindi
ha consegnato la spada a Grillo perché gli tagliasse la testa. “Non può essere
così facile”, diceva Grillo tra sé. Invece sì, era proprio così facile.
Già che ci siamo diciamocela tutta: più passa il tempo più
provo sospetto e compassione per i grillini. Provo sospetto perché stiamo
parlando di un’esperienza politica rivoluzionaria ma in senso negativo, visto
che il loro obiettivo è quello di eliminare i livelli intermedi del controllo
democratico (partiti, sindacati, giornali ecc.). In questo modo sarà più facile
instaurare un sistema di controllo assolutistico in cui il capo comanda e tutti
gli altri sono costretti a obbedire. Il loro progetto a breve termine a questo
punto è chiaro: facciamo fallire la legislatura, alle prossime elezioni vincerà
ancora Berlusconi, il paese piomberà definitivamente nel caos e a quel punto
arriviamo noi e ci prendiamo tutto. Sulla pelle degli italiani ovviamente.
Provo invece compassione per tutti quegli attivisti grillini
in buona fede che si stanno facendo manipolare e per tutti quelli che li hanno
votati confidando, con speranza e disperazione, di trovare finalmente qualcosa
di buono in qualcuno. Perché qualcosa di buono c’è, indubbiamente, ma ho sempre
più la convinzione che sia un mezzo e non un fine.
Quindi, che si fa? Facciamo un accordo con Berlusconi così
decide tutto lui? Sì, perché in quel caso mica si può più parlare di corruzione,
evasione fiscale, riforme varie e tutte quelle belle cose che abbiamo in mente
di fare. Zero, kaputt, verrà solo tolta l’IMU senza copertura finanziaria e poi
sarà un lungo viaggio verso la rovina del paese con il PD protagonista e
responsabile. Vogliamo fare il gioco di Grillo e consegnare del tutto il paese
a Berlusconi? Perché di sicuro le prossime elezioni le vince lui: la facilità di
assimilazione della massa è assai ristretta ed il suo intendimento è piccolo,
per contro, la sua smemoratezza è grande (Adolf Hitler, Mein
kampf). Detto altrimenti: il popolo
lasciato a se stesso sceglierà sempre Barabba (mia nonna), concetto molto
chiaro sia a Berlusconi che a Grillo.
Agitarsi nelle sabbie mobili porterà a questo tipo di risultati, quello
che invece Bersani deve fare è accettare il destino del politico responsabile:
mettere in primo piano il bene del paese a costo di sacrificare se stesso. Che
è come dire che lui e la sua cricca si devono fare da parte, non prima però di
un ultimo, prezioso scatto d’orgoglio: rifiutare con sdegno qualsiasi tipo di
accordo con il PDL; impuntarsi per non eleggere al Quirinale un amico di
Berlusconi (e nemmeno il Berlusca stesso, va da sé); costringere Grillo a dire
ai suoi elettori che le cose si potevano anche cambiare ma che il M5S ha
preferito non farlo perché non ne aveva voglia; infine sostenere Renzi come
candidato premier alle prossime elezioni, l’unica possibilità per non far
vincere Berlusconi di nuovo. Renzi non mi sta simpatico, è un fanatico del
personalismo, si basa su un corpus di
idee politiche discutibili, non disdegna qualche deriva populista e nemmeno di
piegare le regole a suo favore. Però è quello che sta tendendo la mano per
tirarci fuori dalle sabbie mobili e anche se non ci sta simpatico non siamo
nelle condizioni di rifiutarla. La priorità è salvare il paese, poi al limite
ci mettiamo a discutere per alleggerire la sua pesantezza (che non è
insostenibile ma nemmeno trascurabile).
1 commento:
Quando il PD diventera' un partito normale? e la piantera' di guardare in casa d'altri,da quando Bertinotti ha fatto dimettere il governo Prodi non e' cambiato nulla,non riuscite ad essere uniti gli elettori vi hanno dato una mano togliendovi Ingroia,Di Pietro, quasi Vendola, ma voi ancora niente,date la colpa a Grillo se vince Berlusconi,Renzi si Renzi no, basta non se ne puo' piu'!!!! potevate cambiare qualcosa con Monti e non l'avete fatto, dando la colpa all'urgenza dell'Italia La gente si apetterebbe, oltre le parole, qualcosa d'altro da una forza che vorrebbe governare.
Un apolitico che ama il proprio paese
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