giovedì 9 maggio 2013

L'Olona arriva in Regione

9 maggio 2013. La Regione Lombardia chiama a raccolta gli amministratori del Medio Olona (e di Legnano) insieme a società e enti che condividono responsabilità riguardanti le condizioni dell'Olona. L'occasione è la prima seduta della VI Commissione, presieduta da Luca Marsico (PdL) ex assessore della Provincia di Varese. Non pervenuto il sindaco Melis, mentre era presente l'assessore ai Servizi Sociali, Andrea Aspesani.
Tantissime le cose dette e perciò semplifico andando per punti e riportando parti di interventi, pezzi di analisi, proposte e denunce che più mi hanno colpito:

  • Luca Marsico: le problematiche che riguardano l'Olona andrebbero risolte contemporaneamente. Le responsabilità, però, sono diffuse. Di conseguenza è necessario individuare le competenze, sentire anche comitati, associazioni, l'Unione degli industriali e quindi proporre un quadro sintetico di intervento alla Giunta Regionale. La pista ciclabile - paradossalmente, ma in fondo è un bene - ha acuito la visibilità dei problemi dell'Olona.
  • Celestino Cerana (Marnate) ha messo in fila le cause dell'inquinamento delle acque: 1) depuratori obsoleti che, in caso di piena, funzionano male; 2) scarichi diretti nel fiume, alcuni in deroga, alcuni abusivi; 3) sfioratori* che non lo sono più, nel senso che tracimano anche quando non si è in una situazione di "troppo pieno"; 4) l'impossibilità di effettuare investimenti finché non sarà operativo l'ATO.
  • Consorzio Fiume Olona: necessità di un monitoraggio degli scarichi aggiornati e in aggiornamento, che sia ufficiale. Tra le cause dell'inquinamento delle acque è da annoverare anche l'antropizzazione e l'abbandono delle attività agricole. Il consorzio, all'inizio del secolo, gestiva l'irrigazione di 1.100 ettari agricoli, che sono diventati 700 negli anni '70, 500 negli anni '90, 300 adesso. Sarà inoltre utile superare decisamente i confini amministrativi comunali, costituendo reti che comprendano anche le associazioni e gli enti che condividono competenze o comunque portatori di conoscenze specifiche dato che "non molti esperti conoscono l'Olona". Bisogna infine prendere atto che il Contratto di Fiume (che, in sostanza, prevedeva la costituzione di un tavolo di discussione delle problematiche dell'Olona), istituito nel 2004, non è decollato, nonostante sia una delle vie principali per poter accedere ai finanziamenti europei.
  • Società ambientale Fiume Olona: solamente il depuratore di Gornate Olona è aggiornato e la situazione delle acque, in realtà, non è peggiore di dieci anni fa. Nel 2011 furono chiesti, al Piano d'ambito, 32 milioni per effettuare interventi sui depuratori, dei quali 23 urgenti. 10,3 per Varese, 3,65 per Viggiù, 5,10 per Cairate, 7 per Olgiate (mi sono perso Cantello, ma penso sia il rimanente...). Altro aspetto preoccupante riguarda ciò che entra nel depuratore e che nessuno conosce a causa della "utenza disordinata dell'Olona". Si tratta di un problema che ha assunto oramai dimensione europea. La soluzione passa attraverso la previsione di costi (per migliorare la qualità delle acque) ma anche di ricavi che potrebbero derivare da tutto ciò che sta attorno al fiume (questo passaggio penso meriti un approfondimento).
  • Paolo Mazzucchelli (Cairate): i sindaci sono totalmente impotenti e perciò si auguro che non debba succedere di ritrovarsi in un'aula giudiziaria. 
  • Giuseppe Migliarino (Gorla Minore): la responsabilità è prevalentemente regionale. E' fondamentale, per "curare" il fiume, dividere le fognature (acque bianche e nere) ma i bilanci attuali dei Comuni non permettono interventi decisi in questa direzione.
  • Giorgio Volpi (Olgiate Olona) ha rimarcato la differenza di costo dell'acqua tra Italia e nord Europa: se nel nord Europa l'acqua costa quattro volte tanto è spiegato come mai i fiumi siano quattro volte meglio.
  • ARPA: la presidentessa ha sostenuto che gli scarichi in deroga diretti nel fiume non esistono: passano comunque dalla fognatura. Successivamente la dottoressa Cazzaniga (se non sbaglio) ha invece parlato di una ventina di scarichi di insediamenti produttivi autorizzati a scaricare direttamente nel fiume. Ora: o ho capito male io (possibilissimo) o è la contraddizione è evidente. Comunque è stato ribadito che gli scarichi in deroga non rappresentano una particolare criticità in quanto tali, poiché i problemi derivano anche dagli scarichi industriali che confluiscono nelle fognature, tanto che nei periodi di secca le acque provenienti dai depuratori rappresentano il 60% della portata del fiume. Tutto questo discorso non mi è sembrato per nulla chiaro. Infine, ARPA sta inaugurando un progetto pilota sull'Olona che prevede il posizionamento di alcune sonde multiparametriche che svolgano una funzione di monitoraggio continuo e abbiano la possibilità di fare autocampionamento. 
*Sfioratore: un sistema che consente di allontanare l'eccesso di carico idraulico che la rete può trasportare durante eventi meteorici particolarmente intensi all'impianto di depurazione, scaricando direttamente tale eccesso in acque superficiali.

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