La domanda sorge spontanea
(copyright Pazzaglia, chi era ragazzo negli anni '80 apprezzerà la citazione):
ha senso fare opposizione a Solbiate Olona? Il ruolo dell'opposizione non è
rompere le scatole alla maggioranza ma aggiungere spazi operativi all'azione
amministrativa, facendo presente le lacune, proponendo eventuali variazioni
alle decisioni da prendere, portando all'attenzione situazioni dimenticate o
trascurate. Nonché esercitare un contropotere legislativo all'azione di chi
amministra. Tutte queste belle cose hanno però un limite che a Solbiate sembra
insormontabile: è necessario cioè che la maggioranza accetti il ruolo
dell'opposizione e gli dia il giusto peso.
Nel consiglio comunale del 9
settembre l'opposizione non era nemmeno presente. Il motivo è molto semplice:
la convocazione e quindi la modalità di svolgimento del consiglio erano
illegittime, quindi illegali. Pensiero comune dei nostri amministratori: who
cares? (dall'americano: chi se ne fotte?) A Solbiate ormai è chiaro che esiste
una ristrettissima oligarchia di persone che prende tutte le decisioni e agisce
motu proprio (come il papa), cioè
senza chiedere il parere di niente e di nessuno, disinteressandosi delle regole
di convivenza e a quanto pare anche di quelle normative. Il vantaggio di vivere
alla periferia dell'impero, come succede a Solbiate, è che nessuno chiederà mai
conto ai potentati locali di quello che fanno e di come si comportano. Il
risultato, chissà com'è, è che c'è sempre qualcuno che se ne approfitta. Per
cui, who cares? il reggente del granducato di Solbiate Olona potrà sempre
comportarsi come meglio crede tanto nessuno sentirà mai la necessità di farlo
smettere, né di fatto avrà il potere di farlo, tanto meno quattro consiglieri di
opposizione per quanto eletti per volontà popolare.
Quindi torno alla domanda
iniziale, quella spontanea: che senso ha fare opposizione? Perlomeno che senso
ha farla in questo luogo sperduto tra autostrade e centri commerciali? Per
inciso, chi ha letto un minimo di psicologia sociale vi ha sicuramente
identificato due elementi chiave di alienazione, ma questo è un altro discorso.
Probabilmente non ha nessun senso, e la mancata presenza in aula della
minoranza ne ha dato una dimostrazione simbolica più che evidente. Perché non ha
senso fare opposizione se chi governa non riconosce il tuo ruolo, se ti vede
esclusivamente come un nemico e se pensa a te solo per trovare il modo di
ridicolizzarti, calunniarti o farti tacere in qualche modo attraverso poster e
articoli farlocchi sui giornali.
Incidentalmente nel consiglio
comunale sono state anche prese delle decisioni. Sbagliate, ovviamente. Il
prode Stefano spiega perché (qui trovate anche
tutti i numeri). Su una cosa però non sono d'accordo con lui, cioè che la giustizia
fiscale è difficile da ottenere. A parere mio non lo è, anzi, è una cosa molto
semplice, basta volerlo fare. Si parte da una prima idea di base, che è quella
di proteggere il più possibile chi è in difficoltà o chi è a rischio di
diventarlo. Si aggiunge la seconda idea di base, che è quella di recuperare
quello che non si incassa da chi ha di meno facendoselo dare da chi ha di più.
Il resto sono numeri da mettere in sequenza.
La politica fiscale del granduca
di Solbiate invece è esattamente opposta, cioè creare un'ampia zona di
contribuzione fiscale che agevola chi ha redditi più alti e penalizza chi li ha
più bassi. Sarà perché le linee rette, equazione semplice, sono più facili da
scrivere di quelle curve, che necessitano l'uso di incognite elevate al
quadrato. C'è chi non è avvezzo all'analisi matematica e questo si può capire, però
da un assessore al bilancio non ce lo aspettiamo visto che ha la responsabilità
di gestire i soldi delle persone e di conseguenza della comunità. Si vede che
aveva altro da fare oppure, più probabilmente, ha eseguito degli ordini. In
fondo, who cares? non è mica un problema suo. Mi viene da pensare che di tutto
avevamo bisogno tranne che di regalare mensilmente una indennità piena a una
persona che deve solo eseguire ordini.
Pertanto buona fortuna agli
oppositori, compito ingrato, inutile e bersagliato da fesserie e comunicati
stampa. Avete la mia comprensione, per quello che vale.
1 commento:
Bellissimo articolo. Non sono vicino alle idee del PD, ma quando le analisi sono giuste non si può far altro che sottoscriverle. Banalizzando il tutto:
Ognuno ha il sindaco che si merita!
D'altronde "who cares?"
Antonio Vispo
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