Questa mattina è intervenuto al Parlamento Europeo Barroso, Presidente della Comissione europea; tracciando le linee programmatiche dell’esecutivo dell’Unione (quella Europea, veh) ha parlato di:
1. Riforma del patto di stabilità e crescita, secondo parametri che non tengano conto esclusivamente del deficit; maggior coordinamento economico tra i Paesi dell’Unione; sostenibilità economica. Il riferimento, esplicito, è alla situazione greca. (E un po’, anche, alla situazione degli enti locali…)
2. Programma di forte innovazione, che investa sulla ricerca e sulla formazione; attraverso la formazione, lotta all’esclusione sociale.
3. Lotta al cambiamento climatico.
4. Una politica migratoria per l’Unione Europea.
A sentire l’ultimo punto, quasi mi veniva da piangere. (Per la felicità, si intende). Incrociamo le dita, perché il rischio compromesso-formula che va bene a tutti (del tipo: rafforzare i controlli alle frontiere; miglioramento di FRONTEX) è elevatissimo. L’Unione Europea, dobbiamo essere sinceri, ha enormi difficoltà nell’adottare politiche audaci e realmente europee quanto si tratta di tematiche difficili, che comportano guadagni e perdite, e non esclusivamente guadagni.
S.C.
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