domenica 20 giugno 2010

"Come mai, come mai...

…sempre in c..o agli operai?” E’ lo slogan cantato dagli operai di Pomigliano. Bisogna capirli, sono davanti a un problema di occupazione e di retribuzione, accentuato dal fatto di vivere in una zona economicamente depressa. Ora si chiedono loro sacrifici, perché c’è la crisi, dicono, anche se fino a poco tempo fa dicevano l’opposto. Ora si fanno grandi proclami di tagli alle spese e di sacrifici per tutti i cittadini. Tutti, come no. Togliere qualcosa a chi ha già poco può essere un dramma, togliere qualcosa a chi ha moltissimo non è nemmeno un fastidio, non se ne accorge nemmeno. Ora, con la pistola alla tempia, i lavoratori di Pomigliano accetteranno i sacrifici che sono stati pensati per loro. Molti forse non si stanno ancora rendendo conto degli ulteriori sacrifici che saranno costretti a subire quando gli enti locali taglieranno servizi sociali, così come dettato dalla prossima Finanziaria.

Mi chiedevo, in questa situazione di potenziale tensione sociale, dove si trova il PD. Il PD è il partito che per primo ha cercato di smascherare le palle pseudo ottimistiche di mister B. Il partito che con un impulso di dignità ha lasciato l’aula dove si votava il decreto anti-intercettazioni, rievocando l’Aventino di epoca fascista e quindi dando anche un segnale fortemente simbolico al loro gesto. Segnale peraltro passato nella più assoluta indifferenza degli italiani, ma questo è tragicamente un altro discorso. Bene, date le premesse mi aspettavo di trovare il PD a fianco degli operai di Pomigliano. A spada tratta. E invece no, al loro fianco non c’è più nemmeno il sindacato. Anche questo è simbolico: gli operai, in generale i lavoratori più deboli, sono lasciati soli a combattere battaglie impossibili. Poi mi diranno che c’è troppo assenteismo, ma se il problema è quello che si combatta quello, non le famiglie dei lavoratori onesti, preda sicuramente più facile. Mi chiedo come mai il nostro partito faccia ancora così fatica a dire: “questo sì, questo no”. Come mai abbia così paura dell’accusa di essere “di sinistra” perché difende gli operai. Come mai, per correre dietro all’ambizione di essere un partito popolare e trasversale a tutti i ceti sociali, dimentichi le sue basi fondanti. Come mai.

P.S. Per la cronaca, c’è un precedente. Gli operai di Tychi in Polonia hanno accettato lo stesso ricatto dalla FIAT tempo fa. Le promesse dell’azienda a fronte dei sacrifici chiesti agli operai sono stati mantenuti solo in parte.


Ivan Vaghi

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