venerdì 8 ottobre 2010

Assemblea pubblica sul Diritto allo studio. Com'è andata?

Pienone al Centro Socio Culturale, per l'Assemblea pubblica convocata al fine di illustrare il tanto discusso Piano di Diritto allo Studio. La tesi dell'amministrazione, rappresentata sul palco dal sindaco Melis e dagli assessori Sansalone e Aspesani, è che la manovra attuata sia nella direzione della razionalizzazione delle spese, lasciando “pressoché intatti i servizi alla persona”. Melis, sin dall'inizio, ha portato le sentite scuse alla cittadinanza, da parte sua e dell'assessore Gadda, per le poco felici dichiarazioni rilasciate in Consiglio comunale.

L'amministrazione ha illustrato i cambiamenti, prendendo come esempio la scuola Primaria: per quanto riguarda i progetti, sono stati mantenuti l'Educazione motoria e l'Inglese, mentre sono stati eliminati l'Educazione musicale, il Teatro per le seconde e le quarte, il Chuckball (un gioco/sport) e la metà di un altro laboratorio didattico.

Per decidere i tagli, le insegnanti rappresentanti dei plessi scolastici sono state convocate a un incontro, nel mese di maggio. Una alla volta, non tutte e tre insieme, come gli altri anni. (Il pubblico ha reagito con un boato). Mentre Melis sostiene che i tagli siano stati condivisi, in quella sede, le maestre rispediscono al mittente: “non abbiamo condiviso nulla, abbiamo solo potuto prendere atto”. In sostanza, sembra sia andata così: il sindaco ha chiesto alle insegnanti quali attività sono indispensabili, le insegnanti le hanno indicate e le altre attività sono state eliminate. Secondo Melis si tratta di “condivisione”, secondo le insegnanti di “ratifica”.

Sui tagli alle attività sono intervenuti, tirati in causa, due ex sindaci, Antonello Colombo e Giuseppe Bianchi, il primo informandoci che, quest'anno, il 30% dei comuni lombardi non rispetterà il patto di stabilità per non togliere servizi ai cittadini, e rimarcando che “i tagli alla scuola sono stati fatti per primi, ma non abbiamo visto tagli alle indennità”. Bianchi ha ribadito, raccontando di come anche la sua amministrazione, nel 2007, non abbia rispettato il patto di stabilità “ma nessuno si è accorto delle conseguenti sanzioni, grazie a una gestione oculata del bilancio. Un taglio delle indennità del 50% sarebbe stato sufficiente per mantenere tutte le insegnanti di sostegno, per dire, oltre che essere un gesto di buona volontà. Non si tratta di nulla di speciale, ma solo di buona amministrazione”.

Ad illustrare i cambiamenti che hanno toccato l'assistenza è intervenuta l'assistente sociale, Sall Mame Yacine, premettendo che dei tagli ci sono stati, ma che è necessario sapere che l'ambito sociale della Valle Olona ha, negli passati, destinato fondi per interventi che non erano di sua competenza ma di competenza dello Stato. Il richiamo ai tagli statali e alle mancanze dello Stato, per la cronaca, non è stato mai accolto bene dalla platea. “Sostanzialmente le richieste sono state confermate”, nel senso che sono state mantenute le ore per i bambini con certificazione gravissima, grave e media. Per quelli con certificazione lieve, con dichiarazione neuropsichiatrica o senza diagnosi le ore di lezione sono state dirottate al “Progetto Parrocchia”. Per le scuole medie, i bambini non certificati sono invece stati dirottati sul doposcuola, a pagamento, ma l'amministrazione si è detta disponibile ad andare incontro alle difficoltà economiche delle famiglie, in questo caso.

Così come per i progetti, una riunione “filtro” a maggio avrebbe garantito la condivisione delle scelte.

La prima risposta alla presunta condivisione con le famiglie è arrivata – chiara e decisa - da una mamma, con una bambina alla quale l'anno scorso erano destinate 35 ore di assistenza. La signora racconta di non essere stata interpellata, a maggio, e, nonostante le continue sollecitazioni, solamente il 6 settembre le è stato comunicato che le ore confermate erano la metà, 18. Sansalone ha difeso l'amministrazione sostenendo che la volontà di trovare un incaricato con le competenze richieste c'è, ma che al momento non è ancora stato trovato. Le reazioni della platea non sono state docili, ancora una volta.

Per quanto riguarda, invece, il Progetto Parrocchia, le critiche mosse dai genitori sono state molte. In primo luogo alcuni si sono lamentati riguardo il luogo di svolgimento, e cioè l'oratorio, perché a) non tutti i solbiatesi condividono lo stesso sentimento religioso e b) alla Parrocchia vengono versati 10mila euro, quando nelle scuole, appunto, ci sarebbero dei locali utilizzabili. Secondo l'amministrazione il progetto non ha, però, connotazione religiosa, e inoltre i volontari sono della Parrocchia, e sarebbe difficile dirottarli. (In questo senso, è più facile dirottare i bambini). I dubbi hanno riguardato anche la validità del progetto, perché se gli altri anni si trattava di progetti organici alla scuola e di accertata e comprovata qualità, quest'anno non è così. Infine, i ragazzi che gli altri anni frequentavano gli stessi spazi dell'oratorio, quest'anno che faranno? Melis ha tagliato corto, parlando di “sussidiarietà”, e aggiungendo che “cattolico o no, religioso o no, la scelta che è stata fatta è questa”. L'assistente sociale, però, ha ammesso che, per quanto riguarda il Progetto Parrocchia, effettivamente non è paragonabile alle attività offerte negli anni passati. “Si tratta di valutare come andrà quest'anno”, poi si vedrà.

Credo che l'assemblea di ieri sera abbia confermato ciò che tutti sapevano, e cioè che i tagli ci sono stati e, inevitabilmente, si sono abbattuti sull'offerta scolastica, come dimostrano i tagli dei progetti alla scuola Primaria. L'Educazione musicale, ad esempio, può benissimo essere considerata non prioritaria, eliminabile, un di più. Come può esserlo qualsiasi altra materia. Ricordate, vero, le discussioni - di portata nazionale - sulla necessità o meno di studiare Storia di qualche tempo fa? Ecco.

Laddove, invece, non si poteva semplicemente tracciare una riga sopra si è tentato di trovare altre soluzioni, che non sono però comparabili a quanto offerto negli anni passati. Ecco perché difficilmente potremo accettare di sentir parlare di “ottimizzare” e “eliminare sprechi”. I tagli si chiamano "tagli", che è molto più semplice.

Permettetemi, infine, un'ultima considerazione. Ieri sera è stato toccato ancora il tasto “terzo vigile”, necessario – a detta dell'amministrazione – per questioni di sicurezza. Il terzo vigile, ci è stato detto, non è stato assunto per via dei limiti imposti dalla legge alle assunzioni di dipendenti comunali. La mancanza di fondi non è mai stata citata, in questo caso. Stesso discorso vale per la nuova sede dei vigili, che però – sottolineo – è solo nei progetti, non ancora a bilancio. Ecco, un paese che investe in presunte (e artefatte) domande di sicurezza, a discapito della scuola, dei bambini e dei ragazzi (vi ricorda nulla la sigla C.A.G.?), è un paese triste e impaurito. Grigio. Che si ripiega su se stesso.

Stefano Catone

p.s. Nazza è andato a ripescare il programma elettorale de La Voce Solbiatese:

  • verifica, mantenimento o miglioramento delle iniziative tese alla collaborazione con le scuole materne,elementari e medie;
  • creazione di rapporti costruttivi con gli organi Collegiali della scuola.
Manca il taglio alle indennità. Sono scelte.

5 commenti:

Nazza ha detto...

Che figura...

Anonimo ha detto...

Vorrei fare i complimenti all'assistente sociale Yacine che, nonostante le sue continue assenze durante l'anno, ieri sera è stata l'unica ad avere le idee chiare e ad esporre le stesse in modo professionale in contrapposizione ad un assessore melenso e insignificante per lo più imbarazzato nell'incapacità di replicare alle domande del pubblico presente in sala.

D.G.

Anonimo ha detto...

La verità offende sempre!
E' anche molto, molto, facile spendere i soldi degli altri! Se li si trattasse come i propri si farebbe più attenzione. Come mi pare si stia tentando di fare. Ai contribuenti si deve il massimo rispetto. La crisi c'è per tutti e gli sprechi, che sono sempre da evitare, ora sono veramente un insulto ai cittadini che pur a fatica pagano tutte le tasse.

Anonimo ha detto...

Ieri sera abbiamo assistito all'ennesimo teatrino, quasi, commovente della nostra amministrazione. Dico "quasi" perchè dopo la dichiarazione di scuse ufficiali l'Assessore Gadda si è immediatamente defilato nelle retrovie non rimanendo neppure ad ascoltare, guardandole in faccia, la lettera delle insegnanti il cui contenuto già ne siamo a conoscenza.
Scuse che si sono basate sulla poca esperienza che lui "non è un politico è un tecnico"; ma se non è un politico e fino a prova contraria un'amministrazione ha il dovere di fare scelte politiche, cosa ci sta a fare in giunta? Di tecnici in comune ce ne sono già.
Poi, come al solito, il sindaco ha cercato di far cadere, o meglio, di spalmare le scelte fatte dall'amministrazione sulle maestre coinvolgendole nella "condivisione" dei progetti.
Fortunatamente le maestre, che sanno molto bene l'italiano, hanno ribattuto per le rime.
E per fortuna era presente l'assistente sociale che tecnicamente ha spiegato i progetti, lasciando che le scelte siano (giustamente) dell'ammnistrazione,altrimenti i nostri amministratori quasi sicuramente avrebbero fatto cadere la responsabilità su di Lei in quanto il piano diritto allo studio è " una questione tecnica" come il bilancio,le variazioni di bilancio ecc.( a loro dire)
Mi fermo qui perchè sono stato abbastanza lungo ma se avete notato mi sono limitato ad un commento sul comportamento dell'amministrazione senza addentrarmi sulle scelte che mi riservo di fare più avanti.
B.G

Anonimo ha detto...

..è un paese triste e impaurito. Grigio. Che si ripiega su se stesso.

E' proprio vero!

Potremmo proprio soprannominare i membri della nuova amministrazione:
I GRIGI