lunedì 8 novembre 2010

Il vento profondo di Firenze

Nel weekend sono stato a Firenze, con i "rottamatori" che non hanno rottamato proprio nessun dirigente del Partito Democratico. Anzi, hanno ascoltato, hanno condiviso. Vorrei poter dire "hanno costruito".


Per VareseNews ho scritto:

Da Firenze, da Prossima fermata: Italia, la prima e unica standing ovation non è scattata né all'urlo – che non c'è mai stato - di “rottamiamoli tutti”, e nemmeno di “tutti a casa”, no, i cosiddetti “rottamatori” si sono alzati in piedi per applaudire l'assemblea dei Circoli, in contemporanea a Roma.
Sì, perché al di là degli slogan di questi giorni, Firenze è il “mercato delle idee”, dove chiunque, dal senatore al militante della provincia di Varese, può salire sul palco e mettere a disposizione di tutti la sua proposta, attraverso uno schema semplice. Una parola, uno slogan, una proposta e un'azione. Tassativamente, in cinque minuti. Allo scadere dei 300 secondi il “gong” risuona, impietoso e gentile, per tutti.
“Il mercato delle idee” è anche un luogo fisico, nel vagone (nella sala) adiacente a quello della “rottamazione”. Lì sono a disposizione le buone pratiche, i metodi e gli strumenti di lavoro e di comunicazione. Idee tanto rivoluzionarie che, per la maggior parte, sono già attuate dagli amministratori locali del Partito Democratico, in tutta Italia. Sono state raccolte, rielaborate, messe in rete e, infine, rese disponibili. Parlano di fisco e lavoro, di scuola, ricerca e precariato, di immigrazione e arricchimento culturale, mixitè. Non parlano di centrali nucleari ma di consumo del territorio e risparmio energetico. Non parlano di “emergenza sicurezza”, ma di demografia, periferie e alloggi. Non parlano di commissari straordinari ma di open government e accessibilità agli atti pubblici. E che all'emergenza rifiuti di Napoli rispondono con un amministratore “democratico” che, in un comune campano, in quattro mesi, ha attivato la raccolta differenziata e l'ha portata al 60%.
Più che “rottamato”, i 3.300 (aggiornamento: domenica sono diventati 6.800) di Firenze hanno costruito: tutto questo si può toccare con mano, è concreto, è attuabile, non da domani, ma da oggi. Tutto questo viene messo a completa disposizionedel Partito Democratico e dell'Italia. Nessun muro contro muro nel Pd: “siamo gli unici che minacciano di non andare via”, affermano Renzi e Civati, registi, conduttori e deejay di Prossima fermata: Italia.

Venerdì sono intervenuto. La mia parola chiave era "condivisione". Ho raccontato la mia esperienza con il movimento Andiamo Oltre, che ha portato alla produzione di quattro "vagoni", che sono anche disponibili nella prima versione - provvisoria, non completa - e liberamente scaricabili.


In treno, durante il ritorno, ho letto Salviamo l’Italia, di Paul Ginsborg. Lì dentro c’è tutta la Leopolda. Il “vento profondo”, “l’energia romantica” – citati da Pippo Civati – che “accarezza e sospinge gli individui, come fece il romanticismo nella prima metà dell’Ottocento”.

Il romanticismo non è solo un movimento introspettivo ed emotivo, che procede dall’esperienza interna a quella esterna, ma si muove anche in senso inverso. In altre parole, l’interiorità fortemente arricchita, appassionata e inquieta, è alla costante ricerca di espressioni esterne degne di essa.

La Leopolda è stata bellissima. Anzi, romanticissima.

L'intervento conclusivo, affidato a Civati, è questo:



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