lunedì 17 ottobre 2011

Le origini di Pedemontana – la versione dell’ex sindaco Colombo

Della discussione “pubblica” tra l’attuale sindaco e quello vecchio abbiamo già parlato. Andiamo ora a visionare un documento protocollato dalla Regione Lombardia il 31 agosto del 2000 e stipulato tra Regione Lombardia, province e comuni interessati dal progetto (quindi anche Solbiate Olona), enti Parco coinvolti nonché ANAS e Pedemontana. Il documento si chiama “Protocollo di accordo inerente le modalità di definizione delle caratteristiche del sistema viabilistico pedemontano nonché degli indirizzi per le successiva fasi di progettazione” ed è archiviato anche nel nostro comune. Perché il sindaco Melis non ne abbia fatto menzione nonostante sia il documento fondamentale di tutta la vicenda non lo sappiamo.

Il documento si apre con una serie di premesse che per il momento tralasciamo, a parte la considerazione che Pedemontana ha una “priorità strategica” come sancito da una serie di accordi quadro di viabilità. Ci sono poi una serie di articoli tutti abbastanza interessanti: l’articolo 3 ad esempio dice che “il lavoro del gruppo tecnico si svilupperà tenendo conto delle indicazioni espresse dagli Enti Locali”. La frase è ambigua perché “tenendo conto” non vuol necessariamente dire che il parere degli enti locali sarà vincolante, anche se poi dice che “prima dell’indizione di gara ... i risultati, il documento di indirizzi e il capitolato speciale saranno sottoposti a verifica e validazione da parte dei soggetti istituzionali coinvolti”, e quindi anche delle amministrazioni comunali. Il che vuol dire che se i soggetti istituzionali coinvolti non fossero stati d’accordo avevano la facoltà di intervenire. Tutto questo però “prima dell’indizione di gara”. Non sappiamo, perché non specificato, se valeva il concetto del silenzio-assenso e non sappiamo nemmeno in che modo i soggetti istituzionali siano stati coinvolti nella ratifica “del lavoro complessivo svolto”, come indicato dall’articolo. Di sicuro l’accordo prevedeva, come scritto nell’articolo 4, che nel corso dell’elaborazione del progetto preliminare “gli Enti locali interessati dovranno essere coinvolti per la definizione delle concrete soluzioni proposte”. Si chiedeva quindi agli enti locali di proporre soluzioni se quelle stabilite non erano ritenute adeguate, come sottolineato dall’articolo 6 che dice: “i gruppi tecnici ... potranno recepire studi condotti direttamente dai tecnici con le amministrazioni locali”. È importante “potranno recepire”, vuol dire che non erano obbligati a farlo. Da questa prima serie di articoli ci pare quindi di capire che il coinvolgimento degli enti locali sembrava più che altro una formalità, e che l’ambiguità delle formule lasciava ampio spazio a Pedemontana per decidere in autonomia sui progetti operativi.

Sono interessanti anche gli ultimi due articoli, il primo dei quali (articolo 7) dice che Regione, Province e Pedemontana “si impegnano a reperire ulteriori risorse (finanziarie, ndr) se durante il proseguo delle attività dovesse evidenziarsi l’esigenza di procedere ad ulteriori approfondimenti, analisi e verifiche”. L’articolo 8 dice invece che saranno a carico di Pedemontana “tutte le opere connesse e gli interventi di mitigazione e compensazione”. In pratica Pedemontana si impegna a risolvere i problemi previsti e anche quelli non previsti nonché a provvedere alle opere di compensazione, che si presume, visto che non è specificato, debbano essere il frutto di trattativa con gli enti locali.

Da questo documento risulta quindi, al di là delle ambiguità, che Pedemontana ha cercato di interagire con le amministrazioni locali e non abbiamo motivi di dubitare che stia continuando a farlo. È infatti notizia recente che Uboldo ha ottenuto la cancellazione dello svincolo presente nel suo territorio e che la caserma Ugo Mara ha ottenuto una strada privata per l’accesso allo svincolo di Solbiate. Se le cose stanno così allora è possibile continuare ad avanzare proposte purché siano compatibili con le esigenze di Pedemontana stessa (ovviamente a decidere se siano compatibili o meno sarà solo Pedemontana).

Si diceva delle due versioni. L’attuale sindaco dice, in poche parole, che se ci sono delle sofferenze di varia natura in merito a Pedemontana è colpa delle amministrazioni precedenti che non si sono sufficientemente impegnate quando era possibile farlo. Il sindaco Colombo invece, che ha sottoscritto il documento di cui abbiamo parlato, si appella all’articolo 3 dicendo che Pedemontana doveva sottoporre a verifica degli enti istituzionali (quindi anche del comune di Solbiate) il progetto preliminare, e che quindi il consenso degli enti locali era riferito solo a quanto noto in quel tempo, cioè il progetto del ‘99, che era diverso da quello che è stato poi adottato. L’ex sindaco dice, in sostanza, che le variazioni al progetto effettuate dal 2000 in poi non sono state sottoposte a verifica degli enti locali, perlomeno non a Solbiate, e che questo atteggiamento è in contrasto con il Protocollo di accordo firmato da Pedemontana e da tutte le istituzioni interessate. Sulla base di questa violazione è perciò possibile ricorrere contro Pedemontana, non per far cambiare il progetto, perché ormai è in costruzione, ma per ottenere ulteriori opere compensative come stabilito dal Protocollo stesso.

Per quanto riguarda l’accusa che noi stessi abbiamo rivolto all’ex sindaco, cioè la mancanza di comunicazione con i cittadini, Antonello Colombo riferisce che a suo tempo erano stati fatti incontri pubblici sull’argomento, che però sono andati sempre deserti. Purtroppo la memoria non ci aiuta e quindi chiediamo conferma a chi se lo ricorda, anche se forse qualcosa in più di incontri pubblicizzati con manifesti si poteva fare. Purtroppo in questa vicenda c’è un problema di fondo, cioè che Pedemontana ha voluto dialogare con gli enti locali ma non con le popolazioni locali, dando per scontato, o facendo finta di dare per scontato, che questo passaggio fosse a carico proprio degli enti istituzionali. Non ha nemmeno aiutato il fatto che di Pedemontana si parlava da decenni senza che ci fosse un qualche avviso di avvio imminente dei lavori, che infatti sono cominciati diversi anni dopo. Una serie di eventi sfavorevoli? Solo in parte, presumiamo che una maggiore collaborazione da parte delle amministrazioni che si sono succedute in questi anni, oltre, come detto, a una maggiore attenzione sul piano della comunicazione, avrebbe forse migliorato la gestione della vicenda. Certo è difficile auspicare una collaborazione quando l’attuale sindaco non fa altro che dare addosso alle amministrazioni precedenti su qualsiasi cosa. Siccome però noi siamo degli ingenui formuliamo ugualmente l’invito a chi ha e ha avuto a che fare con Pedemonatana, ai cittadini coinvolti e anche a tutti gli altri che pensano di avere idee o soluzioni: riunitevi, parlatevi, provate a cercare, sulla base delle vostre esperienze, accorgimenti utili per migliorare quello che è migliorabile. Di tempo e di spazio ancora ce n’è.

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