Abbiamo
appena letto l’ultimo numero della Voce Solbiatese, con la consueta e doverosa
curiosità. Ma con la consueta delusione abbiamo dovuto notare il solito stile
spocchioso e arrogante, che si basa sull’insulto personale e sul meccanismo dello
“spin doctor”, che vuol dire alterare i fatti in modo che risultino a proprio
vantaggio. Scuola di comunicazione vecchio stile, che purtroppo ha fatto la
fortuna di tanti e che continuerà a farla. Per nostra fortuna si tratta
perlopiù di questioni che non ci riguardano e quindi non ci entriamo. Ci
limitiamo alle parti che ci hanno chiamato in causa perché a queste,
effettivamente, urge risposta.
Cito
testuale, in relazione alla revoca dell’incarico al coordinatore della
protezione civile: sulla revoca
dell’incarico … il PD locale mi ha, addirittura, descritto come una brutta
copia di un Podestà, il sindaco fascista di infelice memoria. A parte il
fatto che noi non abbiamo detto assolutamente nulla sulla revoca del
coordinatore, proprio perché non ci sembra corretto intervenire in questioni
che non conosciamo, non ci risulta nemmeno che abbiamo paragonato il sindaco a
un podestà. O perlomeno non ancora. Ma forse è solo una questione di coda di
paglia. Quello che abbiamo fatto è stato descrivere l’atteggiamento di un
signorotto locale (come purtroppo ce ne sono tanti) che opera in modo da
accentrare su di sé tutti i poteri utilizzando le istituzioni pubbliche al fine
di preservarli (con la propaganda). Evidentemente il sindaco Melis si riconosce
in questo schema. Già il fatto che scriva Podestà con la “p” maiuscola, così
come si faceva durante il ventennio, indica un'evidente (inconscia o meno)
nostalgia per quei tempi. Che si vesta sempre di nero che c’entra? Lo fanno
anche le suore ma mica diciamo che sono fasciste.
Ma
proseguiamo: la verità è che sono quelli
che ritengono di rappresentare tutto il PD solbiatese a essersi alleati con gli
eredi dei Podestà (e ridaje) fascisti di Solbiate Olona. Qui ci sarebbe da
scrivere un libro ma rimaniamo sull’attualità. Il PD di Solbiate non si è
alleato proprio con nessuno. Le manie di persecuzione del sindaco sono un
problema suo e non si capisce perché lo debba scaricare su di noi venendoci a
dire quali scelte politiche dobbiamo fare, ma a parte questo, ribadiamo, il PD
di Solbiate non si è alleato con nessuno. Gli eredi dei podestà fascisti? Di
podestà a Solbiate ce n’è stato uno solo, Alfredo Tobler (se il sindaco non
fosse così drammaticamente disinteressato alla storia del paese che rappresenta
lo saprebbe), e non mi risulta che in paese ci siano suoi eredi che fanno
attività politica, perlomeno non eredi di sangue. Se si riferisce ai Bianchi
cosa vuole dire, che chi ha avuto dei parenti con un passato (80 anni fa!)
discutibile non è autorizzato a svolgere attività politica? Questo sì che è
fascismo. Poi, come lei ben sa, i Bianchi si sono divisi in due gruppi politici
differenti che non si sopportano tra di loro ed è un po’ dura fare alleanze con
tutti e due contemporaneamente. Però potrebbe essere un’idea, la raccogliamo e
la ringraziamo.
Ci
sarebbe anche la questione del “pretendono di rappresentare tutto il PD
solbiatese”. Noi rappresentiamo gli elettori del PD che si sbattono, in una
situazione del partito purtroppo difficile e che ci vede impegnati in modo critico,
a portare avanti le idee e i progetti che lo contraddistinguono. Lo facciamo
facendo informazione, partecipando alle attività del partito a livello
provinciale, regionale e nazionale, organizzando le primarie, facendo sentire
la nostra voce quando è possibile, partecipando all’organizzazione delle feste
e cercando di fermare a mani nude la marea di consensi che il nostro partito
purtroppo sta perdendo, non certo per colpa nostra.
D'altra parte il circolo di Solbiate Olona, come qualsiasi altro circolo del Partito Democratico, ha eletto ed eleggerà il proprio direttivo tramite libere elezioni, alle quali hanno diritto di partecipare tutti gli iscritti. A breve (speriamo), con il decadimento della segreteria nazionale e il conseguente Congresso nazionale, saranno rinnovati anche gli organi locali del Partito, e noi siamo aperti alla contaminazione positiva della società, da parte di tutti coloro che ancora credono nelle potenzialità di questo Partito.
Per cui sì, lo diciamo tranquillamente, noi rappresentiamo tutto
il PD solbiatese, nel bene o nel male. Si chiama democrazia, ed è lo stesso
meccanismo che le permette di parlare a nome di tutti i cittadini di Solbiate
nonostante abbia preso solo il 30% dei voti complessivi. Funziona così e non ci
sono sistemi migliori.
Ultima
cosa, che non abbiamo capito, lei scrive in prima persona tutto il suo lungo
articolo, poi si firma Il Responsabile
Politico (sempre queste maiuscole…) della Lista Civica Voce Solbiatese. Ma
lei è il sindaco o il responsabile politico? Ma la politica non le faceva
schifo?
Ivan Vaghi
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