mercoledì 2 luglio 2008

Per la Torre di Babele sempre dritto

di Stefano Catone



Nel mio intervento “Siamo di nuovo al verde”, mi ero detto soddisfatto del movimento di protesta, in quanto una voce contro è sempre un buon segno.
E’ giunta ora una seconda soddisfazione: una mail inviata alla “redazione”!
Credo di non essere stato chiaro nel mio intervento precedente, poiché il contributo ricevuto e che tende a controbattere il mio articolo non ha colto quale fosse la mia tesi. E di conseguenza essa rimane in piedi.

La mia tesi non era: “non era necessario un intervento per migliorare l’oratorio maschile”
La mia tesi non era: “i parcheggi di via dei Patrioti sono vantaggiosi” (richiamando il concetto di analisi costi/benefici)
La mia tesi non era: “la decisione sul modo di rifacimento dell’oratorio non era condivisa”.
La mia tesi non era: “l’Amministrazione ha portato a conoscenza della comunità il progetto e da essa è stato dibattuto”.

La mia tesi, molto più banalmente, era: “Si sta facendo un uso strumentale della protesta”. L’avevo anche messo in grassetto…
Della protesta riguardante sia gli alberi sia la variante Porro.
Tra parentesi, non è un’idea solo mia, ma sostenuta dagli stessi manifestanti (di fianco alla terza immagine).

Riguardo la mia definizione di “abbattimento modesto”, è vero che esso si riferisce al solo numero degli alberi, non tenendo conto degli altri spazi che diminuiranno. Ma credevo di essere stato chiaro
perlomeno su questo: il mio post era basato sul conteggio degli alberi!
Il conteggio degli alberi è una variabile oggettiva per poter paragonare i due interventi: molte altre variabili non lo sono! Questo semplicemente perché gli esseri umani traggono piacere da situazioni diverse: chi da un parcheggio in più, chi da un campo da calcetto in più.

Qui nessuno ha messo in dubbio la funzionalità del nuovo oratorio.
Qui qualcuno ha messo in dubbio il reale sentimento ambientalista, data la prossimità delle elezioni.

Infine, la mia analisi costi/benefici risulta essere completamente distorta dall’articolo “Domanda: SIAMO DI NUOVO AL VERDE ?”: la mia analisi si basava sulle seguenti assunzioni (e mi sembrava anche ovvio, dato il calcolo che è stato fatto)
Abbattimento albero = costo
Albero rimasto in piedi = beneficio
Mi viene invece attribuita indebitamente un’analisi costi/benefici effettuata sulla base di altri indicatori, quali la condivisione delle scelte, l’obsolescenza e la pericolosità, e altri ancora.
Si trattava di un’analisi sulla situazione prima e dopo l’abbattimento all’oratorio, non di un paragone tra oratorio e parcheggi.

La conclusione di tutto ciò è: l’articolo “Domanda: SIAMO DI NUOVO AL VERDE ?” è un contributo a sé stante, che non attacca la mia tesi “Si sta facendo un uso strumentale della protesta”.
Che il nuovo oratorio sia funzionale non è mai stato messo in dubbio.
Probabilmente si è letto nelle mie parole qualcosa che non c’era, immagino (e in questo caso mi sembra opportuno citare: “Posso parlare con conoscenza di causa, essendo stato partecipe di ogni passo del progetto di rifacimento dell’oratorio”) perché ci si è sentiti tirati in ballo.

Intendo infine precisare che io non “sono ben addentro alle cose dell’Amministrazione”. Anche questo è frutto di un’interpretazione sbagliata?

Tale sito vuol definirsi democratico perché accetta gli interventi di tutti, perché ricerca il dibattito, nella convinzione che solo dalla sintesi possa ricavarsi qualcosa di buono. Si tratta di uno dei valori a cui si è fatto riferimento?
Forse non sono stato bravo ad esprimermi, ma forse sarebbe stato più giusto ribattere le cose scritte, non quelle immaginate.

Sarò troppo “scientifico”, ma purtroppo questo è il mio metodo.

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