lunedì 16 novembre 2009

Le Amministrazioni latitano

Venerdì sera, a Fagnano, il Comitato per la salvagurdia del parco del Medio Olona ha organizzato con la collaborazione dell’OSVO un’iniziativa il cui oggetto era la nuova “bretella” che partirà da Solbiate Olona per giungere a Castelseprio, distruggendo di fatto uno degli ultimi corridoi verdi che ci è rimasto.

Erano invitati i sindaci di Solbiate, Fagnano, Gorla Minore, Cairate, Cassano e Castelseprio. Non ne abbiamo visto neanche uno (si saranno messi d’accordo?).

Ad ogni modo gli organizzatori si sono impegnati a cercare di nuovo un dialogo con gli amminstratori, perché ieri sera ancora in molti credevano nella democrazia rappresentativa.

Comunque i contenuti, grazie soprattutto all’OSVO, non sono mancati.

Una sintesi di quanto è stato detto: la Valle Olona è un territorio sotto attacco, come il resto della provincia di Varese. Una mappa satellitare ha mostrato come l’asse del Sempione abbia una percentuale di urbanizzazione che oscilla tra il 65% e l’80% del suolo, mentre la Valle Olona, per ora, si ferma al 35%. Sono più di 100 i giorni in cui viene largamente superata la soglia tollerata per la quantità di PM10 nell’aria (ci si potrebbe preoccupare anche di questo dato, oltre che dell’influenza A… n.d.r.), il che comporta, oltre ai gravi danni alla salute, anche multe da pagare alle istituzioni europee (il danno e la beffa). Investire su altre strade vuol dire 1. continuare nell’opera di cementificazione, perché le strade, oltre all’asfalto, portano cemento e 2. agevolare e favorire lo spostamento su gomma (ha quasi dell’incredibile il caso del centro multimodale HUPAC, dove la merce arriva sui treni, e prosegue il proprio viaggio nel resto d’Italia su gomma: il contrario di come dovrebbe essere).

Una piccola parentesi per descrivere il fine dell’urbanizzazione. Il fine è creare “logistica”: non più centri produttivi e industrie, ma magazzini e centri commerciali che creano relativamente poco lavoro e che l’unica cosa che producono sono servizi.

La colpa di tutto ciò è stata assegnata, senza giri di parole, alla politica. Le responsabilità, secondo l’OSVO, sono di Comuni, Provincia e Regione Lombardia. Questo perché i Comuni hanno sempre più bisogno di soldi, dato che lo Stato si sta disimpegnando, tagliando di anno in anno i trasferimenti di denaro.

Dopo questa panoramica che ci ha presentato le dinamiche generali e di sistema, si è passati al caso della bretella. Dal pubblico gli interventi “contro” sono stati numerosissimi, e sostanzialmente le motivazioni sono state quelle finora illustrate, oltre a motivi di carattere “locale” (a Fagnano la bretella distruggerà un parco molto frequentato dai bambini, ad esempio).

Di particolare interesse l’intervento dell’ex assessore di Castiglione, Vizza, che ha spiegato quale dovrebbe essere, in questi casi, il metodo. E cioè: valutare se un’infrastruttura è strettamente necessaria o meno, e, nel caso lo fosse, concertarne (nel senso letterare del termine), con la cittadinanza, la costruzione. Ciò, aggiungo io, non è successo.

Veniamo a ciò che tocca più da vicino Solbiate, e cioè lo svincolo di Pedemonta dal quale partirà questa bretella (credo già sappiate qual è la situazione, se non fosse così cliccate qui). Antonello Colombo (Progetto Solbiate – ex Sindaco di Solbiate) ha sostenuto che il progetto iniziale di Pedemontana era devastante per il territorio di Solbiate e che, con il sostegno di Fagnano e Cassano, ciò che si è riusciti ad ottenere è stato l’interramento e la costruzione dello svincolo, per eliminare il traffico pesante dal centro di Solbiate. Ha inoltre sostenuto che non è vero che costruendo uno svincolo la destinazione dei terreni passa in automatico da agricola a residenziale o commerciale. Infine ha sostenuto che lo svincolo servirà il futuro villaggio Monte Rosa all’interno della caserma Nato di Solbiate. Si è detto contrario alla bretella perché 1. non rileva problemi particolari di traffico su via Bonicalza a Cassano o comunque su quella direttiva e 2. taglia e distrugge il territorio.

La risposta è stata di Paolo Galli (Solbiate Democratica) che, premettendo quanto poco sia il verde che ci è rimasto, a Solbiate in particolare, ha rilevato che il traffico pesante può benissimo entrare in Pedemontana dallo svincolo/allacciamento con l’A8, che si trova a meno di un chilometro di distanza. Inoltre, per quanto riguarda il villaggio Monte Rosa, Galli ha sostenuto che, data la situazione compromessa del territorio, almeno in questo caso si potrebbe provare a non concedere tutto senza dissentire.

Io vorrei far rilevare che, da che mondo è mondo, in prossimità di uno svincolo si cementifica alla grande: la provincia di Varese ne è una dimostrazione perfetta.

Gli organizzatori hanno concluso invitando i presenti alla manifestazione anti-Pedemontana che si terrà sabato 28 novembre, a partire dalle 10, in via per Busto a Solbiate Olona (zona Iper).

Nel frattempo si è chiuso il nostro piccolo sondaggio per i nostri e-lettori. Il risultato, per nulla scontato, vede il 54% delle preferenze per la voce "Pedemontana nasce vecchia: è necessario ripensare la rete dei trasporti lombardi (a partire dalla rotaia, per dire)" e solamente il 6% dei consensi per "E' un ottimo progetto così come ci è stato presentato."
Il resto dei voti si sono - abbastanza omogeneamente - divisi tra chi non vuole la bretella, chi nè lo svincolo nè la bretella e chi pensa che non ci sia un problema viabilistico tale da richiedere un intervento di queste dimensioni.

Stefano Catone

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