giovedì 4 novembre 2010

Finalmente

Finalmente possiamo lodare la nostra amministrazione. Già, perché la decisione di celebrare l’Unità d’Italia, e con un programma così ricco, è evidentemente una scelta in controtendenza in un ambito territoriale come il nostro (in genere il Nord Italia) preda sempre più spesso dei deliri della Lega. Il programma completo lo potrete trovare qui, e non ci sembra necessario commentarlo ulteriormente.

Quello su cui vogliamo soffermarci è invece la volontà di aprire un Centro Studi di Storia Patria proprio qui a Solbiate. E allora le lodi diventano sperticate. Siamo piacevolmente stupiti che in un periodo di gravi difficoltà finanziarie come questo, che la stessa amministrazione non manca mai di ricordare, abbiano deciso di imbarcarsi in un’avventura economicamente così rilevante come l’apertura di un centro studi che, come dicono loro, potrebbe diventare tanto famoso quanto il Festival di Spoleto. Nella nostra Solbiate quindi avremo un edificio interamente dedicato alla cultura, forse, che so, l’ex oratorio femminile, che andrà restaurato, arredato e messo a norma, in cui sarà possibile consultare una biblioteca dedicata, magari con libri antichi e rari. Ci sarà poi un’ala dedicata alla consultazione delle riviste del settore, un’aula magna per le conferenze, molti computer collegati con la rete a banda larga per poter entrare in contatto con gli studiosi di tutta Italia e anche all’estero, magari in videoconferenza. Avremo personalità importanti della cultura che verranno a fare conferenze a Solbiate, ovviamente pagati profumatamente, e organizzeremo congressi, presentazioni di libri, spettacoli dedicati, dibattiti, corsi di aggiornamento. Che fortuna che la nostra amministrazione ha deciso di tirare fuori quei tre-quattro milioni di euro necessari, e solo in nome della cultura!

Siamo ansiosi di visionare il business plan, che il nostro assessore al bilancio ha sicuramente predisposto, in cui verranno spiegati i tempi dello start up, la strategia utilizzata, le modalità per la raccolta di fondi e il piano di ammortamento, l’organigramma del Centro Studi e il portafoglio di personalità e studiosi che decideranno di venire periodicamente a Solbiate per portare avanti il Centro stesso. Oppure verrà tutto fatto a spese di privati, che saranno sicuramente in fila per fornire il denaro necessario. In questo caso saremo felici di visionare l’elenco di queste aziende o di questi privati cittadini che stanno scalpitando per far diventare Solbiate uno dei centri della cultura in provincia di Varese. Vorremmo andare personalmente a stringere loro la mano e piangere di commozione sulla loro spalla.

C’è però ancora una cosa che non mi torna: visto che c’è tutta questa esigenza da parte della nostra amministrazione di promuovere lo studio della storia, perché nega ai suoi concittadini, impegnati nella ricostruzione di un periodo storico di Solbiate, la visione di documenti contenuti nel nostro archivio comunale? Mah, chi può dirlo, in ogni caso partecipate numerosi alle iniziative di questo fine settimana, queste almeno sono sicure.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Come al solito hai saputo esporre con arguzia, precisione ed ironia il vero significato di quanto "proclamato" dalla nostra amministrazione e cioè che non sanno quello che dicono (e quel che è più grave neppure quello che fanno)! Perchè non hanno (o meglio non possono spendere)i soldi per gli insegnati di sostegno nella nostre scuole ma si propongono di creare qualcosa di così grande come un centro studi, con tutti i costi connessi. No, sicuramente non sanno quello che dicono! Temo che non sappiano neppure cos'è un centro studi! Ed io sto aspettando di vedere quali sono gli "sponsors" che pagheranno tutta questa manifestazione... sui manifesti, a tutt'oggi, non appare nessun sponsor se non il patrocinio, che si sa spessisssimo gratuito, di vari enti pubblici. Che questi non abbiano il patto di stabilità e possano spendere??? Mah!!!

Matteo Contin ha detto...

Gli sponsor sono presenti sul volantino e sono (quasi tutti) negozi o attività presenti sul territorio solbiatese. Detto questo, condivido appieno l'articolo si Stefano, anche se non vedo tutta questa qualità nelle proposte. A parte le solite mangiate e gli inutili concerti, c'è solo una conferenza sull'argomento, conferenza che è stata fissata per le 15.30 di domenica (giorno e orario decisamente infausti).

PS se poi vi capita in mano il volantino dell'iniziativa fate un giochino divertente: contate gli errori (di battitura e sintassi) presenti nel testo redatto dal sindaco. Visto che sullo stesso volantino ci si fregia del titolo di "Solbiate è cultura", mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa fatto con precisione e cura, non un intervento buttato a caso per riempire una pagina. Io una frase di tre righe senza una virgola non pensavo nemmeno potesse esistere.

Anonimo ha detto...

Il post è di Ivan (Vaghi) ho dimenticato di scriverlo...

Anonimo ha detto...

caro Matteo,
abbiamo anche assessori che non sanno nemmeno dire tre parole senza farfugliare : la dice tutta.

Anonimo ha detto...

Come ha detto l’assessore Gadda, ai suoi tempi non c’erano gli insegnanti di sostegno che aiutavano i bambini “tonti” a scuola.
Di conseguenza non si può pretendere un alto livello culturale dai nostri Amministratori

Anonimo ha detto...

vogliam parlare dell'assessore Aspesani?