venerdì 4 marzo 2011

Rettifica su Promos

Riceviamo una lettera (che trovate qui) da parte dell’avvocato Cattoretti di Gallarate che ci intima di provvedere alla pubblicazione di una rettifica in relazione a quanto abbiamo scritto su questo blog sull’azienda Promos. L’atteggiamento è abbastanza minaccioso, visto che ci minaccia appunto di querela per diffamazione.
Interveniamo volentieri, anche se sarebbe stato sufficiente chiederlo con le buone.
Scrive l’avvocato: “Nei giorni scorsi, visitando un blog del Circolo di Solbiate Olona del PD, Promos si avvedeva del fatto che, in data 26 marzo 2010 e 8 gennaio 2011 Lei esprimeva giudizi sul modo di operare della mia assistita, lasciando chiaramente intendere che ci fossero delle illecite intese fra la stessa e il comune di Castellanza (con il quale – secondo lei – si sarebbe accordata per vincere il bando)”. Siamo andati a recuperare il post del 26 marzo (lo trovate qui per intero), in cui abbiamo scritto: “i locali (del CAG, ndr) sono rimasti chiusi fino a quando, la mattina del 16 marzo, è arrivata, provvidenziale, una richiesta di uso gratuito di locali comunali da parte di Promos, una cooperativa vincitrice di un bando per la fornitura di corsi finanziati dalla Regione e dall’Ambito sociale Valle Olona”; e più avanti: “Ci chiediamo anche se il gruppo amministrativo fosse stato messo a conoscenza, cosa possibile solo nel pomeriggio del 16, della volontà di cedere, gratuitamente, proprio i locali del CAG, nonostante il sindaco avesse appena detto che il CAG sarebbe stato probabilmente riaperto a settembre. Due possibilità, o il gruppo amministrativo non ne sapeva niente, e comunque non ha avuto la possibilità di discuterne, oppure la discussione è avvenuta in precedenza, prima cioè della richiesta di utilizzo dei locali. Il che apre scenari inquietanti perché la scadenza per la presentazione delle domande a Castellanza era di pochi giorni prima (2 marzo) e quindi Promos non poteva sapere, fino all’ultimo, che avrebbe vinto la gara.”
Sinceramente non capiamo dove avremmo chiaramente lasciato intendere, come dice l’avvocato,che Promos si sia messa d’accordo con il comune di Castellanza per vincere il bando. Che la notifica dell’avvenuta assegnazione a Promos del bando di appalto sia avvenuta pochi giorni prima il 16 marzo è evidente (lo stesso avvocato indica la data del 9 marzo), e quindi, fino a pochi giorni prima del 16, Promos non poteva sapere di aver bisogno dei locali a Solbiate, e noi questo abbiamo scritto. Forse la frase incriminata è: “il che apre scenari inquietanti”. Ammettiamo che sia una frase poco felice, ma non era riferita ai rapporti tra Promos e il comune di Castellanza, ma eventualmente a quelli tra Promos e il comune di Solbiate. In ogni caso non è una frase che implica necessariamente trattative truffaldine, e comunque non era certo nelle nostre intenzioni farlo credere.
La lettera dell’avvocato continua dicendo che abbiamo fatto intendere: “illecite trattative anche con il comune di Solbiate Olona che avrebbe, sempre a suo dire, troppo velocemente concesso in uso i locali della ex sede CAG e che, in tempi più recenti, condurrebbe trattative con il comune di Solbiate Olona per conseguire la locazione predetta e la gestione/erogazione del CAG senza, a suo dire, qualifiche professionali e senza gara.” Illecite trattative? Come già citato in precedenza noi abbiamo accusato l’amministrazione comunale di troppa fretta, questo è vero, e d’altronde è fuori discussione che la richiesta di Promos sia arrivata alla mattina e sia stata approvata la sera del giorno stesso. Abbiamo avanzato il dubbio che la decisione sia stata presa dalla sola Giunta senza chiedere il parere dei consiglieri di maggioranza (non parliamo di quelli di minoranza…) e degli altri componenti del gruppo amministrativo. Ci sembrava strano ad esempio che i locali fossero stati giudicati inagibili per il CAG e poi concessi per l’erogazione di corsi, ma in ogni caso ci sembrava più giusto che una decisione del genere (cessione gratuita dei locali) fosse presa in modo più collegiale. Insomma, ancora una volta la critica era rivolta alla nostra amministrazione e non a quella di Promos, e di sicuro mai abbiamo parlato di trattative illecite.
Per quanto riguarda il fatto che i locali sono stati ceduti a Promos per il servizio CAG “senza qualifiche professionali e senza gara”, mettiamo di seguito quanto scritto in proposito nel post del’8 gennaio: “viene fornito (è un errore, si intendeva invece “affidato”, ndr) un servizio pubblico ad una società senza che ci sia stato un appalto, come invece dovrebbe essere, o come sarebbe utile ci fosse (metto i condizionali perché tireranno fuori cavilli di ogni genere). Le gare di appalto servono per far capire all’ente pubblico con chi si ha a che fare, dal punto di vista finanziario e professionale. In questo caso invece, ed è la seconda cosa strana, si affida il CAG ad una società senza che venga valutato un suo specifico requisito tecnico professionale”. Il fatto che non ci sia stata una gara d’appalto è fuori discussione, i locali sono stati affidati direttamente a Promos che è stata l’unica a fare una proposta specifica. Abbiamo visto che da un punto di vista legale questo è possibile. Il termine che abbiamo usato (dovrebbe essere) era riferito ad una speranza andata purtroppo delusa, cioè che ci fosse la massima trasparenza nella cessione dei locali, cosa maggiormente garantita da un bando di gara. Anche in questo caso però la critica era per l’amministrazione e non per Promos.
Siamo consapevoli però che abbia dato fastidio aver messo in discussione la capacità professionale di Promos. Di questo ci dispiace, ma il nostro riferimento era destinato essenzialmente al servizio CAG e non agli servizi forniti da Promos. Non siamo infatti riusciti a trovare enti pubblici o privati che abbiano affidato a Promos un servizio CAG e a cui poter chiedere notizie relative al percorso formativo che veniva applicato. Abbiamo dedotto, forse a torto, che siccome non c’eravamo riusciti noi non c’era riuscita neppure la nostra amministrazione e che quindi la loro potesse essere una decisione presa non su basi formative, ma economiche. Che non vuol dire trattative illecite. Se la leggerezza è stata nostra ci scusiamo e siamo pronti a mettere a disposizione questo blog per pubblicare le esperienza specifiche che Promos ha avuto in passato con il servizio CAG, in modo da rendere completa la rettifica.
L’avvocato Cattoretti ci chiede anche di intervenire con i periodici “La Settimana” e “L’Informazione” per pubblicare questa rettifica, ma sinceramente non sapremmo come fare dal momento che non abbiamo alcun tipo di rapporto diretto con questi periodici, che non abbiamo mai ceduto loro articoli né che ci sono mai stati chiesti. La nostra rettifica è qui, disponibile per la stampa come tutti gli altri post.

Ivan Vaghi
Stefano Catone

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