giovedì 1 marzo 2012

Marsilio e i fondamentali perduti, ovvero il lato oscuro del PGT

Ripassiamo i fondamentali: Marsilio da Padova, uno dei padri del diritto europeo, parlava del governante come di un “custode”, una “funzione” dello Stato. Il governante deve sempre sottostare alla volontà del legislatore, quindi non può fare le leggi, le deve solo applicare. La nostra stessa Costituzione, a distanza di otto secoli, si basa su questo principio.

Marsilio non poteva però intuire il concetto di interpretazione e di cavillo, e nemmeno che la volontà del legislatore potesse essere presa come un suggerimento e non come una imposizione. Insomma, gli avessero raccontato la vicenda del PGT di Solbiate, il buon Marsilio si sarebbe profondamente intristito, perché la volontà del legislatore prevedeva il coinvolgimento della cittadinanza nella stesura del Piano. Il “governo” di Solbiate invece se ne è infischiato, anzi, ha fatto in modo che le eventuali spinte critiche dei cittadini avessero il minor spazio possibile.

Quali sono i motivi per cui un governante si dovrebbe comportare così? Insicurezza o delirio di onnipotenza? Magari solo paura delle reazioni, ma la paura, come diceva Spinoza (un altro che di fondamentali se ne intendeva), non può essere il sentimento su cui costruire uno stato sociale. Quali che siano le motivazioni la nostra amministrazione sta in ogni caso commettendo un errore terribile, che avrà inevitabilmente terribili conseguenze.

C’è stato tutto il tempo, più di due anni, per lavorare al Piano in piena sintonia con gli strumenti a disposizione e soprattutto con i cittadini; c’è stato tutto il tempo per mettere in pratica quella tanto sbandierata trasparenza che è stata lo slogan di questa amministrazione; c’è stato tutto il tempo per comportarsi da governanti illuminati e mettere in secondo piano l’interesse di pochi. C’è insomma stato tutto il tempo per ripassare i fondamentali e fare quello che ci si aspetta da un governante: lavorare per il bene comune e per il bene delle prossime generazioni.

Niente di tutto questo, a breve verrà votato un PGT che sarà espressione della volontà di pochissime persone, che permetterà il consumo di altro territorio e che avrà un impatto negativo sulla qualità della vita dei solbiatesi di oggi e di domani. Lo dobbiamo permettere? Forse c’è ancora una possibilità per impedirlo.

Mi rivolgo ai consiglieri comunali se stanno leggendo, oppure a chi li conosce e ha modo di fargli arrivare questo appello: non rendetevi complici di questa schifezza, siete stati eletti perché i solbiatesi vi hanno riconosciuto come meritevoli di fiducia affidandovi grandi speranze. Non deludeteli, non trattateli come se non contassero niente, prendetevi la responsabilità di rispondere alla loro fiducia e alle loro speranze, datevi la possibilità di fare qualcosa di veramente importante per voi stessi e per tutti quelli che rappresentate.

Fate fallire l’approvazione del PGT.

Scegliete voi il modo, votate no o non presentatevi in consiglio, l’importate è che riusciate ad obbligare i nostri governanti ad ascoltare, a confrontarsi, il più possibile e in tutte le sedi possibili. Mantenete fede all’impegno che vi siete presi, dimostrate dignità per il vostro compito istituzionale, rifiutate il ruolo degli esecutori materiali di un delitto che ha come vittime i vostri concittadini. Chiunque, che vi abbia votato o meno, ve ne sarà grato.

P.S. per chi volesse approfondire i fondamentali, le citazioni sono tratte da “Defensor Pacis” di Marsilio da Padova e da “Trattato teologico-politico” di Baruch Spinoza.

Ivan

2 commenti:

Anonimo ha detto...

consiglieri comunali???

ma chi sono? dove sono?

ma sanno cosa vuol dire essere consigliere comunali?

La sera della presentazione del PGT erano presenti pochi consiglieri comunali, forse due probabilmente tre,un pò distratti, assonati e annoiati.

menefreghismo, superficialità disinteresse.

Probabilmente nessuno gli ha spiegato cosè un PGT.

Certo non è facile spiegarlo a persone che non conoscono e non vivono il territorio di solbiate, ma le stesse, come pecorelle smarrite e senza senso di responsabilità alzando la mano giovedi prossimo sicuramente lo approveranno.

Anonimo ha detto...

Come ha spiegato l'Arch. Pozzi, quei 3 lotti destinati al dislocamento di attività produttive esistenti sul territorio, una volta che uno di questi terreni viene insediato da un'attività gli altri due cessano di essere terreni industriali. Perciò una domanda sorge spontanea: in che cosa si trasformano i due lotti rimanenti?
Verde comune?
Rimane bosco?
Quale sarà la loro destinazione?
Forse l'arch. lo ha spiegato ed io non ho afferrato...

Sonia