mercoledì 14 marzo 2012

Parli con noi assessore, non solo con i giornalisti

Leggiamo sul quotidiano La Provincia un’intervista dell’assessore all’urbanistica Cristina De Simone. Parla del complesso industriale dell’ex-cotonificio e di cosa succederà una volta approvato il PGT.

Dice l’assessore: “Quella inserita nel PGT è un'indicazione, spetta al privato decidere se usufruire dell'incentivo e spostarsi dal fondovalle. Il Comune non demolirà un bel niente”. Se avesse pronunciato questa frase in un contesto che prevedeva il diritto di replica, cosa che la nostra amministrazione si è ben guardata di allestire, avremmo potuto porre alcune domande, ad esempio che cosa si intende per “decidere se usufruire dell’incentivo” e di quale incentivo si tratta. Oppure potevamo chiedere, visto che nel PGT è previsto il cambiamento di destinazione d’uso da agricolo in industriale di aree destinate alla delocalizzazione, che cosa ne sarà di queste aree nel caso che il privato rinunci a questo famoso incentivo. Rimarranno industriali? E per quale motivo? Potevamo chiedere il motivo per cui si è deciso di trasformare in industriale un’area vicina al futuro svincolo di Pedemontana, che invece andava salvaguardata per opporre una barriera anti-rumore e anti-inquinamento. Ma queste domande, insieme a tutte le altre, non abbiamo potuto farle.

Continua l’assessore De Simone: “Il dovere dell'amministrazione è di mettere in sicurezza gli stabili a rischio crollo. Il dopolavoro, ad esempio, insiste su un'area protetta e non può essere aperto al pubblico”. Stabili a rischio crollo? Un’affermazione del genere è possibile solo al cospetto di perizie che parlano inequivocabilmente di una eventualità di questo tipo. Esistono queste perizie? È possibile vederle? Ci chiediamo inoltre secondo quale principio uno stabile in attività e a rischio crollo possa tornare a essere sicuro dopo essere stato completamente abbandonato. Ci chiediamo anche per quale motivo un’area protetta non può essere aperta al pubblico, dal momento che lo scopo delle aree protette è proprio quello di renderle accessibili e usufruibili da tutti.

Ultimo intervento: “Si potrà tutt'al più pensare di mantenere il corpo ottocentesco del cotonificio, inserendolo nel percorso di un parco attrezzato”. Esistono progetti concreti in proposito o è solo un’idea campata in aria, come le turbine sull’Olona? Ci sono progetti e finanziamenti disponibili per la ristrutturazione di un edificio a rischio crollo? Ovviamente speriamo di sì ma ci piacerebbe anche sapere quali sono e in cosa consistono.

Ribadiamo quindi il concetto, visto che si è recuperato dell’altro tempo e c’è la possibilità di farlo: venite a raccontarci del PGT in un’assemblea pubblica in cui è possibile fare delle domande, perché parlare con i giornalisti senza dare spiegazioni non serve a nessuno, tantomeno ai cittadini solbiatesi.

Ivan

4 commenti:

Anonimo ha detto...

“domandare è lecito, rispondere è cortesia”…vi dirò di più:
L’assessora comunica con chiunque abbia la cortesia di rivolgerLe la parola.
L’assessora riceve ogni martedì dalle 17,30 alle 18,30 presso il Municipio di Solbiate Olona, come da avviso affisso nella bacheca antistante il Municipio e pubblicato sul sito del Comune.
L’assessora riceve anche su appuntamento se l’orario di ricevimento è proibitivo per i cittadini interessati, basta semplicemente rivolgersi all’Ufficio Tecnico del Comune per concordare un incontro, il numero è sull’elenco, e vi assicuro che questa è ormai prassi consolidata, perché è mio dovere ascoltare e rispondere, e a questo dovere non mi sono mai sottratta.
Purtroppo non era un’intervista, ma un pezzo di Valeria Arini sul recupero del cotonificio di Cormano e mi è stato solamente chiesto se era possibile attuare qualcosa di simile anche per il cotonificio di Solbiate.
Magari qualcuno mi facesse un’intervista, non aspetto altro, quante cose avrei da dire!
Grazie
Maria Cristina De Simone

Dronning ha detto...

Interessante parlare di se stessa in terza persona...
Qui c'è il solito problema: i membri della giunta partono dal presupposto che sono i cittadini a dover andare verso di loro e non il contrario. Al di là dell'intervista che invece non lo era rimane un fatto induscutibile, è cioè che in materia di PGT la giunta di cui anche lei fa parte si sta reiteratamente RIFIUTANDO di confrontarsi pubblicamente con i cittadini, nonostante la LEGGE dica esattamente il contrario.
Ivan Vaghi

Anonimo ha detto...

Scrivo all'assessora direttamente e sinceramente. Non serve arrabbiarsi. Serve che si capisca che è una situazione paradossale in quanto scrive di avere tante cose da dire quando la cittadinanza non aspetta altro! Dopo è chiaro che le malelingue possano pensare che sia il sindaco o altro soggetto che plagia la propria maggioranza azzittendola. Consiglio non un intervista, un incontro pubblico, due incontri pubblici...un passo indietro! In ufficio da lei ci stanno meno persone che al centro socio culturale e meno persone della sala consigliare. Se nell'ultimo incontro sul PGT il suo collega architetto le ha impedito di parlare si prenda la rivincita, non lo inviti; e organizzi una serata, ovviamente con sindaco giunta consiglieri, tecnici interessati ed i cittadini. Una o più serate in cui tutti possano prendere la parola, una serata in cui si spiega veramente quali sono i contenuti del PGT, accolga critiche, accolga pareri anche di ARPA e PROVINCIA..insomma metta in moto la procedura di stesura del PGT. Magari dando la possibilità di scaricare dal sito del comune la documentazione, mettendo poi in bacheca gli inviti alla, o alle serate, contattando i giornalisti in modo che più gente partecipa meglio sarà per tutti e per i risultati tecnici e politici dell'operazione. Ricordo che l'adozione del PGT (caspita è già stato portato in consiglio per essere adottato) non è stata possibile come riportato in un articolo su questo sito, sarebbe possibile avere chiarimenti esaustivi su questo "malaugurato" fatto che secondo me potrebbe essere motivo per far aprire, sbarrare, gli occhi. A mio parere qualcosa si può e si deve fare.
Galli Paolo

Dronning ha detto...

Paolo è stato molto saggio e diplomatico, e le cose che ha detto le sottoscrivo. Però devo aggiungere un concetto, che è quello della responsabilità. Non possiamo pensare che il nostro assessore all'urbanistica (per cortesia, piantiamola con il femminile, è nome di qualifica professionale o istituzionale, in realtà lo dobbiamo considerare come neutro e non come maschile)non debba essere ritenuto co-responsabile della stesura del PGT e delle procedure della sua approvazione. Nel post che ho scritto ho fatto delle domande precise a cui l'assessore non ha voluto rispondere, nonostante si sia data la briga di postare un commento. Magari mi disprezza e non vuole abbassarsi al mio livello, ma questo non c'entra niente con il ruolo che svolge e con la responsabilità che si è presa nei confronti dei cittadini. Per cui caro assessore, visto che nel prossimo futuro ci sarà la possibilità di farlo, venga a rispondere pubblicamente alle domande dei cittadini. Ognuno di noi, con le idee più chiare, gliene sarà grato.
Ivan Vaghi