martedì 21 dicembre 2010

News dalla Regione: tagli ai Comuni e alle politiche sociali

di Alessandro Alfieri, Consigliere regionale

Tagli ai Comuni:

Duecento milioni di euro in meno. È questa la cifra che i comuni lombardi sopra i 5mila abitanti non riceveranno nel 2011 dallo Stato. Con l’approvazione del decreto ministeriale, sono stati infatti ripartiti i tagli ai trasferimenti ordinari dallo Stato ai Comuni (e alle province) previsti nella Finanziaria.
In provincia di Varese si tratta di 15milioni di euro in meno per 49 comuni (qui i tagli comune per comune).
Tradotto, significa che ci saranno meno risorse per garantire i servizi ai cittadini e la buona amministrazione dei nostri comuni, con un aggravio secco di costi a danno delle famiglie, delle imprese e dei cittadini. Il governo di Bossi e Berlusconi sta affossando gli enti locali. Questi tagli contraddicono nei fatti tutti i proclami federalisti. Invece di colpire chi cerca di aiutare le comunità locali a superare questo momento di crisi, il governo farebbe bene a tagliare la spesa pubblica inefficiente dei ministeri romaniche è cresciuta negli ultimi due anni del 10 per cento.

Tagli alle politiche sociali:

Più di tre miliardi di euro nel triennio 2008/2010, poco più di trecento milioni nel 2011/2013. Oltre due miliardi e 800 milioni che mancano all’appello. E’ questo il confronto fra le risorse complessivamente stanziate negli ultimi tre anni nei Fondi dedicati a Politiche sociali, famiglia, pari opportunità e non autosufficienza, e quelle che nella nuova legge di stabilità si prevede di stanziare, alle stesse voci, per i prossimi tre anni.

Valutando nel dettaglio le singole voci, emerge evidente l’erosione di risorse destinate al più importante delle voci considerate, quello relativo al Fondo nazionale per le Politiche sociali. In costante discesa negli ultimi anni (passando dai circa 650 milioni del 2008 ai 380 del 2010), viene ora ridotto ad un quinto, con i 75 milioni previsti per il 2011.

Ancora più evidente e netta è la riduzione del Fondo dedicato per la non autosufficienza, che assume semplicemente i connotati di una semplice cancellazione: erano stati stanziati 300 milioni nel 2008 e 400 milioni all’anno nel 2009 e nel 2010: al momento, la quota prevista per il 2011 è pari allo zero, e così anche per i due anni seguenti.

Nuove regole per le nomine della sanità:

Scelti da un comitato di saggi per uscire dalla lottizzazione. È questo quello che il Partito Democratico chiede in merito alle poltrone della sanità, le cui sorti saranno decise nel giro di due settimane. I 45 manager sanitari che andranno a dirigere altrettante Asl e ospedali dovranno essere dirigenti capaci, scelti attraverso un meccanismo trasparente tra gli oltre 700 candidati ritenuti idonei. Lo ribadiamo con forza in questi giorni convulsi di trattative e spartizioni per le nomine dei manager della sanità in Lombardia.

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