venerdì 17 dicembre 2010

Ieri, oggi, domani

di Ivan Vaghi

Ieri c’era un Presidente del Consiglio con il cappotto liso. Quando volevano fornirgliene uno nuovo ha rifiutato per non pesare troppo sulle casse dello Stato.

Ieri c’era un Ministro della Giustizia comunista che emanò l’amnistia per i fascisti che avevano collaborato con un esercito invasore. Voleva che iniziasse la riconciliazione nazionale.

Ieri c’era un altro Presidente del Consiglio che non soddisfatto di ricostruire l’Italia si adoperò per costruire l’Europa. Voleva che non ci fossero più guerre.

Ieri c’era un politico democristiano e un politico comunista che decisero di lavorare insieme. Volevano tradurre in pratica la visione dell’Italia del futuro.

Ieri c’era un Presidente della Repubblica molto simpatico che aveva fatto il partigiano.

Ieri c’era un generale dei carabinieri, un magistrato e poi ancora un altro magistrato che avevano capito come combattere la mafia. I mafiosi non hanno gradito.

Oggi c’è un Presidente del Consiglio che compra (scegliete voi: giudici, parlamentari, calciatori, veline, giornalisti, giornali).

Oggi c’è la mignottocrazia.

Oggi ci sono figli di ministri con soprannomi ittici strapagati con soldi pubblici.

Oggi ci sono parlamentari eletti con la maggioranza di governo che poi hanno deciso di uscire dalla maggioranza. Poi hanno sottoscritto una mozione di sfiducia per il governo e poi infine non hanno votato quella mozione.

Oggi ci sono parlamentari eletti con la minoranza che sono sempre stati antigovernativi. Poi hanno votato la fiducia al governo.

Oggi la chiamano crisi di coscienza.

Ieri c’era un domani che non è ancora diventato oggi.

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