giovedì 23 dicembre 2010

Acqua, Pdl e Lega votano da soli contro i cittadini e i comuni

Il Governo in una direzione, la Regione in un’altra. Tutto è successo ieri, mercoledì 22 dicembre. Da Roma arriva una proroga che, sull’acqua, consente a tutte le Regioni di aspettare i pronunciamenti della Corte costituzionale, l’indizione del referendum e di fatto una condizione legislativa più chiara. Ma Regione Lombardia, incautamente, con 39 consiglieri su 80(quindi una minoranza), approva la legge. Noi, insieme a tutta l’opposizione, abbiamo fatto fino all’ultimo ostruzionismo e, al momento del voto,abbiamo abbandonato l’Aula (qui il video e il commento di Fabio Pizzul). Ma nonostante mancasse evidentemente il numero legale, la maggioranza Pdl-Lega ha deciso di continuare e di votare il progetto di legge. Già a fine novembre, quando per la prima volta la maggioranza aveva portato in Aula il provvedimento, ci eravamo battuti per posticipare la discussione. E ce l’avevamo fatta (qui cosa era successo a novembre in Aula).
Eppure è una legge sull’acqua non urgente Non c’era fretta per votare una norma che esautora i comuni dalla gestione del servizio idrico, facendo una rivoluzione indipendentemente dal quadro normativo nazionale; che non permette più la gestione in house; che mette mano in un settore che, attualmente, ha le tariffe più basse d’Europa; che costringe le Ato a riaffidare entro il 31 dicembre il servizio; che inserisce elementi normativi in contrasto con sentenze della Corte costituzionale.
Per questo motivo abbiamo fatto il nostro dovere fino in fondo. La maggioranza di Governo di questa regione ancora una volta non ha dato ascolta a centinaia di migliaia di cittadini referendari, ai tanti che avevano manifestato la propria preoccupazione, alle innumerevoli proposte emendative fatte al testo, e si è arroccata con una posizione difficilmente comprensibile. Ma questo Formigoni e i suoi lo dovranno spiegare ai Comuni e ai cittadini lombardi.

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