martedì 10 maggio 2011

La verità è di chi urla più forte

Mi è venuta in mente questa frase dopo aver letto l’intervento del colonnello Ciaraffa sul sito Valleolona.com (lo trovate qui) in risposta al mio post recentemente pubblicato. A questo intervento ho risposto in questo modo (qui), cercando di tenere il tono più basso possibile, al contrario di quello che ha fatto il mio interlocutore.

Io posso capire che il colonnello sia orgoglioso di essere stato un militare e che voglia difendere l’esercito sempre e comunque. Lo capisco e lo rispetto, il mio commento non voleva certo mettere in discussione l’istituzione dell’esercito né tantomeno il legittimo orgoglio di chi ne fa parte. La risposta del colonnello però è stata scomposta, fuori tema in molte sue parti (mi ha accusato di non so quali nefandezze ideologiche), nonché storicamente discutibile, nel senso che ha dato enfasi ad alcune parti omettendone altre. Ma non è di questo che volevo parlare, perché ho capito da tempo che gli italiani ragionano per pregiudizi, decidono a priori da che parte stare e non cambiano più idea, qualsiasi cosa tu possa dire.

Credo che il problema stia proprio qui. La mia posizione è perdente dall’inizio per cui non sto qui a discutere più di tanto, ma non certo perché dico cose sbagliate. Il colonnello Ciaraffa ha avuto la fiducia incondizionata della nostra amministrazione, anche perché presta gratuitamente la sua opera di consulenza (benemerita). Per cui avrà più visibilità, più occasioni, più spazio per esprimere le sue opinioni. Anche più tribune per urlare in faccia a chi lo contesta. Nella nostra epoca e nel nostro paese questo vuol dire avere ragione, perché la verità è di chi urla più forte. Senza contare che i buoni rapporti con i militari sono un bene da preservare e quindi non è opportuno contraddirli.

Siccome io non ho intenzione di urlare non avrò mai ragione. Però non ho nemmeno intenzione di stare zitto, al contrario di quello che forse spera qualcuno. Se dovrò parlare solo a poche persone lo farò, se l’esercizio della democrazia e della libera opinione sarà sempre più riservato a pochi, saranno quei pochi che lo custodiranno. In attesa di tempi migliori.

Ivan Vaghi

1 commento:

Anonimo ha detto...

dopo tutta 'sta camionata di storia aggiungo solo, per dovere di geografia, che se facessi una crociera nell'Egeo, di Cefalonia non vedrei nemmeno la sagoma dato che si trova nello Ionio.