mercoledì 15 luglio 2009

Succedono cose leghiste in quel di Gerenzano


A seguito dell'odioso fatto successo a Gerenzano, trovate qui sotto il mio commento e quello di Ivan Vaghi.

Gerenzano is burning
di Stefano Catone

Questo blog aderirebbe molto volentieri allo sciopero contro il DDL Alfano. Purtroppo la missione è conservare la propria libertà di pensiero, e per farlo non si possono ignorare dichiarazioni terribili.

L’assessore alla sicurezza di Gerenzano, tale Cristiano Borghi, ha scritto che

«chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari». Regolari o irregolari non fa differenza, gli stranieri non devono entrare a Gerenzano.

«Abbiamo contribuito – si legge nell’articolo di Borghi – a rivalutare anche dal punto di vista culturale i nostri cortili, attribuendo ad ognuno di essi il vecchio nome utilizzato dai nostri anziani. Per rivalutarli dal punto di vista estetico però devono intervenire i proprietari che, in alcuni casi, piuttosto che mettere mano al portafogli e dare una rinfrescata alle proprie abitazioni, hanno pensato bene di venderle o di affittarle agli extracomunitari»

Regolari o irregolari, sono comunque una minaccia all’identità locale.


La distinzione è razziale. Non conta che siano regolari, che abbiano un lavoro, che paghino le tasse, che mandino i propri figli a scuola: conta che siano extracomunitari o, forse (non è chiaro), stranieri.

Io non sono un giurista, ma qualche esame di Diritto internazionale l’ho dato e una politica del genere è classificabile come “genocidio“:

(c) Influenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di portare alla sua distruzione fisica totale o parziale;

(d) Imporre misure tese a prevenire le nascite all’interno del gruppo;

I gruppi che la Convenzione sul Genocidio (1948) su citata considera sono: nazionale, etnico, razziale e religioso. Non è necessario che un singolo atto si inserisca in una prassi (in un disegno) sistematica ed estesa: basta un singolo atto.

Riguardo poi la questione dell’identità locale, questa non è la mia (la nostra) identità (locale o globale che sia). La mia identità rispetta le altre identità, la mia identità guarda al prossimo, lo tutela, lo aiuta se in difficoltà. Non lo “tollera” (come ho letto, indignandomi, da qualche parte) ma lo accoglie e lo integra nel gruppo. La mia identità distingue i delinquenti dai non delinquenti.

Chiamatemi cattolico, chiamatemi comunista, io mi definisco Democratico.


Adesso basta
di Ivan Vaghi

Adesso basta nascondersi, i leghisti, che siano attivisti o semplici elettori, mi devono dire con chi ho a che fare, se con un movimento politico con il quale dialogare e magari sforzarsi di trovare dei punti di contatto, oppure con un gruppo di persone che prende a pretesto la politica per sfogare il proprio istinto razzista e xenofobo. E´ una domanda provocatoria perché non posso pensare davvero di trovarmi in mezzo a milioni di persone di quest´ultimo tipo. Però mi sono anche stufato di vedere Borghezio che va ai raduni nazisti, Salvini che vuole mettere i mezzi pubblici riservati agli stranieri, la giunta di Gerenzano (leghista ovviamente) che dice: "gli stranieri, regolari o irregolari che siano, ci contaminano", e il primo ministro italiano (leghista) che gode quando una nave di poveri diavoli viene condannata a non si sa bene cosa, ma sicuramente a chissà quante morti in mare. A me questi leghisti fanno schifo. Come persone prima che come politici. E come politici non posso fare a meno di disprezzarli, perché hanno sempre difeso questi loro comportamenti o al limite li hanno minimizzati, definendoli bravate, esternazioni da osteria o linguaggio da comizio, peccato che è la stessa cosa che si diceva all´inizio della "gioventù hitleriana" o delle "camicie nere". Stessa cosa identica, poi ce li siamo trovati per strada con i manganelli, e fra poco succederà ancora, mai sentito parlare delle ronde? E vi assicuro che Mussolini all´inizio non aveva tutto il seguito popolare che ha la Lega oggi.
Per cui adesso basta, mi rivolgo ai milioni di elettori della Lega, mi rivolgo ai mille solbiatesi (su tremila e non so quanti elettori) che hanno votato la Lega il mese scorso: ditemi chi siete veramente e che cosa volete, perché non è più accettabile che vi nascondiate dietro slogan di cui non conoscete il significato, che vi esaltiate con le metafore sessuali forse, che so, per compensare le vostre difficoltà in quel campo, che vi disinteressiate completamente della politica e votiate Lega per protesta, perché allora mi dovete dire nei confronti di chi protestate e per quale motivo, mi dovete dire se siete razzisti o no perché voglio sapere i nomi di chi devo disprezzare, fosse anche gente con cui ho condiviso molto finora (ognuno ha un qualche limite che non ha intenzione di superare, uno dei miei è condividere qualcosa con i razzisti), e soprattutto mi dovete dire come fate a conciliare la vostra pretesa difesa della religione cristiana con l´odio razziale e
l´intolleranza religiosa, perché Gesù, e non ho paura di smentite, ha detto
tutt´altro. Prendere dalla religione quello che è più comodo e confortante e far finta di dimenticarsi di tutto il resto non è da cristiani, per cui evitate di dire in giro che lo siete, perché non è vero.
Se invece avete voglia di parlare seriamente di immigrazione, di sicurezza, di struttura dello stato o anche di religione non ci sono problemi, venitemi a cercare, però prima dovete liberarvi di certa gente, oppure smetterla di votarli, sempre che lo vogliate veramente.

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