giovedì 17 dicembre 2009

Non tutti i ritardi vengono per nuocere

Oggi mi sono fatto centodieci minuti sul treno per andare e tornare da Milano. Per far passare il tempo, mi sono dato una bella rilettura al documento riguardante il PGT di Solbiate presentato il 27 novembre.

Vi riporto alcuni spunti e riflessioni emerse durante libere conversazioni tra i membri di giunta, dell’ufficio di piano e gli estensori del piano (l’espressione è contenuta nel documento):

* Occorre tutelare il verde (…)
* A Fagnano Olona ci sono molti appartamenti recenti inutilizzati
* Il non utilizzo è un rischio anche per nuovi interventi in Solbiate Olona
* Il mercato di Solbiate Olona è saturo: non c’è domanda

Lampadina. Blog del PD di Solbiate, il report del Consiglio comunale scritto da Ivan Vaghi:

La fase più conflittuale è stata l’approvazione del piano attuativo della zona C3. Traducendo verranno costruiti 70 appartamenti per un totale di 10500 metri cubi circa distribuiti in sei palazzine in via Vignole. E’ sorta subito una discussione accesa tra il sindaco e il consigliere Antonello Colombo, che ha accusato l’amministrazione di aver voluto dare corso a un decreto attuativo di tale rilevanza (circa un terzo della contestata area ex-Rovelli) senza dare alcun tipo di comunicazione approfondita dell’intervento. Che tra l’altro, per la prima volta nella storia di Solbiate, viene attuato senza che sia mai passato da alcuna commissione vista la solerzia con cui questa amministrazione ha abolito la commissione edilizia. La risposta del sindaco è stata una controaccusa al consigliere in qualità di ex-sindaco, perché si deve alla sua amministrazione la decisione di trasformare quell’area in edificabile. L’accusa di risposta è stata che la notizia riportata è sostanzialmente falsa in quanto all’epoca era stato diviso un terreno edificabile in due parti, una trasformata in area verde e un’altra rimasta edificabile. La stessa cosa è successa per una adiacente area verde, in modo che venisse mantenuta coerenza di destinazione con le aree vicine. Inoltre la variante voluta da questa amministrazione prevede l’inserimento di due ulteriori mappali che aumentano l’area totale edificabile, cosa mai discussa in precedenza. Risulta anche strana la velocità con cui è stata discussa in consiglio una richiesta di variante arrivata all’amministrazione solo due giorni prima e, come detto, mai discussa in commissione. Su richiesta sempre di Antonello Colombo è stata letta in aula la convezione relativa, cui il sindaco, con sprezzo del pericolo, ha aggiunto una coda che voleva essere polemica ma che rischia di essere un autogol. Ha infatti detto che era inutile raccontare questioni tecniche alla cittadinanza, usando le stesse identiche parole usate dall’amministrazione precedente quando voleva nascondere le sue operazioni, o almeno questo diceva l’allora consigliere Melis. L’indomito Antonello Colombo ha ribadito che non era stata data alcuna informazione, né tecnica né di altro tipo.
Il colpo da maestro però lo ha piazzato il consigliere Bianchi di Per Solbiate, che proprio in virtù di quella che sembra una incoerenza di comportamento dell’attuale amministrazione nei confronti delle aree edificabili, ha chiesto ai consiglieri di maggioranza cosa ne pensassero di questa operazione, dal momento che fino a pochi mesi fa si dichiaravano fieramente contrari all’operazione ex-Rovelli. Mancando il capogruppo Luigi Colombo (uscito dall’aula per non essere accusato di conflitto di interessi, dal momento che è il direttore dei lavori del complesso che verrà costruito), è stata data la parola al consigliere Bazzani, che, evidentemente in difficoltà, ha ammesso di essere perplesso su questa operazione. Difatti non ha votato a favore ma si è astenuto. Prime crepe in maggioranza? Probabilmente no, ma rimane il sospetto che i consiglieri di maggioranza non fossero completamente al corrente del progetto e la cosa non può far piacere. Al momento della votazione il consigliere Cassarà, in “quota” Lega per la lista Per Solbiate, ha votato contro, mentre gli altri due consiglieri a favore (coerentemente con un progetto portato avanti dalla precedente amministrazione). Che si sia ricordata dei padri e del cemento? Vedremo. In generale comunque la “difesa” dell’amministrazione è stata la solita: non è stata una nostra decisione, stiamo solo facendo quello che siamo costretti a fare per colpa delle amministrazioni precedenti. Prima o poi però il “bonus” finirà e saranno costretti a prendersi tutte le responsabilità.

Io, qualche incongruenza l’ho trovata.

Stefano Catone

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