lunedì 16 giugno 2008

Siamo di nuovo al verde!

di Stefano Catone



Nel febbraio 1998, Fabrizio de Andrè, dal palco del Teatro Brancaccio di Roma, diceva: “Ho poche idee. Poche, ma fisse…”
Data la mia profonda stima per l’artista probabilmente risulterò di parte, ma ciò non toglie che queste parole siano bellissime: la semplicità, la linearità, la chiarezza. Non cambio idea per convenienza, non cambio idea perché mi faccio influenzare: penso, ragiono, rielaboro, giungo ad una mia conclusione. Dopodiché sarà difficile smuovermi: io la vedo così.
Certe volte giungere ad una sintesi efficace ed esaustiva è un’impresa ardua, che dura molto tempo.

Una delle poche idee fisse che ho è che la natura debba essere rispettata e salvaguardata. Ciò non vuol dire che essa non possa essere toccata: vuol dire che è necessario effettuare, prima di qualsiasi intervento, un’approfondita analisi costo-benefici, partendo dal presupposto che modificare l’ordine e l’equilibrio naturale comporta un costo molto elevato.
Così è come la penso io in questo momento: essendo frutto di una riflessione e di un credo, ci vorrà un po’ di tempo prima di farmi cambiare idea.

Devo dirmi compiaciuto del movimento di protesta che in questi ultimi giorni è venuto a galla; giusto o sbagliato che sia, l’importante è che qualcuno abbia reputato alto il costo dell’abbattimento di un filare di cipressi: assolutamente rivoluzionario per Solbiate Olona!
E’ una delle mie prime occasioni di essere commentatore (data la mia età), anche se qualche avvenimento simile, ma con un’eco sicuramente non paragonabile, si è verificato nel passato più recente.
La tecnologia, come sempre, ci aiuta, e in questo caso mi aiuta l’arretratezza della tecnologia:



Gli alberi circondati in verde sono stati abbattuti qualche anno fa, ma io non ricordo nessuno striscione. Se ce ne fosse stato qualcuno scrivetemi.
Il settore bianco fa invece riferimento ad alcuni alberi abbattuti prima che fosse stata scattata la foto satellitare, ma, non potendo quantificarli con precisione, non li considereremo nella nostra trattazione.
Gli alberi contornati di rosso sono quelli che, nel progetto attuale, dovranno essere abbattuti per fare spazio ai parcheggi.
Ho provato a fare un bilancio quantitativo dell’abbattimento più recente: dal satellite possono essere contate circa cinquanta chiome; in oratorio, se non sbaglio, sono rimasti otto dei vecchi alberi, mentre dovrebbero esserne stati piantati circa venticinque nuovi.
Quindi: circa quarantadue alberi sono stati abbattuti e venticinque sono stati piantati. Saldo passivo di circa diciassette alberi. Si tratta di un conteggio approssimativo, basato sul valore del singolo tronco: se cercassimo di fare un paragone scegliendo come indicatori 1)la qualità degli alberi 2)le dimensioni delle ombre proiettate sulle teste dei bimbi, non ci sarebbe partita.
Non credo siano necessari particolari conteggi per mettere in evidenza quanto verde, prato compreso, sia stato sacrificato. (guarda caso su quel prato giocavano bambini che frequentavano e frequentano la scuola elementare)
Si potrà obiettare che l’oratorio è “privato”, mentre la scuola elementare è “pubblica”. È un’obiezione che ha un suo valore se considerata da un punto di vista legale; se il punto di vista adottato è reale il discorso è ben diverso: centinaia di bambini, adolescenti, ragazzi e adulti frequentano l’oratorio. È indiscutibile la natura sostanzialmente pubblica dell’oratorio, altrimenti che significato avrebbe?
Inoltre la legge distingue tra edifici pubblici e privati, ma quando si parla di “verde” tende a disciplinare anche l’ambito privato: non a caso il Regolamento Edilizio comunale recita, all’articolo 14: “Disciplina del verde. Tutti i progetti edilizi devono riportare l’indicazione delle alberature esistenti sull’area di intervento e la loro eventuale sostituzione con altre essenze”.

Purtroppo il satellite è stato aggiornato dopo l’edificazione dell’area ove ora sorge l’Iper e l’Hotel “Le Robinie”, per cui non è visibile un altro filare di pioppi. Me lo ricordo vagamente, ma dalle immagini offuscate della mia memoria riesco a distinguere due file di alberi dal profilo affusolato, molto alti e scuri.

Finalmente un movimento di protesta! Finalmente una voce contro!

Ma come mai solo ora? Come mai in occasione di un abbattimento di alberi modesto, se confrontato al passato?
Io sono felice che ci siano idee contro, per lo meno per avere la certezza che qualche mente critica esiste. Perfetto! Purché non ne venga fatto un uso strumentale: tra un anno ci saranno le elezioni amministrative!

Ricordo anche un’altra zona completamente verde: quella dove ora sorge Via Varese, diventata, ahimè, una colata di asfalto e cemento circa una decina di anni fa. Ai tempi deve esserci stata di sicuro molta indignazione: facendo una proporzione, ad occhio e croce, penso che almeno il doppio delle persone che ora si oppongono alla “variante Porro” abbiano montato picchetti e organizzato assemblee.
Deve essere andata proprio così, anche se io sono troppo piccolo per ricordare.

Per onore di cronaca devo riconoscere il buon senso dell’amministrazione locale adottato in occasione del rifacimento dei marciapiedi di via Vittorio Veneto: allora gli alberi furono accuratamente rimossi e ripiantati lungo il parcheggio del cimitero e lungo via San Vito.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

,,,,via varese era un esteso campo coltivato, almeno io me lo ricordo così, gli alberi stavano dove adesso c'è il golf (infatti in parte sono rimasti),,,,

Anonimo ha detto...

E' sempre più chiaro ed evidente che il fine ultimo è sempre meno il problema del verde o della viabilità e sempre più quello riguardante l’amministrazione. Per quel che riguarda il verde avevo già espresso le mie opinioni nel commento al precedente articolo(ampiamente documentate in questo) mentre per il 'caso Porro' gli stessi che organizzano raccolte firme e appendono teli bianchi fuori dalle loro villette (avranno indetto un concorso per lo striscione anti-variante più bello), non si sono posti il problema del verde perchè la colata di cemento faceva i loro interessi...ovvero l'acquisto delle proprie case. Tra l'altro, dove ora sorgono le loro case, vivevano i rospi smeraldini, dichiarata specie protetta ai tempi(Rospo smeraldino (Bufo viridis), http://www.amiciinsoliti.it/anfibi/bufo.html). Adesso come la mettiamo, cari ecologisti?

Anonimo ha detto...

Per favore, parliamo di fatti conosciuti! I rospi smeraldini sono stati presenti in via Varese grazie alle buche di cantiere che il sottoscritto, in prima persona, con l'aiuto di Colombo Aldo (giardiniere) e del Sig. Tiraboschi (capo giardiniere del Golf),che possono testimoniare, per un'estate intera,ha riempito d'acqua con le autobotti,permettendo ai girini di completare il loro sviluppo. Durante la primavera,tutto è stato riportato allo stato originario (prato attuale,dove si vuole oggi fare la strada per intenderci).Ho ancora i filmati di allora (1994) che possono documentare la questione.
PS i commenti preferirei leggerli firmati con nome e cognome...possibilmente reali.

Anonimo ha detto...

Mi sembra un’ idiozia parlare delle rane smeraldine che vivevano in una simil pozzanghera di 10x10; dovevamo chiamare il wwf così diventavamo parco nazionale del varesotto,,,mi ricordo che un paio di anni fa fummo invasi dalle mosche, ma nessuno si scandalizzo per l’uso eccessivo di raid anti-mosche (le mosche forse non sono esseri viventi come i rospi smeraldini?),,Seconda considerazione: il blog ha delle dinamiche ben precise, siamo nell’era di internet che vi piaccia o no e le regole vanno rispettate: i POST devono essere firmani (ma anche no VISTO CHE SI CONOSCE LA FONTE DEL SITO), i COMMENTI invece sono liberi: si possono usare “ANONIMO”, “NOME UTENTE”, “NICK NAME” ecc,,è un modo per permette a chiunque di esprimere un proprio parere,(in questo modo siamo tutti uguali nessun nome, titolo, carica o qualifica) sempre nel rispetto altrui in quanto i commenti sono MODERATI,,,si può essere d’accordo o meno (io un po’ meno) con DSOLBIATE, ma richiedere nome e cognome mi sembra eccessivo,,(non lo fanno neanche sul blog di beppe grillo dove c’è materiale per querele e altro),,,marco CAIMI,,,,

Anonimo ha detto...

Il mio commento voleva soltanto far riflettere su quanto baccano si sta facendo su quanti?10 pini?(che saranno rimpiazzati da altre piante oltretutto) e su una strada che,per il mio modestissimo quanto opinabile parere di cittadino, a qualcosa servirebbe. Per quanto riguarda la pretesa di firma ai commenti dico solo che ho usufruito di una scelta datami dal blog...

Anonimo ha detto...

uelà! i solbiatesi si sono svegliati!
dove siete stati in questi ultimi quattro anni!