giovedì 25 febbraio 2010

Consiglio comunale: il meglio del meglio.

Le questioni più interessanti dell’ultimo consiglio comunale riguardano la vicenda della piscina e le due interrogazioni del gruppo Progetto Solbiate. Nel primo caso lo spauracchio è la sopravvivenza stessa della piscina nel nostro paese, perché altri comuni nella zona si stanno attrezzando con strutture più moderne e diversificate (fitness, centro estetico, cose così). Si corre quindi il rischio che queste nuove piscine attireranno la clientela che oggi frequenta quella di Solbiate. Per una semplice questione di leggi di mercato nessuno poi avrebbe interesse a gestire la nostra struttura, che andrà a decadere definitivamente. Il progetto di ampliamento, che ha determinato il sacrificio dei campi da tennis, è già pronto da tempo, ma per un qualche strano motivo si sta procedendo troppo a rilento. Bisogna quindi capirne prima il perché per potere poi affrontare il problema e possibilmente risolverlo. O dobbiamo pensare, come forse la stessa amministrazione sospetta, che ci sia solo la volontà di prendere tempo, e magari, aggiungo io, trovare qualche accordo più conveniente con i comuni vicini? Speriamo ovviamente di no perché poi bisognerebbe trovare un altro gestore quando potrebbe essere troppo tardi per stare al passo, commercialmente, con le altre strutture del territorio.La prima interrogazione presentata in consiglio è relativa alla richiesta della BEA srl di convertire un terreno agricolo di sua proprietà in terreno industriale. Se ne chiedevano le motivazioni nonché opere di compensazione adeguate, dal momento che la rivalutazione del terreno andrà a sontuoso beneficio dell’azienda. Non entro nei dettagli (li trovate nel report), mi viene da dire che però è stato sgradevole il tono ricattatorio che l’azienda ha usato nei confronti dell’amministrazione: “o ci date quello che vogliamo o ci portiamo via l’azienda e i suoi posti di lavoro”. Parliamoci chiaro, si tratta di un bluff, perché il sito alternativo per l’azienda è rappresentato da terreni posseduti a Villadossola, su cui si dovrebbe costruire ex novo una nuova fabbrica, lontana dalle autostrade e da Malpensa, quindi con costi di gestione superiori. Senza contare il lungo periodo di inattività per i nuovi macchinari che sarebbero da posizionare a Solbiate e gli enormi costi di delocalizzazione. Direi che è molto più semplice e conveniente scendere a patti con l’amministrazione di Solbiate Olona, che invece non sembra condurre le trattative con il coltello dalla parte del manico (che invece possiede). L’azienda ha parlato di nuovi posti di lavoro per i solbiatesi. Benissimo, anche se comunque i posti di lavoro sono posti di lavoro e non mi scandalizzerei se ne potessero beneficiare anche i cassanesi o i bustocchi (scommetto che ho perso molti punti nelle simpatie dei solbiatesi). Ci chiediamo solamente di quanti posti di lavoro si parla e di che tipo, perché se si tratta di 20 o 30 posti a tempo indeterminato è un conto, se invece si parla di cinque precari è un altro, e in base a quello l’amministrazione, a fronte del vantaggio immobiliare concesso, potrebbe chiedere più o meno opere di compensazione. Anche la seconda interrogazione è degna di attenzione, perché apre il problema del transito automobilistico in via Matteotti, nonché del parcheggio self service che sembra diventata la regola. Il problema qui, come dicono i residenti, è di sicurezza, perché pedoni e ciclisti sono completamente in balia del traffico e di qualche deficiente che a tarda sera (a volte anche prima) passa a velocità folle. La proposta di mettere degli specchi per vedere chi sta passando ci sembra davvero inadeguata, l’unica possibilità è ripensare al sistema di parcheggio (come minimo) ma soprattutto garantire il passaggio in sicurezza di pedoni e ciclisti. E magari anche un paio di mesi di autovelox. La zona pedonale invece, con accesso riservato ai residenti, per motivi oscuri non piace ai solbiatesi. Peccato, perché risolverebbe tutti i problemi.

Ivan Vaghi

1 commento:

Dronning ha detto...

Giusto per scaldare i muscoli, siamo proprio sicuri che l'amministrazione ce la stia raccontando giusta sulla piscina? E magari anche sul CAG, perché no.
Ivan Vaghi