giovedì 1 ottobre 2009

L’eternit, a Solbiate, non è sui tetti, ma sotto i nostri piedi


La notizia è di quelle che scotta, scotta i diretti interessati e scotta la popolazione solbiatese.
Ieri, 30 settembre, il Sindaco di Solbiate Olona, l'Arpa e i Carabinieri erano presenti nel momento in cui è stata tolta la copertura alla buca, scavata nel terreno, dentro la quale era stoccata una rilevante quantità di eternit (si parla di 100 mq circa). Come ben saprete l'eternit rilascia fibre altamente cancerogene, che provocano uno dei tumori più terribili che esistano e cioè quello alla pleura.
Degli articoli che ho letto (Varesenews, Provincia, Prealpina) solamente quello di Valeria Arini (Provincia) dice l'indicibile. Il terreno dove è stato ritrovata la sostanza è quello della Fonderia Bianchi, in via Battisti, e sembra che l'eternit in passato ne costituisse il tetto. Arini dice anche, chiaro e tondo, fonderia “nota per essere di proprietà dell'ex Sindaco, quattro mandati fa, Giovanni Bianchi” e, aggiungo io, presentatore della lista “Per Solbiate PdL – Lega Nord” alle scorse amministrative.
Credo che la questione possa essere affrontata da tre punti di vista. Il primo, quello della legalità, non può che condannare un comportamento chiaramente illegale, e in questo senso mi auguro che le indagine proseguano e che la giustizia faccia il suo corso. Il secondo punto di vista è morale, che sfocia nel sociale: pensavo che si trattasse di una manifestazione dell'egoismo imperante, tipico del berlusconismo e del “leghismo”, ma mi sono dovuto ricredere. Un comportamento egoistico tende a ottenere vantaggi per sé dimenticandosi completamente degli altri: troppo bello, troppo semplice per essere ricondotto al nostro caso. Il nostro è un caso di perfidia, perché il fine è sempre quello di ottenere un vantaggio personale, ma oltre al disinteresse esiste la coscienza di provocare del male agli altri, agli operai che tutti i giorni lavorano in fonderia, ai solbiatesi (sopratutto quelli che abitano nelle vicinanze) e all'ambiente. Giunti a questa conclusione è facile passare al punto di vista pubblico-politico: come è possibile che una persona che si comporta così possa essere stata Sindaco di Solbiate Olona? Come è possibile che abbia potuto presentare una lista alla luce di questi fatti? Come è possibile occuparsi di un paese, se si commettono atti lesivi della comunità in cui si vive?
Come ultima osservazione mi permetto di far rilevare un particolare agghiacciante. Nel programma elettorale di PdL – Lega Nord si parlava di “delocalizzazione delle aziende presenti all'interno del centro abitato e riconversione dei terreni in residenziale”. Non credo ci sia bisogno di andare oltre. Preciso che non voglio gettare discredito su coloro che facevano parte della lista, ma su chi, facendone parte o presentandola, ne era consapevole.
Sono pronto a qualsiasi accusa; la prima potrebbe essere quella di essermi autoproclamato Pubblico Ministero e Giudice, quando la giustizia è ancora ferma ai primi passi. Ma l'evidenza è talmente schiacciante... Se poi la giustizia mi smentirà, allora sarò pronto a rimangiarmi tutto, a chiedere scusa per aver espresso il mio punto di vista su un fatto di cronaca, e a dire che ho commesso un errore.
Ma d'altronde si sa, “i crimini contro la vita, li chiamano errori”.

Stefano Catone

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dal programma della lista PDL-LEGA elezioni 2009:

Gestione del territorio
punto c:

Riconvertire a residenziale le aree industriali all'interno del centro abitato in caso di cessazione attività e/o delocalizzazione.

Poteva la fonderia in questione essere oggetto di questa conversione visto anche l'adozione nei prossimi mesi del PGT.

F.G.