mercoledì 14 luglio 2010

Indovina chi viene a cena?

di Ivan Vaghi

Che le questioni importanti di un paese vengano discusse in una situazione privata, come una cena a casa di un giornalista, piuttosto che in sedi istituzionali, ci può anche stare. Purché non sia un’abitudine. Sappiamo però cosa ne pensa mister B del Parlamento, e sappiamo anche che preferisce le crostate del cuoco di Arcore alle discussioni a palazzo Chigi o al Quirinale. La differenza sostanziale è che in una cena a casa Vespa risulta difficile sapere esattamente cosa viene detto e con quali termini. Quello che sappiamo è che si sono incontrati Berlusconi, il suo braccio destro nonché consigliere politico Letta, Pierferdy Casini, il governatore della Banca d’Italia Draghi e il cardinale Tarcisio Bertone. Argomento di discussione? Chi può dirlo, possiamo andare a intuito, certi di non andare troppo lontani dalla verità: Berlusconi, in difficoltà con i finiani e geneticamente impossibilitato ad accettare critiche, scandaglia il terreno per vedere se è possibile “sostituire” Fini con Casini, eventualità tra l’altro graditissima alla maggior parte degli elettori dell’UDC. L’idea è buona, i numeri ci sarebbero, Letta, il Vaticano (o meglio, la segreteria di Stato del Vaticano, fervente berlusconiana) e Vespa spingerebbero per concludere l’affare. Casini però per il momento glissa, troppe le questioni da risolvere, a cominciare dai rapporti con la Lega. Secondo Pierferdy l’unica possibilità è accettare una crisi di governo, ricostruire un esecutivo di unità nazionale che coinvolga anche il PD, e magari sbarazzarsi proprio della Lega. Provvisoriamente certo, per superare le emergenze, ma si sa che in Italia il provvisorio e il definitivo hanno confini labili.

Due possibilità, o Casini ci crede davvero e quindi danza sul limite tra il politico e il visionario (non necessariamente un termine dispregiativo), oppure non ci crede per niente e sta prendendo tempo. Tra un po’ cioè potrà dire: io la mia proposta l’ho fatta, non avete voluto e quindi mi sento autorizzato ad accettare la proposta di Berlusconi. I rapporti con la Lega? Facilmente risolvibili in puro stile democristiano: più spazio per noi al governo vuol dire meno spazio per loro, quindi possiamo dire di essere anti-leghisti. Certa politica si basa sulle sfumature.

Ultima puntualizzazione, cosa ci faceva Bertone da Vespa? E Draghi? Su Bertone, come già detto, pochi dubbi. Il segretario di stato, quindi il capo delle diplomazia vaticana, è un berlusconiano di ferro e quindi tutto ciò che serve a mantenerlo al comando è ben accetto. Tanto meglio se si può coinvolgere un partito cattolico come l’UDC. Ma attenzione, non stiamo parlando di una persona sola, per quanto autorevole, ma dell’istituzione che rappresenta (o che ritiene di rappresentare) e cioè la Chiesa cattolica. Con buona pace di quelli che si ostinano a ripetere che la Chiesa non si occupa di politica. Sì certo, come no. Per quanto riguarda Draghi la cosa potrebbe essere più sottile. Al mondo economico, e quindi alle banche, interessa una sola cosa, che ci sia continuità e governabilità, perché l’incertezza non fa bene al mercato. Evidentemente la situazione attuale viene valutata come “incerta” dal mondo economico, che invece spingerebbe per una maggiore stabilità. Ingresso dell’UDC o governo di unità nazionale fa poca differenza, l’importante è che si faccia qualcosa. Oppure Draghi sta cominciando a intrattenere le relazioni che gli consentiranno di entrare in politica dal portone principale, può anche darsi. Su Vespa non ci soffermiamo, perlomeno potrà dire di sapere cose che non sa nessun altro, che poi sarebbe la massima aspirazione di un giornalista. Ne facesse uno scoop avrebbe senso, ma il suo ruolo in questo caso non è stato giornalistico, quanto di amico comune in grado di mettere tutti d’accordo. Perché? Mah, forse perché è berlusconiano pure lui. O no?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io ero troppo piccolo per ricordare, ma mi sembra proprio una cosa da prima repubblica.
comunque "ma dell’istituzione che rappresenta (o che ritiene di rappresentare) e cioè la Chiesa cattolica" è una perla.