venerdì 23 luglio 2010

Live Report – Consiglio comunale del 22 luglio

Seduta rapida ieri sera, anche se qualche spunto interessante lo si trova sempre. Si sono discusse alcune variazioni di bilancio, in genere spostamenti di fondi da settori in cui non venivano utilizzati ad altri che invece necessitano di “rinforzi”. Sono tre le questioni più significative emerse:

  1. Il Centro di Aggregazione Giovanile non riaprirà. L’avevamo già capito in effetti, sarebbe stato più onesto dire che la chiusura (definitiva) del CAG era già stata decisa da tempo. Certo in quel caso avrebbero dovuto dare anche delle motivazioni, cosa che l’amministrazione non farà. Si sono limitati a dire che è una scelta amministrativa, e che questo può liberare dei fondi che andranno da altre parti. Rimane aperto il problema della ristrutturazione dei locali, effettuata con fondi regionali destinati ad uno scopo che l’amministrazione non ha intenzione di onorare. Chissà cosa ne pensano al Pirellone.

  2. E’ necessario un incremento di fondi destinati all’asilo nido (32000 Euro). Il grosso problema lamentato dall’assessore al bilancio Gadda è il contratto sottoscritto dalla precedente amministrazione, che ha consentito ai gestori di elevare il costo mensile di ogni bambino a 800 Euro mensili. Si tratta di una cifra ben al di sopra della media degli altri asili nido della zona, che si attesta sui 600 Euro. Le lamentele dell’assessore ci paiono giustificate, speriamo che si riesca a trovare un accordo nell’immediato futuro.

  3. Verrà effettuato uno studio di fattibilità per l’allacciamento alla struttura idrica dei comuni vicini nel caso il cantiere di Pedemontana faccia collassare il pozzo di Solbiate. Purtroppo è una eventualità possibile. La spesa sarà a carico di Pedemontana.

E’ stato anche letto un comunicato in cui il consiglio chiede al sindaco di appoggiare tutte le iniziative volte a contrastare l’attuazione della legge che obbliga gli enti locali ad attribuire ai privati la distribuzione dell’acqua potabile. Della cosa ne abbiamo già discusso su questo blog. Avevamo anche chiesto che venisse inserito nello Statuto comunale un articolo che definisse l’acqua potabile un bene non soggetto ad interessi economici di alcun tipo. Non sappiamo se verrà accolta la proposta, per il momento il Consiglio comunale definisce l’acqua un bene comune ed un diritto inalienabile, la cui gestione si deve sottrarre alle logiche di mercato. Al sindaco viene anche chiesto di riferire degli sviluppi futuri della vicenda. E’ doveroso, comunque vada a finire, ringraziare il consiglio comunale della sensibilità dimostrata, sperando che la stessa sensibilità sia condivisa anche dalla Giunta (o perlomeno dalla maggior parte di essa). Confidiamo anche che ci sia sostegno effettivo, da parte dei membri del gruppo amministrativo, nel sensibilizzare i solbiatesi in occasione del referendum per l’abrogazione della legge nel caso venisse proclamato.

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