giovedì 29 luglio 2010

Moralità e pulizia (?)

di Ivan Vaghi

Sandro Bondi non è propriamente noto per essere una voce critica all’interno del suo partito. A volte però la sua devozione e, possiamo dirlo, il suo amore per il capo, sconfinano nell’imbarazzante. L’8 agosto del 2003 ad esempio, in una intervista a “Il Giornale”, ci fece capire fino a che punto era in grado di arrivare: “E’ necessario difendere fino in fondo Berlusconi e la sua maggioranza dall’accanimento persecutorio dei giudici. Fino al sacrificio del nostro corpo”. Che non si trattasse solo di una metafora lo si era capito, perché più di uno tra i discepoli di Berlusconi si sono presi tutte le colpe in alcuni procedimenti giudiziari che vedevano coinvolti il premier. Non a gratis ovviamente, ce li siamo poi ritrovati senatori o ministri, ma questo è un altro discorso. Bondi però può fare anche di meglio, e lo ha dimostrato qualche giorno dopo, in una intervista a “Il Giorno” del 17 settembre 2003: “Berlusconi ha portato nella politica italiana una ventata di moralità e di pulizia”. Non sto qui a perdere tempo in commenti, faccio solo l’elenco dei pregiudicati che il PdL ha inserito nelle sue liste elettorali alle scorse elezioni:

Berruti Massimo Maria: condannato a 8 mesi per favoreggiamento. Aveva depistato nell’estate del 1994 le indagini sulle tangenti Fininvest alla Guardia di Finanza dopo una visita a Berlusconi a Palazzo Chigi.

Camber Giulio: condannato nel 2007 dalla Corte d’appello di Trieste a 8 mesi di reclusione (con rito abbreviato e sconto di un terzo della pena) per millantato credito nell’ambito del crac Kreditna Banka, l’istituto di credito della minoranza slovena fallita nel 1997. Nel novembre 1994 avrebbe ricevuto 100 milioni di lire dai vertici dell’istituto, garantendo loro un intervento politico per salvarlo dalla bancarotta.

Cantoni Giampiero: ha patteggiato 2 anni di reclusione complessivi per corruzione e per concorso nella bancarotta fraudolenta del gruppo Mandelli.

Ciarrapico Giuseppe: 5 condanne definitive. Nel 1973 per truffa aggravata e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. Nel 1974 per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”. Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato a 1 anno per falso in bilancio e truffa. Nell’Aprile ’93 Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni di lire versata al segretario del Psdi Antonio Cariglia su richiesta di Andreotti. “Era vero, li diedi per arruolare Domenico Modugno alle feste dei socialdemocratici”, dirà lui anni dopo. Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Nel 1998 condanna a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano. La sua “Fideico”, nel 1982, aveva ottenuto dalla Banca di Roberto Calvi e della P2 un improvviso aumento della linea di credito da 4 a 39 miliardi, restituendo solo le briciole. Nel 1999 la quinta condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la “Casina Valadier”, il palazzetto liberty romano trasformato in ristorante. Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: grazie all’età e agli acciacchi, ottiene l’affidamento ai servizi sociali. Età e acciacchi non gli impediscono però di fare il parlamentare.

De Angelis Marcello: condannato in via definitiva a 5 anni di carcere (di cui 3 scontati) per banda armata e associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione, fondato da Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi e Ciccio Mangiameli.

Dell’Utri Marcello: condannato definitivamente a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione). Condannato in primo grado e in appello a Milano a 2 anni per tentata estorsione mafiosa insieme al boss trapanese Vicenzo Virga ai danni dell’imprenditore Vincenzo Garraffa. Condannato in primo grado a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, pena recentemente ridotta a 7 anni in appello con una sentenza che conferma le accuse.

La Malfa Giorgio: condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.

Lehner Giancarlo: per alcuni suoi articoli, e in particolare per un pamphlet calunnioso in cui accusava addirittura i magistrati di Mani Pulite di «attentato a organo costituzionale» (cioè a Berlusconi), Lehner è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Trento.

Nania Domenico: condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra. Condannato in primo grado per gli abusi edilizi nella sua villa di Barcellona Pozzo di Gotto e salvato in appello dalla prescrizione. Nemmeno il condono edilizio varato dal governo Berlusconi e votato anche da lui è riuscito a sanare la sua villa abusiva con piscina, costruita in spregio delle leggi urbanistiche (legge 47/1985, articolo 20) e anche di quelle antisismiche (legge 64/1974 sulla necessaria autorizzazione del Genio civile). Anche perché la sanatoria berlusconiana prevedeva il pagamento di una serie di oblazioni che Nania non ha versato in tempo utile. Non male, per un ex sottosegretario ai Lavori pubblici.

Sciascia Salvatore: condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, nella sua qualità di manager Fininvest, alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza affinché ammorbidissero le verifiche fiscali. L’inchiesta è quella aperta dal pool Mani Pulite nella primavera del 1994, in seguito alle confessioni di alcuni finanzieri a proposito di quattro tangenti da circa 100 milioni di lire ciascuna pagate dal gruppo Fininvest perché chiudessero gli occhi nei blitz tributari nelle società Mediolanum, Mondadori ed Edilnord.

Tomassini Antonio: medico chirurgo, amico personale di Silvio Berlusconi, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso. Durante un parto, una bambina sua paziente nacque cerebrolesa, ma lui contraffece e soppresse il partogramma. Nel 2001 Forza Italia lo candidò subito al Parlamento e lo nominò responsabile per la Sanità del partito e presidente commissione Sanità del Senato.

A questi personaggi vanno aggiunti i politici indagati e quelli con procedimenti penali in corso, e quelli condannati in primo grado o in appello. Si tratta di:

Abrignani Ignazio (indagato per dissipazione post-fallimentare); Brancher Aldo (condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al PSI, nonché indagato per ricettazione nella scalata ad Antonveneta); Briguglio Carmelo (rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa ai danni della Regione Sicilia e dell’Unione Europea); Catone Giampiero (rinviato a giudizio per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata; rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta e per truffa); Ciarrapico Giuseppe (oltre alle condanne definitive anche un’altra decina di procedimenti penali in corso, dalla diffamazione al falso alla corruzione); Comincioli Romano (imputato per le false fatture e i bilanci truccati di Publitalia, nonché coinvolto nella scalata di Ricucci al “Corriere”); De Gregorio Sergio (indagato per riciclaggio e favoreggiamento alla camorra); De Luca Francesco (indagato per tentata corruzione in atti giudiziari); Firrarello Giuseppe (condannato in primo grado per turbativa d’asta, nonché indagato per concorso esterno in associazione mafiosa); Fitto Raffaele (indagato per corruzione, falso e finanziamento illecito ai partiti); Galati Giuseppe (indagato per associazione a delinquere); Giudice Gaspare (imputato per associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta e riciclaggio); Grillo Luigi (imputato per aggiotaggio); Landolfi Mario (imputato per corruzione e truffa); Martinat Ugo (imputato per turbativa d’asta e abuso d’atti d’ufficio); Matteoli Altero (imputato per favoreggiamento); Messina Alfredo (indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta); Nessa Pasquale (imputato per concussione); Paravia Antonio (imputato per corruzione); Papa Alfonso (indagato per abuso d’ufficio); Pecorella Gaetano (imputato per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia); Pittelli Giancarlo (imputato per associazione a delinquere); Proietti Cosimi Francesco (indagato per corruzione); Russo Paolo (indagato per concorso esterno in associazione mafiosa); Scampagnini Umberto (imputato per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale); Simeoni Giorgio (indagato per associazione a delinquere e corruzione); Tortoli Roberto (indagato per concorso in estorsione); Valentino Giuseppe (indagato per favoreggiamento); Vizzini Carlo (condannato in primo grado per finanziamento illecito).

La maggior parte di questi gentiluomini sono stati eletti, presumiamo però che la loro fedina penale non sia stata pubblicizzata in campagna elettorale. Pensate che ci siamo dimenticati del capo? Berlusconi sfoggia, a fronte di una assoluzione con formula piena: 2 amnistie; 1 assoluzione dubitativa; 2 assoluzioni per depenalizzazione del reato (con leggi che si è fatto lui); 8 archiviazioni; 6 prescrizioni; 3 processi in corso; 1 indagine in corso. Quale sia il significato di moralità e pulizia secondo Bondi è davvero difficile da capire….

(Fonti: “Se li conosci li eviti” di Travaglio e Gomez; Ministero dell’Interno)



1 commento:

Anonimo ha detto...

io dico che e' impossibile che dal 29/07 2010 non ci sia nessun commento a tutto questo orrore giudiziario, allora penso che chiunque possa essere ammesso a fare il politico in ITALIA anche se sono stati condannati. quindi dico che la costituzione italiana approva tutto questo, e non quello che dice DI PIETRO. CHE quando una persona condannata,non deve fare politica;allora sbaglia LUI!